Smart building report 2022 in Italia: meno consumi energetici e 6,5 mld € di investimenti nell'edilizia
Lo studio Smart Building Report, realizzato da Energy & Strategy Group, centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano, presentato alla fine del 2022, fornisce una panoramica sullo stato dell'arte e gli scenari futuri della Building Automation in Italia.
Smart Building Report 2022: sguardo sugli edifici intelligenti in Italia
Dal report di Energy & Strategy Group, centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano emerge che la maggior parte del patrimonio immobiliare è costituito dal 92% da immobili residenziali e l’8% da quelli non residenziali.
Un dato positivo è quello del consumo energetico, infatti si registra un calo negli ultimi due anni: si è passati infatti dai 30,7 Mtep del 2020 a un consumo medio di 170 kWh/mq per il residenziale e di 230 kWh/mq per il non residenziale.
Questo permette di puntare sempre di più verso gli obiettivi della Renovation Wave Strategy europea per il 2030, che vuole portare a -18% i consumi per il riscaldamento e il raffrescamento, -60% di emissioni, -14% dei consumi di energia rispetto ai dati 2015 insieme a un tasso doppio di ristrutturazioni.
Da ricordare che il testo approvato della direttiva UE per l'efficientamento energetico delle case prevede che le abitazioni residenziali raggiungano la classe energetica "E" entro il 2030 e la "D" entro il 2033. Deroghe per gli edifici storici e vincolati, ma anche per l'eccessivo costo dei materiali e delle materie prime.
>> Direttiva case green efficientamento energetico: via libera dalla Commissione UE: classe "E" entro il 2030
Aumentano gli investimenti nell'edilizia
Nel 2021 c'è stato un aumento degli investimenti nell'edilizia rispetto alle varie componenti (Building devices & solutions, Automation technologies, Piattaforme di gestione e controllo, Infrastruttura di rete) per un totale di circa 9,5 miliardi di €, segnando un +25% rispetto al 2020.
Il volume d’affari dei Building devices and solutions ha registrato circa 6,5 mld € di investimenti nel 2021 (escludendo le superfici opache e chiusure vetrate), e siamo a una crescita del 44% rispetto al 2020. Sul totale degli investimenti, il comparto Energy si conferma il più rilevante, cubando circa 4 mld € (60% del totale), seguono le soluzioni per la sicurezza di asset e persone (1,1 mld €) e comfort abitativo (1 mld €).
Gli investimenti in automation technologies e in Piattaforme di gestione e controllo nel comparto edilizio ammontano a fine 2021 ad un totale di circa 2,4 mld €, mostrandosi in lieve ripresa rispetto al 2020 (+2,2%). La scala degli investimenti in è costituita principalmente da:
- la sensoristica con un volume d’ affari pari a circa 818 mln € (65% del totale);
- gli attuatori (25%);
- Gateway(10%).
Smart building: consumi e prestazioni energetiche
Quando si parla di consumi energetici, il panorama immobiliare italiano rivela una decrescita nel corso degli ultimi anni, con consumi che nel 2020 sono stati pari a 30,7 Mtep (-6,8% rispetto al 2017).
Nel settore residenziale, il consumo medio nel 2021 è stato pari a 170 kWh/mq all’anno, mentre per gli edifici non residenziali è stato pari a 230 kWh/mq all’anno, questo vuol dire che l'Italia si posiziona al di sotto della media europea.
Gli interventi di ristrutturazione sono importanti per poter migliorare la classe energetica degli immobili ormai datati.
Infatti, con il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% di quelli no sono all'interno delle classi energetiche F o G. Sicuramente c'è un buon margine di miglioramento, considerando il tasso di ristrutturazione profonda annuo attuale è dello 0,85%, è possibile ridurre i consumi del settore di 4 – 5,5 TWh all’anno, con successiva riduzione annuale di emissioni compresa tra i valori del 0,8 e 1,1 MtonCO2.
* ENEA, ISPRA e RSE hanno elaborato il tasso virtuale di ristrutturazione profonda, contenuti all’interno della Strategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale (STREPIN)
Si prospetta che gli edifici in classe energetica F e G al 2030 sarebbe pari a circa il 37% (contro l’attuale 41,3%), mentre il 12,8% apparterrà a classe A o superiore (contro l’attuale 5,1%). Si può arrivare a ridurre i consumi fino a valori di -6% e il -8% kWh/mq con interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione. Si può arrivare a un consumo complessivo attuale di circa 611 TWh, ad un range compreso tra 628 – 640 TWh al 2030.
Direttiva EPBD
Inoltre, per puntate a un'ulteriore evoluzione verso gli Smart Building si vuole intervenire sulla revisione della European Performance of Building Directive (Epbd), che introduce ulteriori vincoli per quanto riguarda le nuove costruzioni e le ristrutturazioni.
Dal 1° gennaio 2027 tutti gli edifici nuovi occupati da enti pubblici o di proprietà di quest’ultimi devono essere «Edifici ad emissioni zero», dal 2030, tutti gli edifici di nuova costruzione e tutte le profonde ristrutturazioni dovranno essere edifici ad emissioni zero, gli edifici di enti pubblici e quelli non residenziali con attestato di prestazione energetica di classe G dovranno essere soggetti a ristrutturazione fino a raggiungere la classe F entro il 2027 e almeno la classe E entro il 2030, tutti gli edifici residenziali con prestazioni energetiche peggiori dovranno raggiungere la classe energetica F entro il 2030 e almeno la classe E entro il 2033.
Incentivi fiscali
Secondo chi opera nel settore, gli incentivi dovrebbero essere mantenuti (Ecobonus, Bonus ristrutturazione, Bonus ristrutturazione, Bonus verde e Bonus idrico) però creando delle ulteriori spiegazioni, ampliando la platea di beneficiari e intervenendo in ottica di risparmio energetico.
L'introduzione del 110% ha portato ha portato a interessarsi all'efficienza energetica degli immobili, secondo gli obiettivi europei di realizzare edifici carbon free con importanti benefici economici, occupazionali ed energetici; ma il blocco della cessione dei crediti causati dalla saturazione di capacità degli istituti di credito così come l’annullamento dei benefici di concorrenza dovuto dall’aliquota pari al 110% hanno di fatto portato a importanti inefficienze di mercato, tra cui l’aumento esponenziale dei costi di personale e materie prime.
Una ricognizione fatta presso un campione rappresentativo della popolazione italiana (circa 2500 persone) per indagare la conoscenza, la propensione e l’esperienza delle famiglie italiane mette in luce la scarsa conoscenza e consapevolezza del concetto di Smart Building e dei benefici collegati ad esso: solo il 9% del campione si ritiene ben informato in questo senso. Tale consapevolezza è maggiormente diffusa nel nord- Italia, in grandi comuni (sopra i 100 mila abitanti) e tra le giovani generazioni (Y e Z).
Tuttavia, la grande maggioranza del campione (85,7%) abbia avuto almeno una volta esperienza diretta nella gestione intelligente di una o più tecnologie, segno di come tali tecnologie siano piuttosto diffuse e distribuite sul territorio, specialmente tre le nuovissime generazioni (il 93% della generazione Z ha avuto un’esperienza diretta).
La digitalizzazione degli edifici
Il processo di digitalizzazione del parco edilizio rappresenta e rappresenterà un driver importante per affrontare le sfide che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi anni in termini di decarbonizzazione e di efficientamento dei consumi energetici dettate dal contesto geo-politico.
I sistemi di building automation e le piattaforme software di gestione e controllo, elementi fondamentali di uno Smart Building, permettono di ridurre i consumi energetici, oltre a contenere la produzione di emissioni nocive, attraverso una più razionale distribuzione delle risorse energetiche a disposizione e una gestione più intelligente e flessibile degli impianti dell’edificio.
Le startup italiane e gli obiettivi digitali
Attraverso l'uso diretto di 27 incubatori, è stato realizzato un campione di 16 startup italiane che lavorano in ambito Smart Building operativi e con sede nel Paese. In Italia è registrata una prevalenza evidente dell’ambito tecnologico Building devices and solutions (81%), rispetto al 61% degli altri Paesi Europei. Quelle italiane tendono verso la servitization, includendo nel 56% dei casi almeno la componente Service nella loro value proposition, mentre nel resto d’Europa prevale invece la componente software (presente nel 47% delle offerte, tra modalità stand-alone e combinata).
Il mercato delle Automation technologies e delle Piattaforme e controllo punta a crescere in un’ottica di digitalizzazione del paese che investe nel campo dell'edilizia e di conseguenza prevedere una sempre maggiore diffusione degli Smart Building (in base al report di Juniper Research, il mercato globale degli Smart Building crescerà del 150% entro il 2026, a guidare la spesa saranno gli edifici non residenziali).
La crescita negli investimenti nel futuro prossimo potrà essere più o meno veloce a seconda della situazione macro-economica dell'Italia (disponibilità e prezzi dei semiconduttori, disponibilità di manodopera specializzata) e di quanto sarà in grado di spendere le risorse previste dal PNRR.
Lo Smart Building Report 2022 è disponibile nell'area download sul sito dell'Osservatorio Energy & Strategy del Politecnico di Milano.
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