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Decreto Controlli Manutentori: la manutenzione e l’installazione delle porte tagliafuoco

Competenze del manutentore di presidi antincendio con le modifiche del Decreto Controlli Manutentori del 2021. In caso di porte tagliafuoco, come operare se non è installata correttamente e quali sono le responsabilità per un manutentore e/o di un’impresa all’atto della presa in carico.

Il ruolo del manutentore di presidi antincendio nell'ambito delle porte tagliafuoco

La figura del manutentore di presidi antincendio è in rapida evoluzione a seguito delle modifiche generate dall’entrata in vigore del Decreto Controlli Manutentori (DM 1 settembre 2021 e s.m.).

Dal 25 settembre 2024, come da proroga appena pubblicata, il tecnico manutentore dei presidi antincendio elencati nello stesso Decreto, porte tagliafuoco comprese, deve essere qualificato dai Vigili del Fuoco tramite il superamento di una prova scritta, una pratica ed una orale, utile quest’ultima “per approfondire eventuali incertezze riscontrate nelle prove scritte o per approfondire il livello delle conoscenze acquisite”.

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Alcuni presidi però richiedono anche un’installazione attenta che ovviamente, se non a regola d’arte, può compromettere il tutto. Nell’ambito del presidio “porte tagliafuoco” l’installazione è una fase di importanza fondamentale: come il tecnico manutentore si deve comportare e a quale qualifica deve fare riferimento?

Se per il manutentore l’attestazione è ora quella di Tecnico Manutentore Qualificato (TMQ) che prevede un percorso formativo ai sensi Decreto Controlli con esame finale con i Vigili del Fuoco, per la figura di installatore resta attiva, volontaria come lo è sempre stata, la Certificazione ACCREDIA, Ente Unico Nazionale di Accreditamento designato dal Governo ai sensi del Regolamento Europeo 765/2008 e di cui fanno parte, fra gli altri, numerosi Ministeri (Imprese, Interno, Lavoro e Politiche Sociali, Agricoltura etc.), Enti di normazione (UNI, CEI), laboratori di prova e taratura etc.

Dato che non si può certo dare per scontato che ogni porta tagliafuoco sia installata correttamente, l’esame per la Certificazione è riferito sia alla figura di installatore che di manutentore. E “dato che non si può certo dare per scontato che ogni porta tagliafuoco sia installata correttamente” …. Come operare con la manutenzione su una porta non installata correttamente? Quali le responsabilità per un manutentore e/o un’impresa all’atto della presa in carico?

Quali competenze deve possedere un buon manutentore di porte tagliafuoco

Ovviamente, come base, deve conoscere il prodotto su cui interviene, la normativa, sapere eseguire gli interventi pratici e saper compilare la documentazione richiesta. Ma ciò non è sufficiente.

Il compito certamente più delicato è il momento della VERIFICA in fase di presa in carico e in fase di controllo periodico e porsi delle domande. Ad esempio: la porta ha conservato le proprie caratteristiche di resistenza al fuoco anche se l’installazione non è stata eseguita correttamente? Oppure: la porta ha conservato le proprie caratteristiche di resistenza al fuoco anche dopo alcuni interventi che ne possono avere compromesso la prestazione antincendio…. E quindi si può considerare la porta anche una “porta tagliafuoco”?

Ecco quindi che il manutentore deve sapere valutare ed intervenire per mettere in atto le operazioni necessarie, dalla sostituzione di uno o più accessori all’eventuale sostituzione della porte nella sua interezza. E deve avere anche l’autorevolezza necessaria per prescrivere tutto ciò, supportato da quanto recita la norma UNI 11473-1, la stessa a cui fa riferimento il Decreto Controlli, in riferimento a porte tagliafuoco che hanno perso la prestazione di resistenza al fuoco “Il manutentore deve comunicare al titolare dell’attività le azioni previste per ripristinarne la funzionalità o la necessità della sostituzione”.


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