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Voragini (sinkholes) nelle aree urbane: il convegno dedicato alle cause e alle analisi del fenomeno

Il 2 febbraio si è tenuto a Roma il convegno, organizzato da ISPRA e dedicato agli studi sugli sprofondamenti, sinkholes, sia naturali che antropogenici che si aprono improvvisamente nelle aree urbane, ma anche negli ambienti rurali. Sono state esposte le problematiche ancora connesse allo studio di tali fenomeni, le difficoltà per effettuare un’analisi territoriale efficace al fine di stimare la pericolosità e il rischio indotto.

“Sinkholes e cavità sotterranee: prospettive della ricerca scientifica verso la redazione di Linee Guida”

La giornata è stata dedicata al fenomeno degli sprofondamenti, sinkholes, sia naturali che antropogenici che si aprono improvvisamente nelle aree urbane, ma anche negli ambienti rurali.

All'evento si è parlato di:

  • le problematiche ancora connesse allo studio di tali fenomeni,
  • le difficoltà per effettuare un’analisi territoriale efficace al fine di stimare la pericolosità e il rischio indotto,
  • i temi relativi alle nuove tecnologie di studio e di indagine dei sinkhole e delle cavità sotterranee,
  • gli interventi più efficaci di messa in sicurezza del territorio.

Sono stati presentati i risultati relativi al progetto Moscas (Modelli e strumenti per la caratterizzazione delle cavità sotterranee) di durata triennale (finanziato dal MITE, realizzato da ISPRA, Università di Firenze e Università Federico II di Napoli) e posta l’attenzione sulle aree studio indagate nell’ambito del progetto.

Sono stati esposti i risultati delle convenzioni stipulate da ISPRA con alcune regioni italiane in materia di sinkhole e cavità sotterranee.

Il Consiglio Nazionale dei Geologi, in particolare, ha esposto i propositi della Piattaforma Nazionale Sinkhole e Cavità sotterranee.

L’obiettivo ultimo della giornata di studio è stato quello di porre l’attenzione sulla mancanza di linee guida di carattere nazionale che risultano ormai necessarie per lo studio di questi fenomeni.

Il progetto MoSCaS-linee guida per la gestione del rischio

Il progetto MoSCaS – Modelli e strumenti per la Caratterizzazione delle Cavità sotterranee finanziato dal MiTE, ha avuto lo scopo di realizzare linee guida per la gestione del rischio rappresentato da cavità sotterranee in aree urbane.

Si è articolato in 3 Work Packages (suddivisi in tasks) che riguardano tecniche per l’individuazione, il dimensionamento e la caratterizzazione delle cavità, l’utilizzo di modelli matematici e empirici per l’analisi di stabilità, la realizzazione di linee guida per la messa in sicurezza e la gestione del rischio.

Le attività sono state svolte da 3 Unità Operative (UO) che hanno maturato esperienza specifica nei vari aspetti della linea strategica, tramite progetti e contratti di ricerca finanziati da enti pubblici e privati:

  • l’Università degli Studi di Firenze (UNIFI), che coordina l’intero progetto,
  • l’Università degli Studi di Napoli Federico II (UNINA),
  • l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Ciascuna unità operativa si è composta da un team di docenti e ricercatori con competenze sulla geologica e l' ingegneristica, così da garantire una ricerca integrata e interdisciplinare.

Le linee guida sono state poi realizzate a seguito del progetto, che prevede lo studio di 5 siti:

  • Camaiore (LU),
  • Guidonia-Bagni di Tivoli (RM),
  • settore sud-orientale di Roma,
  • San Marcellino - Napoli,
  • Ager Nolanus - Napoli.

Questi posti sono stati stati scelti perché sono differenti dal punto di vista architettonico, geologico, ambientale e economico, così da consentire la calibrazione di un modello di intervento per la gestione del rischio esportabile anche a altri contesti territoriali e sociali.

La collaborazione tra le unità operative è stata garantita dall’architettura gestionale del progetto: ogni UO si è impegnato trasversalmente su tutte le tasks e coordina quelle ad essa più affini sulla base delle rispettive competenze tecniche e della vicinanza territoriale e conoscenza specifica rispetto ai casi di studio.

La fase iniziale di MOSCAS ha previsto la raccolta di dati dalle aree di studio tramite l’impiego di metodi tradizionali (rilievi e prove geotecniche in situ e in laboratorio) e tecnologicamente avanzati (indagini geofisiche, rilievi 3D con laser scanner e drone, interferometria radar da terra e da satellite). 

Si è arrivati poi successivamente a dati utili analisi cinematica, modelli sia numerici che empirici.

Nell’ultima fase del progetto sono stati realizzati i prodotti per la gestione del rischio come:

  • mappe di suscettibilità,
  • la definizione di soglie di allertamento,
  • l’individuazione di interventi per la messa in sicurezza e la definizione delle linee guida.

Il prodotto finale si è strutturato su un workflow adattabile a molteplici contesti che, sulla base delle caratteristiche del sito preso in esame, ha fornito all’utente finale uno spettro di soluzioni idonee per svolgere le attività di individuazione, dimensionamento, analisi di stabilità e messa in sicurezza delle cavità.

Guarda il programma nell'evento nella sezione Allegati.

Fonte: ISPRA

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