Clima: in Italia nel 2024 registrato un caldo record. Piove al Nord, il Sud nella morsa della siccità
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia, con temperature record e numerosi eventi climatici estremi. Piogge abbondanti al Nord ma siccità grave al Sud hanno segnato un quadro meteorologico sempre più instabile.
Il 2024 si è rivelato l’anno più caldo nella storia climatica italiana. A certificarlo è il rapporto “Il clima in Italia nel 2024” redatto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che documenta un incremento significativo delle temperature e un’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi.
Temperature sempre più calde: la media annuale è salita di 1,3°C
Due nuovi record termici sono stati registrati a livello nazionale: la temperatura media annuale ha segnato un’anomalia positiva di +1,33°C, mentre la temperatura minima è salita di +1,40°C, entrambe rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020. Il mese di febbraio 2024 si è distinto con un’anomalia termica eccezionale di +3,15°C, confermando il trend di riscaldamento già evidente su scala europea.
L’inverno 2024 è stato il più caldo mai registrato, con un’anomalia di +2,18°C. Anche le temperature superficiali dei mari italiani hanno segnato un nuovo primato, con un incremento medio di +1,24°C rispetto alla media climatica. Particolarmente rilevanti gli scostamenti osservati in luglio (+1,74°C) e agosto (+2,16°C).

Piogge abbondanti al Nord, carenti al Sud
Sul fronte delle precipitazioni, il 2024 ha visto una media nazionale superiore dell’8% rispetto ai valori storici, ma con marcate differenze territoriali: il Nord Italia ha registrato un surplus del +38%, vivendo il secondo anno più piovoso della serie storica, mentre il Sud e le Isole hanno subito un deficit del -18%, accentuando condizioni di siccità prolungata. Il Centro Italia, invece, si è mantenuto in linea con la media climatologica.
A livello mensile, febbraio (+85%) e marzo (+72%) sono stati i più piovosi, mentre luglio (-35%) e soprattutto novembre (-71%) hanno segnato importanti deficit pluviometrici.
La scarsità di piogge combinata con temperature elevate ha acuito la siccità soprattutto in Sardegna e Sicilia, dove si sono registrati fino a 146 giorni consecutivi senza pioggia, secondo l’indice CDD (Consecutive Dry Days). Nel complesso, quasi il 50% del territorio nazionale, con particolare concentrazione nel Sud e nelle Isole, è stato colpito da condizioni di siccità, da moderata a estrema.
Nonostante ciò, la disponibilità idrica complessiva è aumentata grazie alle abbondanti piogge settentrionali, raggiungendo i 157,9 miliardi di metri cubi, un valore superiore del +18,3% rispetto alla media storica. Tuttavia, il trend a lungo termine (dal 1951) resta negativo.
Eventi estremi sempre più frequenti
Il 2024 è stato caratterizzato da numerosi eventi meteo estremi, spesso di intensità eccezionale. Particolarmente grave è stata l’alluvione del 29-30 giugno che ha colpito la Valle d’Aosta e il Piemonte settentrionale, con precipitazioni violente che hanno causato esondazioni, colate detritiche e gravi danni al territorio. Anche l’autunno ha visto fenomeni intensi, soprattutto in Emilia-Romagna, dove le forti piogge su suoli già saturi hanno provocato nuove alluvioni e devastazioni.
Il rapporto SNPA offre un quadro chiaro e allarmante: il clima in Italia sta cambiando rapidamente. Dal 2000 in poi, le anomalie termiche sono risultate quasi sempre positive, con tutti i mesi del 2024 più caldi della media di riferimento. I mari si scaldano, le stagioni si estremizzano, e il territorio nazionale è sempre più esposto a rischi idrogeologici e stress ambientali.
IL REPORT INTEGRALE SNPA È SCARICABILE IN ALLEGATO.
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