Pavimenti radianti | Efficienza Energetica | Risparmio Energetico | Impianti Termici
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20 domande e risposte sui sistemi radianti: tutto quello che c’è da sapere sulla tecnologia per il comfort

20 domande e risposte per approfondire il tema dei sistemi radianti: dai bonus edilizi previsti, fino alla classe energetica, passando per i rivestimenti più adatti o la differenza tra raffrescamento radiante ed aria condizionata.

Domande e risposte per fugare tutti i dubbi e scoprire qualcosa di nuovo sui sistemi radianti

1) Quale tipo di climatizzazione offrono i sistemi radianti?

I sistemi radianti integrano in un unico terminale riscaldamento e raffrescamento per offrire i massimi livelli in materia di comfort e risparmio energetico. I sistemi radianti possono essere ad alta inerzia, indicati soprattutto per edifici che necessitano di una climatizzazione costante durante tutto l'arco del giorno, o a bassa inerzia, i più utilizzati per le ristrutturazioni perché realizzati con materiali prefabbricati che riducono lo spessore, alleggeriscono il massetto e garantiscono anche prestazioni ottimali in termini di efficienza energetica. Uno dei principali vantaggi dei sistemi radianti a bassa inerzia è la velocità di climatizzazione dell’edificio che conta su tempi di esecuzione concorrenziali rispetto a quelli dei tradizionali radiatori o da altri impianti di climatizzazione.

 

2) I sistemi a bassa inerzia sono adatti anche per gli edifici nuovi?

Nel corso degli ultimi anni il mercato dei sistemi a bassa inerzia o basso spessore è molto cresciuto, anche per gli edifici nuovi. Le caratteristiche che li distinguono dai sistemi tradizionali sono infatti molto apprezzate anche per il nuovo, sia residenziale che per altre destinazioni d’uso. Non vi è nessuna limitazione all’utilizzo di questa tecnologia per gli edifici di nuova costruzione, ma è necessario un abbinamento ad un sistema di regolazione intelligente ed efficacie (ne è un esempio l’installazione di un regolatore per ogni ambiente con logiche di regolazione PID).

Tra i vantaggi: velocità di risposta del sistema, funzionamento in raffrescamento/riscaldamento, abbinamento con pavimentazioni in legno oppure di altre tipologie, minor consumo, abbinamento con sistemi di generazione ad alta efficienza. Infine, è importate ricordare che tali sistemi sono oggi descritti nelle norme UNI EN 1264:2021 e UNI EN ISO 11855:2021

 

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3) Cosa cambia con la climatizzazione radiante?

I sistemi radianti sono i terminali impiantistici che offrono maggiore comfort rispetto ad altre tecnologie di climatizzazione. L'equazione del benessere per gli occupanti di un edificio corrisponde a una temperatura omogenea tra le superfici della costruzione e l’aria che circola all'interno. I sistemi radianti riscaldano e raffrescano tutte le superfici vicine per irraggiamento aumentando la temperatura media radiante e creando un ambiente con temperature omogenee.

Nella climatizzazione radiante la combinazione ottimale di temperatura dell’aria e temperatura media delle superfici, la cosiddetta temperatura operativa, si traduce in minor consumo di energia da parte del corpo umano e in una riduzione sensibile dell'eventuale stress termico generato da eventuali differenze di temperature negli ambienti. I sistemi radianti permettono inoltre di ottimizzare la richiesta di energia perché rispetto a un tipo di riscaldamento o raffrescamento tradizionale, l'impianto radiante assicura fino a un 30 per cento di risparmio energetico quando abbinato a un generatore efficiente o a un involucro edilizio. 

 

4) Quali sono le novità della revisione della UNI EN 1264:2021?

Nella recente revisione della norma UNI EN 1264, il più importante punto di riferimento per questi impianti, sono stati inseriti per la prima volta i sistemi radianti a basso spessore, gli impianti più indicati per gli interventi di ristrutturazione. Nella nuova versione sono stati anche aggiunti alcuni importanti dettagli per il calcolo della resistenza termica per i sistemi utilizzati per le riqualificazioni edilizie. Il nuovo approccio prevede che la resistenza termica sia determinata, per gli edifici nuovi, considerando lo strato isolante (o gli strati isolanti) al di sotto della tubazione mentre per gli edifici da riqualificare può essere determinata tenendo conto dell'effettiva resistenza termica della struttura dell'edificio, compresi gli strati isolanti.

Una modifica che avrà effetti diretti sui pavimenti radianti che la norma classifica come di Tipo A2, ovvero con isolante bugnato: nel calcolo dello spessore dell’isolante dovrà essere considerata solo la parte piana del pannello, senza le bugne. Un'altra importante modifica riguarda l’incremento del valore limite della temperatura media superficiale dei soffitti radianti in fase di riscaldamento che, per adeguarsi alle prescrizioni della norma UNI EN ISO 11855, è stato portato da 29 a 33 gradi. 

 

5) Esiste una classificazione energetica dei sistemi radianti?

Sì ed è stabilita dalla UNI/TR 11619: prevede sei classi energetiche (dalla dalla AAA alla D) ed è determinata dal calcolo di un indice di efficienza chiamato RSEE (Radiant System Energy Efficiency). Si tratta di un indicatore complessivo che coinvolge la stratigrafia, i componenti del sistema radiante, le logiche di regolazione e gli ausiliari. La determinazione dell’indice globale RSEE  prevede una valutazione dell’efficienza di emissione e di regolazione, del bilanciamento e dell’efficienza dei circolatori.

 

6) Quali bonus edilizi si applicano ai sistemi radianti? 

I sistemi radianti rientrano nel superbonus del 110% quando associati ad uno degli interventi trainanti di riqualificazione energetica degli edifici come l’installazione di una caldaia a condensazione oppure una pompa di calore oppure l’allaccio al teleriscaldamento o se abbinati a caldaie a biomassa. Sono altresì attivi anche i bonus edilizia del 50%, che si può richiedere anche solo per la semplice installazione del sistema radiante, e del 65% quando l'impianto è abbinato ad un sistema di generazione efficiente.  

 

7) Come mai sono definiti sistemi radianti a bassa differenza di temperatura?

Sono impianti che lavorano a regimi di temperatura di mandata moderata, circa 30° in inverno e 18° in estate permettendo di operare, sia in fase di riscaldamento che di raffrescamento, con temperature vicine a quelle dell’ambiente da climatizzare, determinando un’elevata qualità dell’ambiente interno unitamente ad un’elevata efficienza energetica. La ridotta differenza di temperatura si riferisce alla la mandata dell’acqua e alla temperatura dell’aria ambiente.

 

8) Esiste una certificazione per gli installatori di sistemi radianti?

La qualifica degli installatori di sistemi radianti è disciplinata dalla norma UNI 11741:2019 che prevede una certificazione delle competenze dedicata a tutti i termoidraulici che intendono specializzarsi sulla posa di questi impianti. La norma prevede due livelli di qualifica, base e avanzata, che richiedono il superamento di un esame per comprovare le effettive competenze. L'esame è certificato da Istituto Giordano che offre quei requisiti di indipendenza, imparzialità, trasparenza e assenza di conflitti di interesse che richiede l’UNI per convalidare i risultati delle prove. Si attendono a livello nazionale dettagli applicativi per la necessità di certificazione nei cantieri che fanno richiesta delle detrazioni fiscali, che ad oggi non è obbligatoria, ma fortemente richiesta dai tecnici.

 

9) Che cos'è il raffrescamento ad alta temperatura?

I sistemi radianti sono denominati ad alta temperatura in raffrescamento grazie alla ridotta differenza di temperatura tra l’acqua che circola nell'impianto e l’ambiente da climatizzare. Nel raffrescamento radiante ad alta temperature infatti l'acqua circola ad una temperatura di circa 18°. Le superfici attivabili sono i soffitti, i pavimenti e le pareti. Gli sviluppi nel campo del condizionamento degli ambienti con sistemi radianti stanno stimolando anche l’interesse verso le tematiche relative al trattamento dell’aria. In particolare, negli impianti radianti è di fondamentale importanza il controllo dell’umidità nel funzionamento estivo perché il sistema modifica la temperatura dell'aria ma non può agire sull'umidità che deve essere invece gestita da un impianto integrativo di trattamento dell’aria (come ad esempio un sistema di deumidificazione o di ventilazione meccanica controllata). Tematica emergente e parallela è la necessità di umidificazione durante il periodo invernale.


SPECIALE

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Sistemi radianti: tutto quello che è importante sapere

Una raccolta di appunti tecnici dedicata alle caratteristiche principali, alla normativa e alla posa in opera della tecnologia radiante.

Con l'obiettivo di dare un supporto immediato ai nostri lettori interessati a capire di più sul tema, abbiamo realizzato questa pagina di collegamento a diversi articoli pubblicati sul nostro portale grazie al contributo di tecnici esperti ed in particolare dell'ing. Clara Peretti.

LINK allo Speciale a cura di Clara Peretti


 

10) Qual è la differenza tra raffrescamento radiante e aria condizionata?

I limiti dei tradizionali impianti di A\C sono i movimenti d’aria che creano zone con disparità di temperatura, gli sbalzi termici, i consumi energetici elevati e i rischi oggettivi per la salute quando i filtri non vengono puliti con regolarità. Il raffrescamento radiante, al contrario, climatizza l’ambiente per mezzo dell’irraggiamento di una superficie e così regola la temperatura nell'ambiente in modo costante, uniforme e senza innescare correnti di aria fredda e senza pregiudicare la qualità dell’aria interna.

 

11) Quali sono i rivestimenti più adatti per i pavimenti radianti?

Su un impianto di riscaldamento e raffrescamento radiante è possibile posare qualsiasi tipo di pavimentazione: dalla ceramica al marmo fino al parquet o alle resine. E’ tuttavia necessario rispettare alcuni requisiti generali per qualsiasi tipo di rivestimento. La resistenza termica delle pavimentazioni, per esempio, deve essere verificata durante l'installazione mentre è indispensabile verificare l'idoneità della posa del rivestimento sul massetto. I rivestimenti del pavimento devono essere poi immagazzinati e installati secondo le norme e le istruzioni del produttore.

 

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