Architettura: President's Award per l'architetto e designer argentino Emilio Ambasz
A New York il 23 marzo il Consortium for Sustainable Urbanization (CSU) ha assegnato il premio President’s Award all'architetto argentino Emilio Ambasz per il suo importante contributo nei campi della progettazione, dell’urbanizzazione sostenibile, responsabile e resiliente. All'architetto è stato conferito anche il Premio alla Carriera IN/ARCH Veneto 2023 il 15 settembre 2023.
Riconciliazione tra architettura e natura: il riconoscimento all'architetto Emilio Ambasz
Il CSU – Consortium for Sustainable Urbanization ha conferito il President’s Award all'architetto argentino Emilio Ambasz.
Il riconoscimento è stato attribuito a uno dei massimi maestri internazionali del design e dell’architettura durante la serata di gala alla Century Association di New York City lo scorso 23 marzo. Unicità progettuale, estro creativo, impegno morale e sensibilità ambientale al centro delle motivazioni espresse.
Il Consortium for Sustainable Urbanization (CSU) è un'istituzione impegnata a promuovere, anche in ambito Nazioni Unite, progetti e iniziative a livello globale sui temi della sostenibilità, insieme ai propri partner, tra cui AIANY – The American Institute of Architects – l’Agenzia ONU UN-Habitat e la Columbia University, ha assegnato il prestigioso President’s Award a Emilio Ambasz per il suo impegno sui temi dell’urbanizzazione, pianificazione e progettazione sostenibile, responsabile e resiliente.
Emilio Ambasz, pioniere dell'architettura green
Emilio Ambasz, riconosciuto come padre, poeta e profeta dell’architettura green, è stato celebrato anche come grande inventore di oggetti di design ormai presenti in case, uffici e città in ogni continente del mondo (Ambasz vanta oltre 220 brevetti industriali e meccanici).

Lance Jay Brown, presidente e membro del consiglio fondatore del Consortium for Sustainable Urbanization, ha ricordato la figura pionieristica di Emilio Ambasz nell’ambito del rapporto tra architettura e ambiente, la sua filosofia progettuale ispirata al Green over the grey (‘il verde sopra il grigio’) che ha dato forma e sostanza a progetti e realizzazioni divenuti esempi fondamentali per le architetture verdi ora tanto di moda (“la ricerca di Ambasz ha ispirato una nuova svolta nei recenti successi di molti dei suoi colleghi”, secondo Tadao Ando).
“Vedere molti altri utilizzare la materia vegetale nei loro progetti – afferma Emilio Ambasz - mi fa capire che la mia missione sta cominciando a dare i suoi frutti. Udire alcuni di loro affermare la paternità di queste idee mi fa sentire come un personaggio mitologico, ma so che è solo il caso di un destino freudiano annunciato”.
Lance Jay Brown ha evidenziato alcune delle opere pluripremiate che, a distanza di decenni, rimangono al centro del dibattito della poetica e della disciplina progettuale e che hanno suggestionato alcuni dei più noti nomi dell’architettura contemporanea, da Renzo Piano a Jean Nouvel, a Tadao Ando:
- il centro ACROS di Fukuoka (1995), il poderoso edificio-piramide di 100.000mq in centro città che ha restituito alla comunità il terreno su cui sorge;
- la Casa de retiro espiritual a Siviglia (1972), stupefacente e onirico richiamo alla nozione primordiale di casa, miraggio ottico tra i più celebrati al mondo;
- il Lucille Halsell Conservatory in Texas (1982), opera straordinaria che si snoda tra percorsi sotterrati ed esplosioni tettoniche di cristalli polimorfi.



Durante la cerimonia, inoltre, è stato ricordato il ruolo di Ambasz curatore di Architettura e Design al Museum of Modern Art of New York (MoMA), dove organizzò la mostra di straordinario successo Italy: the new domestic landscape (1972) portando alla ribalta mondiale gli oggetti del design italiano.
MoMA che, come il Metropolitan Museum (NY), annovera nella propria collezione permanente la seduta Vertebra (1975), la prima sedia ergonomica automatica al mondo, sviluppata con G. Piretti, da cui è nata una nuova industria per tutto il settore (Compasso d’oro del 1981).
Lance Brown ha infine ricordato la donazione di 10 milioni di $ da parte della fondazione che porta il nome di Ambasz (Legacy Emilio Ambasz Foundation-LEAF) al MoMA per la creazione dell’Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and the Natural Environment [Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell’ambiente costruito e naturale], dedicato all’indagine dell’interazione tra Architettura e Natura alimentando il dibattito globale sulla urgente necessità di una ricalibrazione ecologica.
Il President’s Award del CSU va ad aggiungersi a un palmares sterminato di premi, riconoscimenti, onorificenze e monografie di un personaggio che, lontano dai riflettori, si è dichiarato “onorato e orgoglioso” di tutto ciò.
Ambasz continua la propria missione di inventore visionario e portatore di un messaggio di riconciliazione tra artificio e Natura:
“Ogni costruzione costituisce un’intrusione nel regno vegetale, ed è una sfida alla natura: dobbiamo concepire un'architettura che si erge come l'incarnazione di un patto di riconciliazione tra natura e costruzione, progettare edifici così intrinsecamente legati al paesaggio circostante che è impossibile che si disimpegnino l'uno dall'altro.”
Premio alla Carriera IN/ARCH Veneto 2023
Conferito all’unanimità il Premio al profeta dell’architettura green, nello specifico grazie a due realizzazioni venete.
Si è svolta venerdì 15 settembre al Museo Revoltella a Trieste la cerimonia di consegna dei Premi IN/ARCHITETTURA 2023 promossi da IN/Arch, Ance con Archilovers e con il patrocinio di Anci e CNAPPC. Il Premio alla Carriera per il VenetoIn/Arch-Ance è stato assegnato Emilio Ambasz, figura di eccellenza della cultura architettonica mondiale, portatore di uno straordinario contributo alla storia dell’architettura contemporanea.

“Pioniere del ritorno alla natura, riconosciuto e celebrato in tutto il mondo come padre, poeta e profeta dell’architettura green, Emilio Ambasz è anche colui che con la mitica mostra Italy: the new domestic landscape al MoMA di New York portò alla ribalta mondiale il design italiano”, si legge nelle motivazioni della giuria.
Giuria che - presieduta dal Presidente Lucia Krasovec-Lucas e composta da Sandro Boscaini, Carla Broccardo, Michele Franzina, Valerio Pontarolo, Donato Riccesi, Giovanni Salmistrari e Miriam Venier – si è espressa all’unanimità a favore dell’assegnazione al maestro Ambasz.
“da sempre – ricorda la giuria - palesa un sentimento di sincero interesse per l’Italia”, da cui continua a ricevere premi, inviti e riconoscimenti. Tra i progetti realizzati in Italia, vengono ricordati per attinenza la Fondazione Banca degli Occhi e l’Ospedale dell'Angelo, conosciuto come il primo ‘giardino della salute’ (entrambi a Mestre).

Ambasz si è detto “particolarmente grato per questo Premio che viene da un territorio di cui sono innamorato sin da quando ero studente”.
“Ha progettato – dalle parole della giuria - con uno stile da lui stesso definito ‘il verde sul grigio’, mettendo in pratica una inedita, per gli anni Settanta, combinazione di architettura e vegetazione con cui ha dato forma e sostanza a realizzazioni divenute esempi fondamentali per le architetture verdi, che ora vengono sperimentate in ogni angolo del globo terrestre”.
La sua idea, anche poetica, “anticipatoria e rivoluzionaria di riconciliazione con la natura, per cui la natura può essere un alleato nella costruzione di un nuovo mondo e nella guarigione umana in senso materiale e immateriale, è oggi elemento fondante di ogni architettura e di ogni città” (Presidente In/Arch Triveneto, Lucia Krasovec-Lucas).
Emerging Ecologies: Architettura e ambiente in continua relazione
Una visione che sarà, tra l’altro, da questi giorni al centro di Emerging Ecologies: Architecture and the Rise of Environmentalism al MoMA (Museum of Modern Art, New York): è la prima rassegna museale di opere (150) che esamina il rapporto tra architettura e movimento ambientalista negli Stati Uniti. Emerging Ecologies (dal 17.09.2023 al 20.01.2024) è anche la prima mostra realizzata dall’Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell'ambiente costruito e naturale (Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and Natural Environment), nato in seno al MoMA nel 2020 grazie all’impulso e alla importante e generosa donazione della Legacy Emilio Ambasz Foundation (LEAF).
Membro onorario dell’American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects, Ambasz è tra i massimi maestri internazionali dell’architettura del design e vanta un’impressionante quantità di pubblicazioni, premi, riconoscimenti, onorificenze attribuitigli in tutto il mondo. È anche Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’ dal 2014, per “i suoi contributi alla cultura italiana”: una visione condivisa dal Presidente In/Arch Triveneto, Lucia Krasovec-Lucas, che ne ha ricordato “l’importante opera di diffusione della cultura architettonica e del design italiano”.
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