Sistemi di consolidamento FRCM e CRM a base di calce idraulica naturale: nuovo quaderno tecnico dedicato agli interventi di restauro
OLYMPUS® ha prodotto un nuovo quaderno tecnico incentrato sugli interventi di consolidamento strutturale nel settore del restauro, che racchiude tutte le principali soluzioni tecniche di rinforzo con materiali FRCM e CRM a base di calce idraulica naturale, pienamente compatibili con i criteri di reversibilità richiesti negli interventi realizzati sul patrimonio culturale italiano.
Opus compositum: già i romani si interessavano di miglioramento sismico
Il teatro romano di Neapolis è un sito archeologico che sorge nel cuore del centro storico di Napoli, presso il decumano superiore.
Risalente all'età romana, nel I secolo a.C., il teatro è sorto al posto di un preesistente edificio greco del IV secolo a.C., anch'esso probabilmente destinato alla rappresentazione teatrale.
Il teatro fu una delle glorie di Neapolis, secondo Ottaviano Augusto la custode della cultura ellenica: come riferisce Svetonio, l'imperatore Claudio vi fece rappresentare commedie in onore dell'amato fratello Germanico e diede loro la vittoria.
Il teatro presenta la tipica forma semicircolare del teatro greco, della quale oggi è possibile visitare alcune importanti vestigia, mentre parte della cavea, che è stata recuperata dopo anni di oblio, è visitabile eccezionalmente.
La muratura del teatro fu realizzata secondo la tecnica dell'Opus compositum, dove il reticolatum serviva a disperdere l'onda e il latericium invece a bloccarla.
L’opus compositum è una tecnica edilizia romana tramite cui si realizza il paramento di un muro per il quale si univano due tipi di opus, quelli più usati sono quelli in opera cementizia che consiste nella mescolanza di opera reticolata con ammorsature agli stipiti e agli angoli in opera laterizia. La tecnica è impiegata a Roma e dintorni in particolare in epoca traianea e adrianea.
Questa importante tecnica costruttiva evidenzia come già oltre 2000 anni fa l’utilizzo composito dei materiali rappresentava un importante soluzione tecnica per le opere di miglioramento sismico.
Dal questa tecnica costruttiva prende il nome la nuova linea di materiali e sistemi per il consolidamento strutturale del patrimonio culturale italiano “Opus compositum” by OLYMPUS®.
I sistemi FRCM e CRM a base di calce idraulica naturale
Oggi il consolidamento strutturale ed il miglioramento sismico di edifici esistenti, nell’ambito dei beni culturali italiani, vede un crescente utilizzo dei sistemi FRCM e CRM.
I sistemi di consolidamento strutturale FRCM e CRM rappresentano una soluzione validissima per garantire interventi di consolidamento strutturale pienamente compatibili con i criteri di reversibilità richiesti negli interventi realizzati sul patrimonio culturale italiano.
Questi sistemi di consolidamento oltre a garantire la reversibilità degli interventi sono caratterizzati da numerose importanti caratteristiche tra cui:
- Elevata traspirabilità;
- Compatibilità con i supporti in muratura;
- Compatibilità con i cicli di finitura a calce;
- Elevata durabilità;
- Ridotti costi di manutenzione nel tempo;
- Facilità di movimentazione in cantiere;
- Leggerezza;
- Bassa invasività;
- Resistenza al fuoco.
Numerose delle caratteristiche soprariportate, oltre a dipendere dalla componente fibrosa dei rinforzi, dipende dalla malta utilizzata per i sistemi di consolidamento.
La possibilità di scegliere tra un ampio ventaglio di malte strutturali permette quindi al progettista di ottimizzare il proprio intervento in funzione delle caratteristiche specifiche del bene oggetto di intervento.
Il nuovo quaderno tecnico: “Soluzioni certificate per i consolidamento e il recupero del patrimonio culturale italiano”
OLYMPUS® ha prodotto un nuovo quaderno tecnico incentrato sugli interventi di consolidamento strutturale nel settore del restauro, che racchiude tutte le principali soluzioni tecniche di rinforzo con materiali FRCM e CRM a base di calce idraulica naturale.
L’intervento di restauro
Un intervento di consolidamento e miglioramento sismico realizzato nell’ambito di un restauro conservativo deve garantire il rispetto della reversibilità.
In relazione alle opere da eseguire ed alle finalità da raggiungere con gli interventi in argomento, è necessario che vengono osservate, oltre a tutte le norme vigenti sul territorio nazionale, in particolare quelle inerenti alle normative CEI – UNI – CNR;
Inoltre, il progetto deve essere conforme ai principi della Carta del Restauro Italiana e del D. Lgs 42/04, al fine di garantire la completezza formale della procedura in termini tecnico-amministrativi e autorizzativi, nonché alla normativa sismica per quanto attiene alle strutture in elevato, visto il Decreto Ministeriale del 17/01/2018 per le nuove realizzazioni, tenendo conto del concetto di “miglioramento sismico” e delle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (d.m. 14 gennaio 2008)” del Mibact.
In generale, l’intervento di consolidamento strutturale su un bene di interesse culturale costituisce un insieme di opere ad alto contenuto specialistico e, pertanto, deve essere concepito come tecnicamente valido, osservando il miglior rapporto possibile tra i benefici, in termini di miglioramento sismico e di conservazione e i costi di esecuzione, manutenzione e gestione.
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