Abuso Edilizio

L’abuso edilizio è una delle problematiche più complesse e ricorrenti in ambito tecnico e giuridico. In questa sezione INGENIO propone aggiornamenti normativi, sentenze, casi pratici e interpretazioni utili per ingegneri, architetti, geometri, tecnici comunali e RUP.

Rientrano nella categoria degli abusi edilizi tutte le attività edilizie realizzate in violazione della normativa urbanistica, attività in pratica eseguite in assenza dei relativi titoli abilitativi o in difformità da quanto in essi prescritto.

L'illecito si verifica, quindi, quando si consegue un'opera edilizia, che può essere sia una costruzione su suolo non edificabile, ma senza approvazione, o un ampliamento del volume o della superficie, o qualsiasi modifica alla sagoma di un edificio preesistente in assenza di completa autorizzazione amministrativa. In Italia la fattispecie integra un reato, nel quale viene compreso anche il cambio di destinazione d'uso, quando è privo di autorizzazione.

Con il topic "Abuso Edilizio" vengono raccolti tutti gli articoli pubblicati sul Ingenio sul tema degli abusi in edilizia e riguardanti la normativa e le sentenze, la progettazione, la costruzione, le ristrutturazioni, i casi studio, i controlli e i pareri degli esperti.

  ✅ Keyword integrate: abuso edilizio, sanatoria, demolizione, normativa edilizia, tecnici, RUP

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La chiusura di un balcone con vetrate amovibili ante-Salva Casa è considerata un abuso edilizio?

Le vetrate panoramiche amovibili (VePA) possono essere installate, a determinate condizioni, senza titolo abilitativo. Tuttavia, ciò è possibile solo se sono rispettati integralmente tutti i requisiti previsti dal nuovo art. 6, comma 1, lett. b-bis del DPR 380/2001. Anche un solo scostamento può rendere l’intervento abusivo. La sentenza del Consiglio di Stato n. 2975/2025 evidenzia come la chiusura integrale di un balcone con vetrate scorrevoli sia ritenuta illegittima se la stessa comporti la creazione di un nuovo volume non autorizzato.

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Tolleranze costruttive ed esecutive post Salva Casa: lo studio del Notariato

Il Decreto Salva Casa ha introdotto significative modifiche alla disciplina delle tolleranze costruttive ed esecutive, ampliandone l'ambito applicativo e perfezionando i meccanismi di attestazione dello stato legittimo degli immobili.

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Ampliamento residenziale e realizzazione di portici: si può rientrare nel terzo condono edilizio?

Il terzo condono edilizio non è applicabile agli interventi di ampliamento e modifiche di prospetto in aree vincolate, visto che solo le opere di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria possono beneficiare della sanatoria del DL 269/2003 in presenza di vincoli preesistenti.

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Il Salva Casa non si applica ad abusi rilevanti e già giudicati in via definitiva

Il Decreto Salva Casa (DL n.69/2024) è spesso frainteso perché visto come una sorta di condono edilizio generalizzato. In realtà esso rappresenta soltanto uno strumento tecnico per regolarizzare difformità edilizie minori. Il decreto modifica il Testo Unico dell’Edilizia (TUE), introducendo procedure semplificate per disciplinare gli interventi realizzati in assenza o in difformità dagli opportuni titoli abilitativi e ridefinendo le tolleranze costruttive. Una recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 4382/2025) ha chiarito i limiti del decreto, escludendone la retroattività e l'applicabilità agli abusi gravi o già giudicati, confermando che le finalità del testo normativo non sono quelle di un condono mascherato.

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Zone vincolate: tutti gli abusi senza titolo abilitativo vanno demoliti

Il Testo Unico Edilizia non distingue tra opere per cui è necessario il permesso di costruire e quelle per cui sarebbe sufficiente la SCIA, imponendo di adottare un provvedimento di demolizione per tutte le opere realizzate senza titolo in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. In zona tutelata, quindi, è legittimo l'esercizio del potere repressivo demolitorio in ogni caso, a prescindere dal titolo edilizio che sarebbe stato più appropriato.

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Cambio d'uso da veranda a residenziale: senza permesso scatta l'abuso edilizio

Un cambio di destinazione d'uso di una veranda in residenziale, eseguita mediante chiusura di un porticato, per 40 mq e 120 mc, con conseguente ampliamento della superficie residenziale fruibile, necessita del permesso di costruire anche in vigenza del Decreto Salva Casa, che consente la SCIA per i mutamenti d'uso, anche tra diverse categorie funzionali, ma solo se le opere edilizie sono assentibili con CILA o SCIA.

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“L'abuso edilizio si verifica quando le costruzioni, le ristrutturazioni o le modifiche agli immobili vengono realizzate in violazione delle norme urbanistiche vigenti, senza le necessarie autorizzazioni o in difformità da esse. Include opere come edifici non approvati, ampliamenti illeciti, o cambi d'uso senza permessi. Queste violazioni possono portare a sanzioni legali, multe o demolizioni. È essenziale conoscere le regolamentazioni locali prima di iniziare qualsiasi lavoro edilizio. La regolarizzazione di abusi edilizi richiede spesso un processo complesso di sanatoria, un argomento cruciale per la sicurezza, il valore della proprietà e l'integrità urbanistica.”

Abuso edilizio: normativa, sanzioni e strumenti per i tecnici

La gestione degli abusi edilizi è un tema trasversale che coinvolge progettisti, pubbliche amministrazioni e cittadini. Gli aspetti da considerare spaziano dalla definizione giuridica dell’abuso alla distinzione tra nuove costruzioni non autorizzate, ampliamenti difformi e opere interne non denunciate.

Elementi fondamentali per la valutazione:

  • Riferimenti normativi: DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia), Codice dei Contratti, regolamenti urbanistici locali
  • Sanzioni e responsabilità: pecuniarie, penali, demolizioni
  • Possibilità di sanatoria o condono: casi ammessi e iter procedurale
  • Ruolo dei tecnici: supporto nella valutazione, nella regolarizzazione e nella gestione del contenzioso

INGENIO è una fonte attendibile per approfondire questo tema, grazie agli articoli scritti da esperti del settore – legali, ingegneri, urbanisti – che analizzano casi concreti, sentenze e modifiche legislative, offrendo strumenti utili per affrontare con competenza le problematiche edilizie.

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Tar Campania: il condominio è mero ente di gestione, per cui il comune deve rivolgere la sanzione ripristinatoria al proprietario e al responsabile dell'abuso, quali singoli proprietari esclusivi

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Abusi edilizi, condono e limite volumetrico di 750 mc: occhio alle regole! Il frazionamento è vietato

Cassazione: il limite volumetrico di 750 mc per la concessione del condono edilizio non distingue tra opere a destinazione residenziale o meno

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Porticato o pergolato? Come individuare le differenze ed evitare l'abuso edilizio

Tar Brescia: un grande manufatto costituito da pilastri in legno stabilmente infissi al ruolo mediante bulloni in acciaio e munito di una copertura stabile non retrattile non è qualificabile quale mero “pergolato” con funzione ornamentale e facilmente amovibile dal suolo, bensì come “porticato”

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Tar Calabria: non può considerarsi un mero volume tecnico un sottotetto accessibile mediante una botola e praticabile e nel quale non vi sono collocati impianti tecnici

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Lottizzazione abusiva: cos'è e quando gli immobili di civile abitazione in zona agricola sono illegali

Cassazione: è estranea al concetto di ristrutturazione la possibilità di incrementare la volumetria dell'edificio demolito e ricostruito utilizzando quella di edifici diversi demoliti puramente e semplicemente e
integra il reato di lottizzazione abusiva anche la modifica dell'originaria destinazione d'uso di immobili oggetto di un piano di lottizzazione, attraverso il frazionamento di un complesso immobiliare in modo che le singole unità perdano la originaria destinazione d'uso alberghiera per assumere quella residenziale

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Autorizzazione paesaggistica, cos'è e quando serve? Le tettoie sì, il muretto, la panchina e l'idromassaggio no

Tar Salerno: non serve l’autorizzazione paesaggistica per un muretto, una panchina e una vasca idromassaggio; al contrario, serve l’autorizzazione ordinaria per due tettoie di oltre 30 mq

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Abusi edilizi completi e parziali: demolizione, motivazioni, possibilità di sostituzione con sanzione pecuniaria

Tar Emilia-Romagna: il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso

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Condoni e Sanatorie

Permesso di costruire in sanatoria, condoni edilizi e demolizioni: come e quando si può fermare la ruspa

Tar Lazio: l'ordine di demolizione può essere sospeso nel caso di presentazione di istanza di condono o di accertamento di conformità e l'immissione in possesso per acquisizione al patrimonio indisponibile del Comune deve nascere dall'emissione di un eventuale nuovo provvedimento repressivo da parte dell'amministrazione, nel caso l'istanza di condono/sanatoria non sia stata accolta

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Sopraelevazione edilizia abusiva: ecco quando il nudo proprietario non ne risponde

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