Ribassi anomali: cosa dice il Consiglio di Stato

Criteri per la valutazione delle offerte al minor prezzo

Il criterio del minor prezzo è una procedura mediante le quale si confrontano le varie offerte presentate dagli operatori economici con la selezione di quella con l’importo più basso.

Nelle gare che si basano sul prezzo più basso, l'amministrazione può esaminare la sostenibilità delle offerte
richiedendo:

• giustificazioni per verificare che i prezzi siano in linea con il mercato;
• i prodotti rispettino le necessarie caratteristiche.

Affinché l’offerta sia sostenibile e non si vengano a presentare delle anomalie, la valutazione della conformità del prodotto diventa essenziale: infatti, l’offerta dovrà essere conforme alla legge di gara e realizzabile nell'ambito delle condizioni di mercato.

Recentemente il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza il 13 agosto 2024, n. 7114 riguardante l'aggiudicazione di un appalto relativo ai lavori di adeguamento degli impianti del palazzo di giustizia di Genova.

Il provveditorato interregionale per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria ha indetto una gara, prevedendo l'aggiudicazione secondo il criterio del maggior ribasso. L'importo a base di gara ammonta a 6.673.943,59 euro e si riferisce a lavori di adeguamento degli impianti di condizionamento ed elettrici.

Il ricorrente ha presentato ricorso contro diversi atti della gara, contestando la legittimità dell'esclusione dall'appalto, ritenuta anormalmente bassa.

Appello contro l'esclusione in gara per presunti errori di valutazione

Il tribunale amministrativo regionale per la Liguria ha respinto il ricorso del ricorrente scatenando un appello da parte della società, che ha evidenziato presunti errori nella valutazione delle offerte e nella conduzione della procedura di gara.

Le principali argomentazioni del ricorso riguardano:

• il ricorrente ha lamentato che la stazione appaltante ha confuso “giustificazioni dei prezzi dei materiali con verifica di loro conformità”, inoltre è stata contestata la decisione della stazione appaltante di rinviare la richiesta di giustificazioni alla fase di esecuzione dei lavori;
• l'appellante ha contestato la mancanza di un adeguato contraddittorio e la carenza di motivazione nella decisione di esclusione.

Consiglio di Stato conferma la sentenza del TAR

In vista della pubblica udienza del 11 luglio 2024, il Consiglio di Stato ha esaminato il caso e ha confermato la sentenza del Tar Liguria ritenendo che l'appello è infondato per diverse ragioni:

• il consiglio ha ribadito che la stazione appaltante ha rispettato le procedure di verifica di anomalia previste dalla normativa vigente, in particolare dall'articolo 110 del D.lgs. n. 36 del 2023;
• il ricorrente non è riuscito a presentare giustificazioni sufficienti per supportare il notevole ribasso offerto, risultando inadeguata la documentazione presentata e costringendo la stazione appaltante all’esclusione.

L’importanza della documentazione secondo il Consiglio di Stato

La decisione del Consiglio di Stato rimarca l'importanza di una corretta e trasparente gestione delle procedure di gara e della necessità per i partecipanti di fornire documentazione adeguata a supporto delle loro offerte. Inoltre la sentenza ribadisce che le procedure di verifica devono non solo rispettare i diritti di contraddittorio degli operatori economici ma anche la responsabilità di essi di fornire tutte le spiegazioni richieste nei termini stabiliti.

Il Consiglio di Stato ammonisce, quindi, la realizzazione di offerte con ribassi eccessivi sui prezzi dei materiali se non adeguatamente supportate da documentazioni attestanti la conformità degli stessi, in quanto la volontà del legislatore è quella di non la pregiudicare la qualità delle lavorazioni.