Miglioramento sismico ed efficientamento energetico di edifici: le soluzioni innovative di Progetto Sisma
Per potenziare la sicurezza sismica e l’efficienza energetica degli edifici, Progetto Sisma offre soluzioni all’avanguardia come il cappotto antisismico Resisto 5.9. Grazie a investimenti significativi in Ricerca e Sviluppo, l’azienda modenese propone sistemi standardizzati e facilmente applicabili, mirati a rendere le costruzioni più sicure ed energeticamente efficienti, contribuendo a innovare il settore edilizio sia in Italia che all’estero.
Nata nel 2019, Progetto Sisma è un'azienda in grande ascesa che fa della Ricerca&Sviluppo il suo fiore all'occhiello
Progetto Sisma è una società modenese fondata nel 2019 e specializzata nello sviluppo di sistemi integrati di miglioramento sismico ed efficientamento energetico. Inizialmente incubata come startup innovativa presso il Tecnopolo di Mirandola, l’azienda ha vissuto un rapido processo di crescita che le ha consentito di farsi conoscere su tutto il territorio italiano. In questa intervista, il CEO Cristian Teneggi e l’ing Andrea Rossi, R&D Manager, ci portano alla scoperta dei suoi punti di forza.
Come nasce il concetto di cappotto antisismico? Con quali obiettivi?
Cristian Teneggi:
Progetto Sisma, come tante altre startup, non nasce dall’ideazione di uno specifico prodotto ma dall’identificazione di una problematica, che in questo caso era la mancanza di un prodotto standardizzato per il miglioramento sismico. Volevamo individuare una soluzione analoga ai sistemi a cappotto, che prevedono la fornitura di un prodotto standard che è possibile applicare su qualsiasi tipo di abitazione.
Il passo successivo è stato quello di combinare il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico, garantendo altresì i vantaggi di un cappotto, ossia la possibilità di intervenire dall’esterno e con costi certi. È così che ha preso forma il sistema Resisto 5.9, il nostro cappotto antisismico.
Progetto Sisma è stata fondata esattamente 5 anni fa: ci racconta come si è evoluta l’azienda da allora?
Cristian Teneggi:
Progetto Sisma è nata nel 2019, pochi mesi prima dello scoppio della pandemia, con tutto quello che ne è conseguito. In quel periodo abbiamo avuto uno stallo, a cui però è seguito un periodo molto positivo, grazie anche all’introduzione dei vari incentivi previsti per il mondo dell'edilizia. Se da una parte questa agevolazione è stata un booster, dall’altra ci ha costretto a dover “diventare grandi” in fretta, facendo i conti con una crescita molto rapida. È stata una sfida che siamo stati in grado di affrontare molto bene, tant’è che oggi a livello di numeri non siamo più una startup: possiamo contare su circa una ventina di dipendenti e altrettanti collaboratori esterni e operiamo in una nuova sede di oltre 2 mila mq.
Una parte importante dei nostri investimenti si concentra sulle risorse umane e soprattutto nelle attività di Ricerca e Sviluppo, vero e proprio fulcro della nostra azienda, tant’è che abbiamo creato un nuovo spazio ad hoc all’interno della nostra sede, che vorremmo diventasse il nostro fiore all’occhiello, aiutandoci sia a livello tecnico che commerciale.
Quali sono le motivazioni dietro a questa scelta?
Andrea Rossi:
I motivi sono principalmente due: in primis testare e validare i nostri prodotti, ma anche ottimizzarli e migliorarli in maniera più celere rispetto a quanto potrebbe fare un centro di ricerca esterno, come ad esempio un'università, che per quanto sia dotata di laboratori con attrezzature all’avanguardia ha tempistiche e disponibilità che non si allineano sempre con le molteplici esigenze delle imprese. Vogliamo dimostrare che i nostri prodotti sono affidabili e possono garantire prestazioni che vanno anche oltre i requisiti richiesti dalle normative tecniche. Siamo giovani ma vogliamo compensare questo aspetto offrendo il massimo impegno e competenze di alto livello. Il tutto per offrire ai nostri clienti prodotti di qualità elevata.
Ing. Rossi, quali sono le caratteristiche della vostra nuova area R&S e quali strumentazioni avete a disposizione?
Andrea Rossi:
Si tratta di uno spazio molto ampio, che è dotato di uno “Strong Floor”, ovvero una pavimentazione infinitamente rigida, a cui ci si può ancorare con dei provini, anche di dimensioni notevoli e di diversi metri di ingombro. L’elemento di contrasto per le spinte orizzontali è costituito da un telaio in acciaio alto circa 7 metri a cui si possono applicare dispositivi che impongono forze o spostamenti di entità notevole. Con le tecnologie a disposizione riusciamo ad arrivare anche a 70 tonnellate, che è una forza molto importante: questo perché vorremmo provare murature, telai in c.a. o altri elementi strutturali in vera grandezza, che vengono sollecitati da forze e spostamenti che simulano l'azione del sisma. Queste prove ci permetteranno di avere un riferimento fisico che funga da base per le successive modellazioni numeriche realizzate dai nostri tecnici. Tale processo ci consentirà di ampliare la casistica con dei riferimenti fisici reali.
Quali sono gli elementi di novità introdotti dai nuovi sistemi di miglioramento sismico sviluppati dall’azienda? Quali benefici garantiscono?
Andrea Rossi:
Nel 2019 abbiamo avuto l’intuizione di sviluppare un dispositivo che garantisse sia un miglioramento sismico che energetico, dopodiché le cose si sono evolute e si è cercato di ottenere un prodotto che fosse altamente modulabile e adattabile a ogni configurazione edilizia. Questi risultati sono stati ottenuti grazie alle tante ore investite in attività di ricerca e sviluppo e all’analisi delle esigenze che si manifestano in cantiere.
Tra i benefici possiamo annoverare sicuramente la facilità di posa in opera e un elevato grado di controllo in cantiere, garantito dall’adozione di sistemi a secco, che per loro natura sono facilmente controllabili, anche una volta installati, dal direttore dei lavori o dal capocantiere. Non da ultimo, occorre sottolineare che questi sistemi non cambiano drasticamente il comportamento dinamico dell'edificio, ma ne migliorano le performance in termini di resistenza e capacità di spostamento. Dunque non viene stravolta la natura della costruzione, fattore importante anche in un’ottica di conservazione del bene.
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Il PNRR prevede fondi anche per la riqualificazione degli edifici scolastici: quali sono le attuali condizioni delle scuole italiane? Quale contributo possono dare i vostri sistemi in questa direzione?
Andrea Rossi:
Per dare un quadro della situazione, a fine maggio è stato speso solo il 20% circa dei fondi del PNRR destinati agli edifici scolastici, che sono circa 40 mila in tutta Italia, di cui una buona percentuale in condizioni ormai vetuste. Il 42% degli edifici, infatti, è stato costruito prima del 1976.
Per quanto ci riguarda, abbiamo già realizzato interventi in molte scuole, allo scopo di garantire la sicurezza di studenti, insegnanti e del personale che lavora al loro interno. Stiamo parlando di dispositivi di antiribaltamento, di antisfondellamento e di miglioramento sismico ed energetico. Combinando queste misure, si può fare molto.
Uno dei principali vantaggi dei nostri sistemi è la possibilità di lavorare per compartimenti, cioé intervenire solo in alcune aule o zone dell'edificio senza interrompere l'attività didattica. Questo è un aspetto cruciale per edifici come le scuole, che devono rimanere operative per la maggior parte dell'anno.
Risponde perfettamente a queste logiche Sismagrid, il nostro sistema di rinforzo sismico a basso spessore, una delle soluzioni che ci sono state maggiormente richieste nell’ambito dell’edilizia scolastica. Si tratta di un sistema modulare completamente a secco, costituito da una rete a maglia quadrata in acciaio di 2 mm di spessore, che può essere applicata su un solo lato della parete, sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Queste caratteristiche, unite alla possibilità di installare il sistema senza la necessità di rimuovere l’intonaco esistente, lo rendono una soluzione particolarmente versatile.
Quali sono i piani di Progetto Sisma per i prossimi anni?
Cristian Teneggi:
Per i prossimi anni, Progetto Sisma ha in serbo piani ambiziosi. Possiamo riassumere i principali obiettivi in tre punti chiave:
- Consolidamento e crescita sul mercato italiano
Il primo obiettivo è convalidare e migliorare i risultati ottenuti finora, sia in termini di quantità che di qualità. Vogliamo rendere ancora più capillare la nostra presenza sul mercato italiano, sia per quanto riguarda i nostri prodotti che i servizi collegati.
- Innovazione continua
Proseguiremo con investimenti significativi in Ricerca e Sviluppo, puntando ad avere un approccio quasi ossessivo nei confronti dell'innovazione. Questo è essenziale per garantire che i nostri prodotti siano sempre tecnicamente ed economicamente adeguati alle esigenze del mercato.
- Espansione geografica e diversificazione dei prodotti
Miriamo ad ampliare i nostri confini, sia in termini di gamma di prodotti che di presenza geografica. Abbiamo diverse idee in cantiere e stiamo esplorando nuovi mercati esteri per espandere ulteriormente la nostra rete commerciale.
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