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Raddoppio dei contributi di restauro e ricostruzione per gli edifici storici con la nuova ordinanza

Con la nuova Ordinanza 166 del Commissario per la la ricostruzione post terremoto 2016 ci sono nuovi contributi e procedure semplificate per gli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati.

Con la nuova Ordinanza 116 del Commissario per la la ricostruzione per l'area del terremoto del 2016 nuovi contributi e procedure semplificate per gli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati.

Positivi gli interventi del Commissario, che di fatto vanno a supportare la ricostruzione "più costosa" di quegli edifici in cui il requisito di conservazione storica è importante. Restano alcuni passaggi che potrebbero essere migliorati sulle procedure di autorizzazione. Al termine un commento qualificato dell'Ing. Massimo Mariani.


Terremoto centro Italia: nuove ordinanze per Amatrice, Camerino e per i beni culturali

I dati del primo quadrimestre 2021 della ricostruzione post sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia dimostrano che la semplificazione della normativa e delle procedure varata nel corso del 2020 sta producendo frutti importanti.

Il numero di domande di contributo approvate nei primi quattro mesi è quasi pari a quello dell’intero 2020, con un ritmo di crescita triplo.

E con le nuove Ordinanze, concordate venerdì scorso con i Governatori e i Sindaci e firmate oggi dal Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, si apre una nuova fase. Quella segnata dall’avvio della ricostruzione nei centri maggiormente colpiti, come Amatrice e Camerino, e delle opere pubbliche più critiche e urgenti, a partire dall’edilizia scolastica, con le Ordinanze Speciali in deroga.

Il processo di ricostruzione, inoltre, fa un altro forte salto di qualità con l’Ordinanza che aumenta, fino a raddoppiarli, i contributi dello Stato per la riparazione e la ricostruzione degli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati.

Si creano le condizioni, dunque, per una ricostruzione rispettosa dei luoghi e della loro storia, dell’ambiente, grazie alla possibilità di coniugare contributi e Superbonus, e sicura, grazie agli studi di approfondimento su frane e faglie.

 

Vista dall'alto di Amatrice con Drone (fonte Struttura Commissariale)

 

I dati della ricostruzione di aprile e dei primi quattro mesi

Nei primi quattro mesi del 2021 sono state approvate 2.600 richieste di contributo, quasi quante quelle accordate in tutto l’anno scorso, che sono state 2.700. Nel complesso, a fronte 20.300 domande presentate, circa un terzo di quelle realisticamente attese, quelle accolte sono pari a 9.546.

In 4.651 cantieri i lavori di ricostruzione o riparazione si sono già conclusi con la consegna degli edifici, ed il conseguente rientro a casa delle famiglie che li abitavano. Dall’inizio dell’anno gli immobili riparati, all’interno dei quali vi sono in genere più unità immobiliari, sono circa mille (957), dal 30 giugno 2020 oltre duemila (2.109). I cantieri che sono attualmente attivi in tutti i Comuni del cratere e fuori cratere sono più di 4.500.

La forte accelerazione della ricostruzione è confermata dai dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i fondi per la ricostruzione, attraverso le banche convenzionate. Le erogazioni effettive nel periodo gennaio-aprile del 2021 sono cresciute del 55% rispetto all’analogo periodo del 2021. 

domande di contributo post-terremoto accolte per regione

 

L’Ordinanza sugli edifici storici e culturali

Con l’Ordinanza 116 si introduce un’innovazione radicale nella determinazione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, in considerazione dell’importanza paesaggistica e del carattere dell’architettura storica di cui, per la maggior parte, sono costituiti i piccoli centri dell’Appennino danneggiati dal sisma.

Si prevede, in particolare, un aumento del contributo di ricostruzione fino al 100% per gli immobili dichiarati di interesse culturale, fino al 70% per quelli tutelati ope legis e per quelli ricompresi nei centri e nuclei storici sottoposti a vincolo paesaggistico specifico, e fino al 50% per gli immobili nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, o qualificate come tali dagli strumenti urbanistici regionali o comunali, in quanto architettura storica e tradizionale.

Viene superato in questo modo l’attuale sistema di maggiorazione del contributo, automatico e rigido, prevedendo un incremento in funzione premiale all’adozione di buone soluzioni progettuali e di idonee pratiche realizzative, per favorire soluzioni conservative di restauro e scoraggiare il ricorso semplicistico alla demolizione e ricostruzione.

 

Vista dall'alto della ricostruzione Amatrice (fonte Struttura Commissariale)

 

Le Ordinanze Speciali in deroga

Dopo l’intesa raggiunta venerdì in Cabina di Coordinamento il Commissario Giovanni Legnini ha firmato oggi sette Ordinanze Speciali in deroga

  • la ricostruzione del centro storico di Amatrice,
  • la ricostruzione del centro storico Camerino
  • ripristino del comune e delocalizzazione edilizia residenziale pubblica a Valfornace (Mc)
  • ricostruzione delle scuole di Ascoli Piceno
  • ricostruzione delle scuole e del Municipio di Teramo,
  • ricostruzione degli edifici residenziali pubblici di Teramo e di altri comuni della Provincia.
  • ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia

Un’altra Ordinanze Speciale, per le scuole di San Ginesio (Mc) sarà firmata nei prossimi giorni, non appena ricevuto il parere dell’Anac.

Al momento sono in fase di predisposizione una ventina di altre Ordinanze Speciali in deroga, tra le quali quelle per Accumoli, Arquata del Tronto, Campotosto, Norcia, Pieve Torina e molti altri Comuni tra quelli maggiormente colpiti.

 

 Vista dall'alto di Amatrice con Drone (fonte Struttura Commissariale)

 

Con questi provvedimenti viene data concreta attuazione ai poteri speciali concessi da Governo e Parlamento al Commissario, che può disporre Ordinanze in deroga alla normativa vigente per la ricostruzione di opere pubbliche urgenti o caratterizzate da criticità e per la ricostruzione unitaria dei centri storici dei comuni maggiormente colpiti. Le Ordinanze definiscono specificamente le deroghe cui si ricorre, in particolare riguardo al codice degli appalti e al procedimento di approvazione dei progetti, il supporto tecnico a sostegno dei soggetti attuatori, la nomina dei sub-commissari e gli stanziamenti necessari.

Compresa quella per Unicam, le Ordinanze Speciali prevedono interventi pubblici per un importo di 276,6 milioni di euro, dei quali 172 già stanziati con le vecchie Ordinanze ed ulteriori 104 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario, da realizzarsi in tempi che variano da 6 mesi a un massimo di 36 mesi.

Roma, 6 Maggio 2021

Ufficio Stampa del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016

 

Commissario Legnini visita Accumoli stato lavori ricostruzione 

Ecco il collegamento alla pagina di tutte le Ordinanze del Commissario alla Ricostruzione

 


Un'Ordinanza importante per sostenere la ricostruzione del patrimonio storico  

Riflessioni dell'Ing. Massimo Mariani, Presidente del Centro Studi Sisto Mastrodicasa per il Consolidamento e il Restauro degli edifici, tra i maggiori esperti in ambito sismico.

ing-arch-massimo-mariani.jpgAccolgo con soddisfazione l’Ordinanza n.166 che, a mio avviso, contiene caratteri qualitativi e risolutivi di alcuni aspetti che finora hanno condizionato, nel nostro processo post-sismico dell’Italia Centrale, ma anche nelle ricostruzioni del passato, l’opera professionale della Progettazione e della Direzione dei Lavori di consolidamento e restauro degli edifici offesi dal sisma.

La domanda che, da sempre, ci si pone da Professionisti (vivo le medesime difficoltà dal 1979 in poi, da dopo il terremoto di Norcia e della Valnerina) é di come far coesistere qualità e sicurezza del sistema strutturale nell’ideazione e nella progettazione degli interventi per garantire la “rivitalizzazione” dell’edificio dissestato della cui cura siamo stati chiamati ad occuparci con i contributi parametrici legati ai livelli di danno riconosciuti e stabiliti dalle Ordinanze commissariali.

Come tutti sanno, la committenza ha da sempre la “convinzione“ che la partecipazione economica dello Stato per la riparazione del suo immobile debba bastare per ristorare tutte le necessità strutturali e di recupero dello stesso.

Dal punto di vista umano, nell’ambito della partecipazione sociale, non ho dubbi: i terremotati hanno subìto una disgrazia, talvolta tremenda con perdite umane e quasi sempre non si trovano nelle condizioni di poter far fronte ad impegni economici sopraggiunti, definiti dei cosiddetti “accolli“.

Mettiamoci un momento nei panni di chi è stato colpito da un dramma così grave che debba uscire da casa, lasciando ogni sua certezza nel momento nel quale il suo tempo si é fermato in quegli attimi tremendi ed è anche costretto il più delle volte ad indebitarsi per terminare le opere che gli consentirebbero di riprendere la propria vita dopo anni di attesa che gli interventi siano terminati...; intendiamoci, mi riferisco ai soli “accolli“ dovuti al debordare del costo delle opere necessarie, non dei miglioramenti richiesti dal proprietario.

Insomma i contributi, a parte qualche loro incremento, sono scarsamente caratterizzati dalle specifiche singolarità spesso non riescono a coprire i costi di un’opera da progettare come la sua realtà manifesta prima e soprattutto durante l’esecuzione dei lavori.

Teniamo in conto anche di tutte le condizioni emerse dagli studi condotti dal sottoscritto con Francesco Pugi sulla realtà della “disgregazione delle murature” e sulla “memoria del danno“ delle strutture con il ripetersi dei sismi, ci si convince sempre più che questi hanno subìto effetti di alterazione della loro intima costituzione e che necessitano, il più delle volte anche per i cosiddetti “danni lievi” (che a mio avviso sono quelli più vulnerabili  all’incertezza dovuta ad un’adeguata conoscenza preliminare), di interventi di maggior efficacia di quelli i cui costi potrebbero rientrare nel contributo analiticamente concesso.

In ogni caso, proprio alla luce di queste mie considerazioni minime, sono comunque propenso ad apprezzare questa Ordinanza n.166 perché, proprio gli immobili più difficili da riparare, restaurare e ripristinare perché sottoposti a vincolo culturale e paesaggistico per legge, potranno ricevere incrementi percentuali al contributo parametrico in ragione della categoria di appartenenza loro stabilita dalla tutela cui sono sottoposti.

Quindi ecco che con questi incrementi economici la progettazione, di per sé sempre libera quale atto intellettuale di rango più elevato, può aprirsi con un respiro più ampio.

Poi, dopo una primissima lettura dell’Ordinanza, comunque mi rendo conto che alcuni punti degli articoli 9 (livelli di sicurezza) e 10 (procedimento) dovrebbero essere trattati con criteri maggiormente oggettivi, schematici e deterministici.

Proprio eviterei che si entrasse in un sistema di verifica basato esclusivamente sul giudizio personale in un’istruttoria che gli stessi Colleghi ad essa preposti non vorrebbero personalmente affrontare se privi di chiare identità parametriche rigide, la cui assenza li potrebbe esporre a responsabilità che non è giusto loro attribuire.

Che dire? Proviamo.

Il provvedimento è importante e sono anche fiducioso che durante il percorso, se sarà necessario alla luce di riscontri oggettivi emersi durante la sua applicazione, potranno essere apportate, come avvenuto in passato per Ordinanze precedenti, adeguamenti di quei punti che dovessero risultare causa di incertezze nella loro attuazione.

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