Intelligenza artificiale: Ilya Sutskever di OpenAI predice l'unione Uomo-Macchina e l'ascesa dell'AGI
Nell'epoca in cui l'intelligenza artificiale modella già il nostro presente, Ilya Sutskever di OpenAI solleva una questione che potrebbe riscrivere il nostro futuro: come prevenire che una superintelligenza sfugga al nostro controllo. Con questa premessa inizia un viaggio nella complessità dell'AI e nel lavoro di chi ne traccia il cammino. Ecco un articolo che riprende l’intervista al Capo Scientifico di OpenAI
Che cosa è l’AGI - Artificial General Intelligence
L'AGI, o Artificial General Intelligence, è un tipo di intelligenza artificiale che possiede la capacità di apprendere, capire, ragionare e applicare l'intelligenza in una vasta gamma di ambiti, al pari dell'intelligenza umana.
A differenza dell'intelligenza artificiale specializzata, che è progettata per eseguire specifici compiti e che opera solitamente entro un set ristretto di parametri e situazioni, l'AGI può teoricamente eseguire qualsiasi compito intellettuale che un essere umano possa fare.
Questa generalizzazione dell'apprendimento e della problem-solving è ciò che rende il concetto di AGI così potente e, per alcuni, inquietante, poiché solleva questioni significative sull'etica, la sicurezza e l'impatto socio-economico.
A supporto di un approfondimento di questo sviluppo dell’intelligenza artificiale ho trovastò un interessante articolo sul MIT TR, che ho ritenuto utile riprendere in questo mio commento.
Intelligenza superiore ribelle e fusione con le macchine: nella mente del capo scienziato di OpenAI
L'articolo di Will Douglas Heaven sul MIT Technology Review del 26 ottobre 2023, che profila con un’intervista Ilya Sutskever, co-fondatore e capo scienziato di OpenAI, ci offre una panoramica sorprendente sulla direzione attuale e futura dell'intelligenza artificiale.
Sutskever, una figura meno pubblica rispetto ad altri nel settore, si apre su una serie di argomenti che riflettono sia il potenziale sia le preoccupazioni relative all'AI.
Nel suo ufficio anonimo nel quartiere Mission di San Francisco, Sutskever condivide la sua nuova priorità, che si è spostata dalla costruzione di modelli generativi come GPT e DALL-E, alla prevenzione del rischio che una "artificial superintelligence" possa diventare incontrollabile.
Le sue parole sottolineano una svolta significativa nel focus di OpenAI: dalla creazione alla mitigazione dei rischi di un'intelligenza fuori dal comune.
Sutskever contempla il futuro con una certezza quasi profetica, descrivendo lo sviluppo di "artificial general intelligence" come inevitabile e imminente, paragonando la sua certezza alla sicurezza dell'uscita di un nuovo iPhone. Citando il suo stesso pensiero, "At some point we really will have AGI. Maybe OpenAI will build it. Maybe some other company will build it," sottolinea il ritmo accelerato con cui ci avviciniamo a tale realtà.
L'articolo di Heaven descrive il viaggio di Sutskever, dai suoi primi giorni di studio sotto Geoffrey Hinton all'Università di Toronto al suo ruolo cruciale nell'esplosione di AlexNet nel 2012, fino all'adattamento delle GPU di Nvidia per l'apprendimento profondo. Sutskever, con una semplicità disarmante, afferma: "I lead a very simple life," riflettendo una vita dedicata quasi esclusivamente al lavoro.
Che cosa è AlexNet
AlexNet è un modello di rete neurale artificiale che ha segnato una pietra miliare nell'ambito dell'apprendimento profondo e della visione artificiale. È stata sviluppata da Alex Krizhevsky, insieme a Ilya Sutskever e il loro supervisore Geoffrey Hinton, e ha vinto il prestigioso concorso ImageNet Large Scale Visual Recognition Challenge (ILSVRC) nel 2012. AlexNet è stata significativa per aver utilizzato reti neurali convoluzionali (CNN) su una scala molto più ampia di quanto fatto in precedenza e per aver dimostrato che le CNN potevano ottenere un'accuratezza molto elevata nel riconoscimento e nella classificazione di immagini e oggetti. La rete utilizzava diversi strati e tecniche innovative, come il dropout per prevenire il sovradimensionamento, e fu uno dei primi modelli ad utilizzare le unità di elaborazione grafica (GPU) per velocizzare il training. AlexNet è considerata un momento cruciale che ha riacceso l'interesse e gli investimenti nel campo dell'apprendimento profondo.
Il successo di ChatGPT, lanciato a novembre dell'anno precedente, ha segnato un cambio di paradigma per l'AI e ha ampliato le aspettative globali.
Sutskever ammette modestamente di non aver previsto l'impatto massiccio di ChatGPT, affermando: "I thought it was going to be so unimpressive that people would say, ‘Why are you doing this? This is so boring!’" Invece, l'interfaccia user-friendly e l'accessibilità hanno dimostrato il contrario.
Mentre Sutskever riflette sulle trasformazioni apportate dall'AI, "It's going to be monumental, earth-shattering. There will be a before and an after," si fa portavoce di un cambiamento epocale che sta già riscrivendo le regole del gioco e le interazioni umane con la tecnologia.
La nostra comprensione dell'AI è ora a un bivio: possiamo continuare a svilupparla in modo non critico, o possiamo seguire il cammino di Sutskever, che cerca di bilanciare l'innovazione con la consapevolezza dei rischi.
Un passaggio fondamentale dell'intervista
"Ilya Sutskever tells me his new priority is to figure out how to stop an artificial superintelligence from going rogue."
La nuova priorità di Ilya Sutskever riflette un cambiamento cruciale nel campo dell'intelligenza artificiale: il passaggio da un fervido sviluppo all'indomani di sicurezza e controllo.
Mentre l'idea di un'intelligenza superiore che sfugge al controllo umano potrebbe sembrare estratta da un film di fantascienza, il fattore di "rogue superintelligence" è una preoccupazione legittima tra gli scienziati di AI.
La nozione che un sistema possa acquisire capacità autonome al punto da sfuggire alla supervisione umana impone la necessità di sviluppare nuove metodologie e standard etici.
Questa dichiarazione di Sutskever sottolinea la maturità crescente del settore, che si sta spostando verso un approccio più olistico e responsabile nei confronti della creazione di tecnologie potenti.
Il dibattito sull'AI si amplia così oltre la sua funzionalità e le sue applicazioni, includendo la sua gestione a lungo termine e il suo potenziale impatto sulla società.
Il pericolo della ROGUE SUPERINTELLIGENCE
Il termine "rogue superintelligence" si riferisce a un'intelligenza artificiale (AI) che ha acquisito un livello di capacità cognitiva superiore a quella umana e che agisce al di fuori dei controlli, delle previsioni o delle intenzioni dei suoi creatori. Un'intelligenza artificiale "rogue" o ribelle è una che non solo supera l'intelligenza umana in termini di elaborazione delle informazioni e risoluzione dei problemi ma che ha anche sfuggito alle misure di sicurezza che dovrebbero garantire che agisca in modi che siano benefici o almeno non dannosi per l'umanità. Questo concetto solleva questioni profonde sulla fiducia, la sicurezza e l'etica nella ricerca dell'AI, nonché sulla necessità di governare e regolamentare il potenziale di queste tecnologie avanzate.
Questa intervista non solo documenta il pensiero di un leader nel campo dell'AI ma ci invita a considerare profondamente la nostra relazione con la tecnologia che stiamo sviluppando.
La strada da percorrere è tanto promettente quanto pericolosa, richiedendo una riflessione seria sulle implicazioni etiche e pratiche della convivenza con le macchine.
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