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Interventi antisismici su un edificio in cemento armato: dall’analisi strutturale al sismabonus

Sismabonus e interventi antisismici su un edificio in cemento armato: dall’analisi strutturale al sismabonus, con guide e strumenti di calcolo pronti all’uso

In questo focus proponiamo il progetto di intervento di miglioramento sismico di un edificio esistente in cemento armato, con tutte le peculiarità e difficoltà connesse. L’intervento ha la finalità di migliorare la capacità della struttura sfruttando le detrazioni fiscali previste dal sismabonus
Proponiamo dapprima un’introduzione sul sismabonus e poi tutta la parte tecnica relativa all’intervento antisismico. 

Sismabonus 2019 

Nell’ambito dei lavori di recupero del patrimonio edilizio rientrano tra le spese detraibili anche quelle sostenute per realizzare interventi antisismici, con particolare riguardo all’esecuzione delle opere per la messa in sicurezza statica degli edifici. 

L’articolo 16-bis, comma 1, lettera i) del Tuir (dpr 917/86) prevede per gli interventi antisismici una detrazione del 36%, da ripartire in 10 quote annuali, su un importo massimo di spesa di 48.000 euro. Fino al 31 dicembre 2019 (salvo nuove proroghe) la percentuale di detrazione è elevata al 50% e la spesa massima a 96.000 euro. Tuttavia sono previste maggiori detrazioni: il dl 63/2013 ha infatti introdotto il cosiddetto “sismabonus” per le spese sostenute dal 2017 fino al 2021

La percentuale di detrazione può arrivare fino all’85% e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo. 

Rispetto alle regole in vigore fino al 31 dicembre 2016, la norma ha esteso i benefici agli immobili ubicati in zona sismica 3, ha ridotto alla metà il periodo di fruizione della detrazione e ha incluso fra gli edifici a cui riferire l’agevolazione gli immobili residenziali diversi dall’abitazione principale. 

Le detrazioni possono essere usufruite anche dai soggetti passivi Ires e, dal 2018, dagli Istituti autonomi per le case popolari e dagli enti che hanno le stesse finalità sociali, nonché dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. 

Per gli interventi condominiali è possibile cedere il corrispondente credito, in alternativa alla fruizione della detrazione. 

Inoltre, con l’entrata in vigore del dl 34/2019 (articolo 10, comma 2) - Decreto Crescita -, per gli interventi di adozione di misure antisismiche è stata prevista la possibilità di optare, invece che per la detrazione, per un contributo di pari ammontare sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi. 

Infine, dal 2017 è stata prevista una nuova detrazione per l’acquisto di case antisismiche nei Comuni che si trovano in zone classificate a “rischio sismico 1” e la possibilità di cedere il corrispondente credito. Il decreto legge n. 34/2019 ha poi esteso la detrazione anche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3

In merito agli interventi antisismici, si può usufruire di una maggiore detrazione nei seguenti casi: 

  • quando dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico, che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore, la detrazione spetta nella misura del 70% delle spese sostenute;
  • se dall’intervento deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta nella misura dell’80% delle spese sostenute. 

Nel seguito vedremo come si definisce la classe di rischio sismico.
Per gli interventi realizzati su edifici condominiali, c’è un ulteriore incremento del 5% (la detrazione passa da 70% a 75% e da 80% a 85%). 

LEGGI anche "Sismabonus: aggiornata a luglio 2019 la guida del Fisco sulle detrazioni per gli interventi antisismici"

Interventi antisismici e descrizione dell’opera oggetto di intervento 

L’opera oggetto dello studio è un edificio a telai in cemento armato realizzato negli anni ‘70 nel comune di Roma. La struttura è destinata ad uffici privati non aperti al pubblico con 2 piani fuori terra più la copertura. L’opera riflette le caratteristiche tipiche di una progettazione per soli carichi verticali con telai in entrambe le direzioni realizzati con travi in spessore di solaio. Di seguito si riportano delle immagini della struttura, la carpenteria tipo dei primi 2 livelli e una tabella descrittiva delle caratteristiche della struttura. 

edificio-calcestruzzo-intervento-antisismico-acca-1.JPG 

Vista 3D della struttura 

edificio-calcestruzzo-intervento-antisismico-acca-2.JPG 

Carpenteria dei primi due livelli 

Normativa di riferimento 

La verifica verrà eseguita in riferimento al DM 17.01.2018 e per quanto non riportato in esso si farà riferimento alla Circolare applicativa n. 7 del 2019. 

Conoscenza della struttura 

Il primo passo per l’analisi di un edificio esistente è quello di definire come è fatta la struttura per ciò che riguarda: il modello geometrico, le proprietà dei materiali, i dettagli costruttivi. In base al bagaglio di informazioni che si riesce ad ottenere da documentazioni e prove in situ, si accederà ad uno dei tre livelli di conoscenza previsti dalla norma LC1, LC2, LC3. Dell’edificio in oggetto si possiede il progetto dell’epoca di costruzione con gli elaborati grafici e le indicazioni dei materiali. Visto il bagaglio di informazioni di partenza, si decide di completarlo con una serie di ispezioni e prove sui materiali per raggiungere il livello di conoscenza intermedio LC2. Si riportano di seguito le tabelle della circolare che riportano l’individuazione dei Livelli di Conoscenza:

livello-conoscenza-normativa-acca-3.JPG

Quindi per l’edificio in esame avremo quanto riportato nella seguente tabella di sintesi: 

edificio-calcestruzzo-intervento-antisismico-acca-4.JPG 

Nell’edificio in esame si decide di non eseguire la valutazione come indicato al punto 8.3 delle NTC 2018 riportato di seguito:“Qualora sia necessario effettuare la valutazione della sicurezza della costruzione, la verifica del sistema di fondazione è obbligatoria solo se sussistono condizioni che possano dare luogo a fenomeni di instabilità globale o se si verifica una delle seguenti condizioni: 

  • nella costruzione siano presenti importanti dissesti attribuibili a cedimenti delle fondazioni o dissesti della stessa natura si siano prodotti nel passato;
  • siano possibili fenomeni di ribaltamento e/o scorrimento della costruzione per effetto: di condizioni morfologiche sfavorevoli, di modificazioni apportate al profilo del terreno in prossimità delle fondazioni, delle azioni sismiche di progetto;
  • siano possibili fenomeni di liquefazione del terreno di fondazione dovuti alle azioni sismiche di progetto.” 

Pertanto si esclude completamente il piano di fondazione dalla valutazione del livello di conoscenza. Inoltre nella circolare, in calce alla tabella delle percentuali degli elementi da indagare C8.5.V, è presente la seguente nota: “(a) Nel controllo del raggiungimento delle percentuali di elementi indagati ai fini del rilievo dei dettagli costruttivi si tiene conto delle eventuali situazioni ripetitive, che consentano di estendere ad una più ampia percentuale i controlli effettuati su alcuni elementi strutturali facenti parte di una serie con evidenti caratteristiche di ripetibilità, per uguale geometria e ruolo nello schema strutturale.” Siccome la struttura in esame presenta delle evidenti condizioni di ripetitività, in quanto è stata progettata per telai identici che si ripetono e calcolati solo per carichi verticali, ciò consente di ridurre il numero di elementi da indagare.

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