Biennale Architettura 2023: dopo un lungo periodo di assenza, l'Ucraina ritorna con un suo Padiglione
L'Ucraina ritorna alla Biennale di Architettura dopo ben 9 anni di assenza. Il titolo del Padiglione, "Before the Future", risponde al tema generale della Biennale di Architettura di Lesley Lokko, partendo dal paradosso di poter “costruire un futuro da un presente che crolla”.
Before the Future: il Padiglione dell'Ucraina alla Biennale di Architettura 2023
L'ultima volta che l'Ucraina partecipò alla Biennale di Architettura di Venezia era il 2014. Oggi, dopo ben 9 anni di assenza, l'Ucraina ha confermato la sua presenza alla 18. Mostra Internazionale di Architettura The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko.
La partecipazione nazionale dell'Ucraina, dal titolo "Before the Future", è una risposta al tema generale della Biennale di Architettura 2023 ed è incentrata sul paradosso di “costruire un futuro da un presente che crolla”.
Il programma della partecipazione Ucraina è presentato in due sedi: attraverso un padiglione all'Arsenale (Sala d'Armi) e un'installazione ai Giardini (Spazio Esedra). Entrambe le installazioni rievocano strutture protettive che oggi sono diventate un simbolo della resistenza e resilienza del popolo ucraino.
L’installazione allestita presso il Padiglione all'Arsenale presenta uno spazio claustrofobico, buio e con il soffitto molto basso. La struttura manifesta quello che il team curatoriale definisce come "nuovo comfort", dove spazi claustrofobici, senza finestre o anche precedentemente abbandonati possono diventare siti vitali per incubare piani di sopravvivenza e di speranza per il futuro.
L’installazione a cielo aperto allestita presso lo Spazio Esedra dei Giardini, invece, ricorda il segno lasciato nel paesaggio dal grande sistema difensivo (datato X-XII secolo) presente nella regione di Kiev, meglio conosciuto con il nome di Zmiyevi Valy o Serpent's Wall. Un lungo sistema lineare difensivo di terra, dimenticato dagli abitanti contemporanei prima dello scoppio del conflitto, immediatamente riattivato durante i primi giorni dell'invasione russa per rallentare l'avanzata sulla capitale. Un'installazione questa che ci fa riflettere sulle trasformazioni percettive del paesaggio e del rapporto tra ambiente costruito e naturale.
Il team curatoriale, composto da Iryna Miroshnykova e Oleksii Petrov, dello studio di architettura di Kiev ФОРМА, e Borys Filonenko, curatore indipendente, critico d'arte e docente, ha deciso di lavorare con specialisti di numerosi campi per esplorare ulteriormente il tema "Laboratorio del futuro".
In momenti diversi, durante tutta la durata della Biennale Architettura 2023, entrambi gli spazi ospiteranno un programma pubblico di incontri, dove i rappresentanti della comunità culturale ucraina condivideranno le loro storie ed esperienze con il mondo intero.
“Nel raccontare storie abbiamo l’opportunità di capirci gli uni con gli altri e quindi di condividere visioni diverse di un futuro mutevole. Oltre quattrocento giorni di guerra ci hanno dimostrato che non si possono raccontare storie senza difesa. (…) Il Padiglione Ucraino si presenta come una struttura protettiva. L'Ucraina, che non partecipava alla Biennale Architettura da molto tempo, riappare ora in un momento cruciale, per raccontare le sue storie e stabilire un contatto più stretto tra comunità diverse.”
Hanno dichiarato i curatori del Padiglione dell'Ucraina Iryna Miroshnykova, Oleksii Petrov e Borys Filonenko.
“Mentre ci concentriamo su ciò che verrà, non dobbiamo trascurare ciò che è accaduto prima. Gettando uno sguardo diretto all’avvenire, la nostra pratica di lavoro non cerca di aprire nuovi orizzonti, ma piuttosto di ricostruire connessioni intangibili” hanno poi concluso i curatori.
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Cosa sappiamo sui curatori del Padiglione dell'Ucraina alla Biennale di Venezia
Iryna Miroshnykova e Oleksii Petrov, sono partner dello studio di architettura ФОРМА di Kiev.
ФОРМА è uno studio indipendente guidato dalla ricerca e dagli esperimenti in architettura. In un dialogo costante con specialisti in campo teorico e pratico, utilizzano diverse forme di rappresentazione dei progetti. Da strategie di sviluppo territoriale, piani regolatori, programmi di ristrutturazione ed edifici a libri, interfacce, installazioni e mostre. La cooperazione, secondo i progettisti, consente di vincere le sfide imposte dai cambiamenti climatici, nell'economia, nei sistemi politici e sociali perché consente di pensare in modo ampio e avvia la crescita interdisciplinare.
Borys Filonenko è critico d'arte, curatore di diverse mostre, nonché autore di diverse pubblicazioni e docente di corsi di Arte contemporanea e Architettura. Nel 2022 è stato Co-curatore del padiglione dell'Ucraina e della mostra Piazza Ucraina alla 59a Biennale di Venezia.
INFO SUL PADIGLIONE DELL'UCRAINA ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA 2023 DI VENEZIA
Titolo: Before the Future
Commissario: Mariana Oleskiv, Agenzia statale per lo sviluppo turistico dell'Ucraina
Curatori: Iryna Miroshnykova, Oleksii Petrov, Borys Filonenko
Quando: dal 20 maggio al 26 novembre 2023
Sede: Arsenale (Sale d’Armi) e Giardini (Spazio Esedra).
#BiennaleArchitettura2023 #TheLaboratoryOfTheFuture
Architettura
L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.
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