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Immagini satellitari on demand: non sempre rappresentano la realtà di un territorio

Perché su Google Maps non compare il più grande cantiere urbano del pianeta? Cos'altro non possiamo vedere? Alcune riflessioni sulla disponibilità delle immagini satellitari e della realtà che esse restituiscono.

Disponibilità e utilizzo delle immagini satellitari

L’uso delle immagini satellitari sembra consolidato e pieno di informazioni, soprattutto oggi che l’informazione geografica diventa vitale, sia per le questioni ambientali, sia per lo sviluppo di progetti di edilizia territoriale e delle infrastrutture. Ma come sempre l’informazione può essere manipolata, o meglio, orientata oppure ancora nascosta e questo accade anche per le immagini satellitari.

Il mondo delle immagini satellitari è da sempre un'attività per pochi, sia in campo civile che militare. Gestire un sistema satellitare, o anche semplicemente costruirlo e lanciarlo è costoso e complicato. Ma il settore delle Earth Observations, o EO come più comunemente vengono chiamate le tecnologie di osservazione della terra, è per fortuna popolato da molti servizi di vendita delle immagini, con una catena di produzione e controllo del prodotto non sempre limpido e gestito alla 'luce del sole'. Stiamo parlando dell'images hacking che può venire effettuato anche a scopi civili, al di là delle classiche procedure impiegate nell'ambito del cyber-warfare tradizionale.

Tutto ciò è quello che sembra essere accaduto con il progetto "The Line", finanziato dall'Arabia Saudita con lo scopo di realizzare una Megacity al limite della SCI-FI. Un progetto che rappresenta una delle più grandi sperimentazioni di terraforming, la stessa tecnica che la NASA pensa di applicare per rendere vivibile un pianeta come Marte. In questo caso sembra che la disponibilità delle immagini satellitari in alta risoluzione sia stata inibita proprio attraverso un contratto ad hoc, così che l'evoluzione dei lavori di "The Line" possano rimanere un mistero. Per sapere di più sul progetto bisognerà aspettare il 2030, quando il progetto della città da 170 Km di lunghezza sarà concluso.

Immagini satellitari selettive

Ebbene sì, anche le immagini satellitari sono rese disponibili in maniera selettiva e come dice l'editoriale di Mark Harris sulla rivista del MIT "anche se l'intera superficie del pianeta viene fotografata più volte al giorno a bassa risoluzione, le immagini più nitide degli ultimi satelliti commerciali possono ancora costare fino a 3.000 $ - secondo un listino prezzi di Apollo Imaging, un aggregatore di immagini satellitari. Questi sono tutt'altro che esaustivi e alcune immagini sono trattenute dall'accesso pubblico per motivi di sicurezza nazionale, un processo noto come controllo dell'otturatore. Molte società di immagini cinesi, ad esempio, non venderanno mai immagini satellitari di Cina, Corea del Nord, Taiwan o Tibet".

Nell’immagine, il titolo e l'immagine di apertura dell'articolo di Mark Harris pubblicato su MIT Technology Review che prende in esame la disponibilità selettiva delle immagini satellitari che oscurano, di fatto, l’informazione sul progetto della MegaCity 'The Line' in Arabia Saudita.

Non ci dobbiamo quindi meravigliare del fatto che su Google non troviamo le ultime immagini dell’area. Anche chi è specializzato in questo tipo di indagini, come Soar.Earth, fatica un bel po' a trovare il materiale giusto. Attraverso algoritmi di machine vision, Soar.Earth ha potuto analizzare il cantiere e ha scoperto diverse informazioni sulle operazioni di movimento terra in corso, affidate a ben 425 macchine da scavo.

Insomma, la domanda che si pone per il futuro è la seguente: quanto le immagini satellitari possono raccontare la verità e quanto, invece, possono nasconderla o addirittura manipolarla? D’altronde l’idea che agenzie private possano gestire servizi così potenti dal punto di vista informativo, fa sì che la disponibilità al 100% delle informazioni di Earth Observations (EO) non è garantita a priori, ma sottoposta a contratti di esclusiva, e quindi la regola generale è che il provider “serve i propri clienti mediante diversi tipi di contratto ed è accettabile che il cliente possa acquisire l’esclusiva delle scene disponibili. Questo almeno è quanto hanno dichiarato diverse aziende del settore, tra le più informate come Maxar ed altre.

Il progetto "The Line" in Arabia Saudita in breve

Il progetto 'The Line'  è stato lanciato a inizio 2021 da Bin Salman come un progetto futuristico. Una smart city a zero emissioni di carbonio per 9 milioni di abitanti, lunga 170 chilometri, alta mezzo chilometro ma larga appena 200 metri. Il modello progettuale è quello di una città futuristica sviluppata nell’ambito del progetto NEOM.

CLICCA QUI PER ULTERIORI DETTAGLI SUL PROGETTO


Questa nota prende origine dall’articolo originale uscito di recente sul portale del MIT e firmato da Mark Harris, che afferma: “Le immagini satellitari del progetto da $ 500 miliardi, sono state messe a disposizione esclusiva del MIT Technology Review, e mostrano come il vasto cantiere lineare di The Line stia già prendendo forma. Mentre se puntate il mouse su Google Maps o Google Earth, vedrete poco più che roccia nuda e sabbia”.

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