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Archidays 2024: "Dare spazio" a modelli di ruolo femminili e "visibilizzare" un'architettura diversa e inclusiva

Durante gli Archidays 2024, l'arch. Francesca Perani, Presidente di RebelArchitette ha evidenziato le sfide delle donne nell'architettura e l'importanza di valorizzare i modelli di ruolo femminili. RebelArchitette, collettivo che ha promosso importanti iniziative come il timbro al femminile, rivoluziona gli schemi accademici e fa rete per riconoscere le architette di eccellenza.

Archidays 2024: "Dare spazio" ai modelli di ruolo al femminile di eccellenza sia del passato che del presente

L'intervista all'architetta Francesca Perani dello Studio FPE e Presidente dell'associazione RebelArchitette in occasione della sua lecture per la rassegna Archidays 2024 dal titolo  "Il filo è d'Arianna, la professione al femminile"  organizzato e promosso dall'Ordine degli Ingegneri e Architetti di San Marino tenutosi il 7 maggio 2024.

Quali sono ad oggi le principali sfide delle donne nell'architettura e quali spunti e riflessioni può dare la rassegna di architettura e ingegneria sostenibile Archidays?

 

Arch. Francesca Perani

Credo che le problematiche principali rimangano le stesse che esistono da molti anni, è una questione di welfare, di mancanza di paternità equivalente alla maternità, di una corrispondenza di eguali stipendi e di tempo a favore della cura parentale o dei lavori domestici e questo crea un disequilibrio che poi porta a uno sbilanciamento di tipo economico. Le donne ancora oggi hanno meno tempo e meno economie da dedicare non solo al loro lavoro, ma anche alla sua promozione.

Credo che questo evento Archidays sia molto importante perché da un lato presenta quelle che sono le criticità, ma dall'altro raccontare i modelli di ruolo al femminile e di eccellenza che hanno lavorato nel passato e che stanno lavorando oggi.

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Intervento dell'arch. Francesca Perani
Intervento dell'arch. Francesca Perani "ArchiAttivismo: Sfida allo Spazio, Rivoluzione al Sistema" durante l'evento Archidays 2024 di San Marino. (Simone Maria Fiorani)

  

Iniziative e progetti di RebelArchitette per valorizzare le progettiste

Quali sono le principali iniziative o progetti che RebelArchitette ha portato avanti per sostenere e valorizzare le donne nel campo dell'architettura?

 

Arch. Francesca Perani

RebelArchitette nasce a seguito dell'adozione del timbro al femminile Architetta presso l'Ordine di Bergamo. Un timbro verso il quale clamore e diffidenza avevano dimostrato la profonda difficoltà per le professioniste di poter emergere in un ambiente fortemente discriminatorio. Attraverso un'attività durata più di 3 anni abbiamo deciso di richiedere questa adozione a tutti gli Ordini Italiani raggiungendo il 72% delle iscritte.

Non solo, qualche anno fa siamo riuscite anche a far approvare il primo timbro al femminile per le ingegnere a Bologna e non ultimo abbiamo sostenuto Valentina Lucich ha proposto all'Università di Bologna anche l'attivazione dei primi Certificati alla abilitazione di Architetta in università.

Non solo quindi il desiderio di impossessarsi di un titolo professionale, ma allo stesso tempo anche di "visibilizzare"  modelli di ruolo di eccellenza rimasti per troppo tempo nascosti al grande pubblico. Inoltre, grazie alla Biennale di Venezia e al suo curatore Alessandro Melis, abbiamo portato anche una curatela di 137 architette nazionali che hanno mostrato uno spaccato al femminile ricco di nuove prospettive nella professione.

    

ArchiAttivismo, rompere lo schema geometrico rigido come ribellione rispetto ai modelli del passato

Il concetto di ArchiAttivismo e il desiderio di "rompere" lo schema geometrico, ossia la cosiddetta "scatola", possono essere considerati una forma di rivoluzione e di consapevolezza rispetto a dei modelli di ruolo passati che non erano corrispettivi ai tuoi?

 

Arch. Francesca Perani

Probabilmente l'idea di "rompere la scatola" è nata per quello che era stato il mio percorso universitario, molto rigido, fatto durante gli anni '90 e quindi ero stata abituata a queste griglie, però sentivo l'esigenza di "rompere" questo tipo di schema e di avvicinarmi ad altri tipi di modelli, che poi ho ritrovato nei percorsi di grande maestre come grandi maestre.

Questo mi ha aiutato a distaccarmi un po' da quello che era stato il mio vissuto accademico e di abbracciare invece una sorta di piccola rivoluzione personale che può riguardare piccoli o grandi spazi su cui intervenire progettualmente.

Con la volontà di provare a creare al loro interno nuove dinamiche di interazione e in qualche modo mettere in crisi lo schema a 90 gradi.

   

Intervento
Intervento "ArchiAttivismo: Sfida allo Spazio, Rivoluzione al Sistema" durante l'evento Archidays 2024 dell'arch. Francesca Perani. (Simone Maria Fiorani)

 

Le progettiste possono essere chiamate alla cura delle città e degli spazi pubblici

Ci sono dei cambiamenti significativi nel panorama dell'architettura rispetto alla rappresentanza delle donne negli ultimi anni? Se sì, quali?

 

Arch. Francesca Perani

Credo anche grazie al nostro lavoro e alla sensibilità di alcuni ordini e di alcune iniziative specifiche, come per esempio la rassegna degli Archidays, ci sia la voglia di raccontare qualcosa di nuovo. Banalmente il fatto di aprirsi a nuove figure che possano raccontare modi diversi di fare architettura, anche se non per forza c'è un modo di fare architettura "al femminile".

Se le donne da sempre si sono dovute occupare della cura in generale sono probabilmente le persone più adatte in questo momento storico di grande fragilità ambientale e sociale ad occuparsi progettualmente anche della cura delle città, degli spazi pubblici e degli spazi intimi.

Quindi quella che è stata una attività di accudimento importante che ha frenato le ambizioni professionali di tante colleghe nel passato e anche oggi può diventare una competenza specifica da riconoscere ed applicare al mondo del progetto.

La rete è l'unico modo per velocizzare la messa in luce di architette di eccellenza da regalare alle nuove generazioni di professioniste perché possano affrontare un percorso ad ostacoli che necessita ancora di grandi cambiamenti.

   

Dibattito finale, (da sinistra a destra) Arch. Valentina Radi, Arch.Francesca Perani, Arch. Luca Zanotti, Arch. Maurizio Del Din, Archidays 2024.
Dibattito finale della prima giornata della rassegna Archidays 2024 "Il filo è D'Arianna , (da sinistra a destra) Arch. Valentina Radi, Arch. Luca Zanotti, Arch. Francesca Perani, Arch. Maurizio Del Din, Archidays 2024. (Simone Maria Fiorani)

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