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Isolamento acustico a pavimento: normativa, sistemi galleggianti e soluzioni per il comfort

Quali sono le norme di riferimento per l’isolamento acustico dei pavimenti? Quando è opportuno adottare un sistema galleggiante? In questa intervista a due esperti del settore approfondiamo quadro normativo, criteri progettuali, scelta dei materiali e tecnologie più adatte per ridurre il rumore da calpestio negli edifici esistenti e di nuova costruzione.

Garantire comfort acustico negli edifici richiede un’attenta progettazione. In questa intervista, Riccardo Gandolfi e Gianluca Ghirardini indicano le principali norme di riferimento per l’isolamento acustico, illustrano il funzionamento dei pavimenti galleggianti secondo il principio massa/molla e approfondiscono criteri progettuali, materiali resilienti e soluzioni a basso spessore per ridurre il rumore da calpestio.

L’evoluzione normativa e tecnologica impone un approccio integrato all’isolamento acustico, in cui progettazione, materiali e posa devono operare in sinergia. In questo contesto, il concetto di sistema pavimento assume un ruolo strategico per garantire prestazioni affidabili e durature.

 

Norme e riferimenti legislativi per l’isolamento acustico a pavimento

Dal punto di vista normativo, quali sono i riferimenti principali da considerare quando si parla di isolamento acustico nelle pavimentazioni?

Riccardo Gandolfi

In primo luogo bisogna prendere in considerazione il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 che è il documento di riferimento nella normativa italiana per l’acustica in edilizia. Nello specifico, per le partizioni orizzontali, costituite da parte strutturale e sistema pavimento, in funzione della destinazione d’uso, vengono definite le prestazioni minime da rispettare in opera ad edificio ultimato per l’isolamento ai rumori da calpestio (L’nw) e per l’isolamento dai rumori aerei (R’w) tra differenti unità immobiliari. Con l’introduzione dei CAM, e con l’ultimo aggiornamento al decreto correttivo del 5/8/2024, nei casi di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione per gli interventi edilizi di lavori disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici, sono fissati nuovi valori prestazionali dei requisiti acustici passivi dei singoli elementi tecnici: si deve fare riferimento alle norme tecniche UNI 11367 e nel caso delle scuole alla norma UNI 11532-2. I CAM precisano inoltre che, nel caso di interventi su edifici esistenti, si applicano le prescrizioni per le nuove costruzioni se l’intervento riguarda la ristrutturazione totale degli elementi edilizi. Per gli altri interventi su edifici esistenti va comunque assicurato il miglioramento dei requisiti acustici passivi preesistenti.

Per concludere il quadro normativo, dal punto di vista dell’isolamento acustico delle pavimentazioni e partizioni orizzontali, è importante fare riferimento alle norme tecniche nazionali e internazionali per la progettazione (UNI EN ISO 12354 e UNI 11175), corretta posa (UNI 11516) e misura in opera (UNI EN ISO 16283). Più nello specifico, la rispondenza delle prestazioni misurate in opera secondo la UNI 16283 ai requisiti di legge non può prescindere da una corretta progettazione acustica del sistema pavimento che tenga in considerazione l’applicazione dei modelli di calcolo internazionali (UNI EN ISO 12354) rispetto alle tipologie costruttive nazionali in accordo alla recentemente aggiornata norma UNI 11175. La rispondenza tra valutazioni acustiche previsionali e i risultati effettivamente misurati in opera è possibile solamente con una corretta posa in opera: l’aggiornamento della norma UNI 11516 (in attesa di pubblicazione) fornisce infatti indicazioni di posa in opera degli elementi coinvolti nella realizzazione di sistemi di pavimento galleggiante per l'isolamento acustico.

 

Gianluca Ghirardini

Io aggiungerei sicuramente anche la UNI 11944 che parla di progettazione dei massetti infatti, nell’isolamento acustico orizzontale, un contributo importante è proprio dato da questo tipo di materiale. In generale, tutte le norme che parlano di progettazione dovrebbero essere considerate in quanto l’isolamento ed il comfort acustico non sono dati da un solo elemento ma dall’effetto congiunto di materiali e modalità di posa. Ad esempio la UNI 11368:2021 Pavimentazioni di legno e parquet - Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione della realizzazione della pavimentazione, a posa ultimata e al momento della consegna.

 

Rumore da impatto: cos’è e come si misura l’isolamento al calpestio 

Cosa si intende esattamente con il termine isolamento acustico al calpestio?

Riccardo Gandolfi

Si definisce rumore da impatto, o rumore da calpestio, l’insieme dei rumori causati da urti, impatti e sollecitazioni meccaniche all’interno di un edificio. La maggior parte dei rumori impattavi interessano le partizioni orizzontali: sono infatti quelli causati dai passi, dalla caduta e dal trascinamento degli oggetti. Essi vengono trasmessi per via strutturale: quando un solaio è sollecitato da un urto, è posto in vibrazione e irradia energia sonora non solo agli ambienti direttamente adiacenti o sottostanti, ma anche agli ambienti lontani dalla sorgente le cui strutture siano vincolate rigidamente con la struttura sollecitata. Si distinguono quindi: un percorso di trasmissione diretta e numerosi percorsi di trasmissione laterale.

Dal punto di vista progettuale l’isolamento dai rumori da calpestio si traduce nella definizione dei sistemi costruttivi e nella corretta scelta dei materiali in grado di dissipare l’energia da impatto e limitare la propagazione attraverso i diversi percorsi. Dal punto di vista metrologico il livello di rumore da calpestio viene espresso dall’indice di valutazione L’nw (indice di livello di rumore da calpestio normalizzato sull’assorbimento acustico) che rappresenta il livello di pressione sonora nell’ambiente disturbato generato con una apposita sorgente normalizzata di rumore da calpestio (una macchina con 5 martelli metallici) posta all’estradosso della partizione orizzontale, ovvero sulla pavimentazione dell’ambiente al piano superiore.

 

Pavimento galleggiante: definizione, struttura e principio fisico del sistema massa/molla

Cosa si intende esattamente con il termine "pavimento galleggiante"?

Riccardo Gandolfi

La definizione di sistema di pavimento galleggiante rimane invariata anche nell'aggiornamento della UNI 11516-1, ed è la seguente:

"sistema tecnologico realizzato per limitare la trasmissione dei rumori da calpestio e dei rumori aerei, costituito da un elemento di carico (massetto e finitura superficiale) completamente separato dagli altri elementi dell’edificio (partizioni verticali, orizzontali e impianti) mediante uno strato di desolidarizzazione (materiale resiliente/banda di isolamento perimetrale)."

La soluzione per ridurre il rumore dovuto al calpestio è quindi la realizzazione di un pacchetto tecnologico costituito da strati di materiali con differenti caratteristiche fisiche e meccaniche in grado di dissipare l’energia causata dagli impatti. Dal punto di vista fisico si tratta quindi di un sistema massa/molla ovvero massetto/materiale resiliente in grado di dissipare l’energia da impatto completamente disconnesso dalle strutture adiacenti tramite elementi di desolidarizzazione (fasce perimetrali).

 

Gianluca Ghirardini

Si tratta quindi dell’insieme di tappetino anticalpestio, del massetto sovrastante e del rivestimento finale. È importante notare come da subito venga posta l’attenzione alla completa separazione di questo elemento dalle altre strutture dell’edificio.

 

In quali contesti è consigliabile adottare un pavimento galleggiante? Ci sono situazioni in cui è sconsigliato?

Riccardo Gandolfi

Il sistema di pavimento galleggiante, costituito da massetto, materiale resiliente e fasce perimetrali (come inteso nella norma UNI 11516-1), è la scelta tecnologica che permette in modo fattivo di ridurre il rumore da calpestio, ed è adatta per tutte le tipologie di solaio: tradizionali massivi, in legno timber frame o CLT. Nei casi in cui il limite tecnico sia costituito dal peso, per particolari motivi sismici o nel caso di interventi su solai esistenti con limiti di portata, il pavimento galleggiante può essere realizzato con sistemi leggeri come massetti di ridotto spessore o a secco (lastre gessofibra/fibrocemento). Nei casi in cui le quote siano particolarmente ridotte è possibile pensare a sistemi di isolamento acustico posti direttamente sotto pavimentazione ovvero al di sotto della finitura ceramica o lignea.

 

Gianluca Ghirardini

Nella fase progettuale, bisogna tenere conto anche delle quote disponibili per scegliere il migliore pavimento galleggiante. La massa del massetto è degli elementi importanti per la riuscita acustica del sistema e questa deve essere correlata alla quota disponibile ed alla possibilità che la struttura possa reggere determinati carichi. Proprio come indica Riccardo, vi sono però soluzioni alternative per poter comunque realizzare un buon isolamento acustico.

 

Isolamento sottomassetto vs sottopavimento: differenze, prestazioni e applicazioni

Potete spiegare la differenza tra isolamento acustico sottomassetto e isolamento acustico sottopavimento? Esistono situazioni nelle quali è preferibile l’uno rispetto all’altro?

Riccardo Gandolfi

È importante premettere che nel caso dell’isolamento acustico non possiamo parlare semplicemente di isolante acustico, ma dobbiamo parlare di un “sistema pavimento” all’interno del quale ogni elemento della struttura deve conoscere gli altri elementi presenti e tutti devono lavorare in sinergia per il raggiungimento di una prestazione.

Con le definizioni di isolamento sottomassetto e isolamento sottopavimento ci si riferisce al posizionamento dello strato resiliente, che può essere posizionato al di sotto del massetto nel primo caso o al di sotto della finitura nel secondo caso. In entrambi i casi, l’isolante assume un ruolo centrale rispetto alla richiesta della committenza, che esige non tanto (o non solo) il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa ma soprattutto la possibilità di abitare in un ambiente confortevole.

In funzione delle prestazioni da raggiungere e dei vincoli progettuali presenti, gli approcci per l’isolamento acustico delle strutture orizzontali possono essere suddivisi appunto secondo due modalità: isolamento sotto massetto e isolamento sotto pavimentazione/finitura. In entrambi i casi si tratta dell’applicazione del medesimo principio massa/molla.

Nello specifico, in termini di prestazioni un sistema di isolamento sottomassetto permette una riduzione dei rumori da calpestio di 25-35 dB mentre un sistema sotto pavimentazione di circa 15-25 dB.

Il posizionamento dell’isolamento acustico al di sotto della pavimentazione è utile anche in abbinamento al tradizionale isolamento sottomasetto (si parla in questi casi di sistemi con doppio isolante) per aggiungere decibel in più alla prestazione totale del pacchetto, in caso di particolari richieste della committenza o laddove ci si accorga di un errore nella progettazione o nella posa in opera che può inficiare la prestazione globale. È bene ricordare che le due tipologie di isolanti hanno caratteristiche tecniche ben precise e differenziate, e che non possono essere assolutamente interscambiabili.

 

Gianluca Ghirardini

L’isolamento sottopavimento è nato per dare un contributo al comfort acustico in tutte quelle situazioni dove non è però fattibile il completo rifacimento del sistema di pavimento galleggiante. Pensiamo ad ambienti dove non è possibile alzare la quota con un normale massetto o anche quelle ristrutturazioni minime dove si vuole andare direttamente in ricopertura di un vecchio rivestimento cercando comunque di migliorare l’isolamento al calpestio. Bisogna sempre ricordare che, nel mercato italiano, i lavori di ristrutturazione costituiscono una parte importante del settore. Un isolamento sottopavimento aiuta a migliorare l’aspetto acustico senza incidere pesantemente sui lavori.

 

Criteri guida per la scelta del materiale isolante

Quali criteri bisogna considerare nella scelta dei materiali isolanti in un sistema acustico sottomassetto o sottopavimento?

Gianluca Ghirardini

Per ragionare sui materiali, è opportuna una premessa iniziale. Nel sistema con isolamento acustico sottomassetto, lo strato di materiale al di sopra del tappetino permette una distribuzione del carico tale da non dare, se progettato con opportuno spessore, problemi di comportamento flessivo e quindi rischi di rottura.

Nel caso invece di posizionamento del tappetino fra massetto e rivestimento, lo strato di separazione acustica deve necessariamente avere un comportamento con comprimibilità limitata. Uno strato eccessivamente flessibile causerà movimenti rischiosi al rivestimento immediatamente sovrastante. È chiaro che se si tratta di un rivestimento flottante, i problemi saranno quasi nulli. Viceversa nel caso di incollaggio.

 

Riccardo Gandolfi

Le caratteristiche del materiale isolante per la realizzazione di massetti flottanti devono essere tali da garantire una buona elasticità (caratterizzata attraverso la rigidità dinamica – s’) e una buona capacità di non variare il proprio spessore nel tempo sotto carico (scorrimento viscoso a compressione – creep), in funzione di tutti i parametri che concorrono al pacchetto tecnologico: tipologia costruttiva, materiali utilizzati, destinazione d’uso del locale, prestazioni attese.

Le caratteristiche meccaniche e di durabilità sotto carico nel tempo del materiale resiliente risultano particolarmente rilevanti nei sistemi a basso spessore sempre più diffusi oggi sul mercato. Infatti, per massimizzare il rendimento dei sistemi radianti, oggi la tendenza è quella di avere massetti di sempre più ridotto spessore: nei sistemi di raffrescamento/riscaldamento radiante con massetto a spessore ridotto il massetto ha spessore sopra tubo compreso tra 15 e 30 mm mentre nei sistemi di raffrescamento/riscaldamento radiante a bassa inerzia il massetto ha spessore sopra tubo inferiore a 15 mm.

Quando l’isolante viene posizionato al di sotto della pavimentazione, ci muoviamo in un ambito in continua evoluzione, dove le esigenze sono le più svariate e dove la tematica del comfort è prioritaria soprattutto per il consumatore finale. In questo contesto la scelta dell’isolante diventa di fondamentale importanza per definire le prestazioni acustiche e meccaniche del pavimento, e va fatta appunto nell’ottica del “sistema”, valutando la tipologia di pavimentazione (parquet prefinito, laminato, LVT o ceramica), la modalità di posa ritenuta più idonea (incollata, ibrida o flottante) rispetto alle specificità del piano di posa e la stratigrafia sottostante.

 

Sistemi pavimento sempre più sottili: soluzioni, criticità e approccio integrato

Entrambi avete esperienza di anni all’interno di laboratori di ricerca e sviluppo di importanti aziende del settore edilizio. Quali sono le principali innovazioni e sfide future nei sistemi di isolamento acustico a pavimento?

Riccardo Gandolfi

Come accennato prima, una tendenza emergente nel mercato è quella di spessori sempre più ridotti. La ristrutturazione con i suoi vincoli è una quota sempre in crescita nel mercato che vede una diminuzione della nuova costrizione. Dall’altro lato, nella nuova costruzione un involucro sempre più isolato o iper-isolato porta a esigenze di gestione di sistemi di riscaldamento con bassa inerzia: ciò si traduce in spessori e masse in gioco sempre minori per il sistema pavimento.

La posa della pavimentazione, sia nella nuova costruzione che nella ristrutturazione, è quella che negli ultimi anni ha subito le maggiori sollecitazioni in termini di cambiamento dei riferimenti normativi e delle indicazioni sulla buona pratica di posa. Ruolo importante ha avuto anche lo sviluppo tecnologico del settore, che ha portato a spinte innovative non solo sul lato della finitura in sé ma anche sugli strati immediatamente inferiori, materassino acustico e riscaldamento a pavimento in primis.

Le sfide per il futuro e la ricerca in cui ci stiamo concentrando è quella di ottimizzare le prestazioni dei sistemi basso spessore e ridotta massa “sfidando” i principi di funzionamento del sistema massa/molla che è alla base dei sistemi di pavimentazione galleggiante. La riduzione dello spessore di massetti porta richieste crescenti di prestazioni meccaniche degli strati sottostanti. Nello specifico per i materiali resilienti si tratta di conciliare esigenze contrastanti: elevata capacità dissipativa delle vibrazioni ed elevata resistenza meccanica. L’aspetto positivo che queste nuove sfide stanno portando è un approccio sistemico al tema da parte delle aziende e degli attori che intervengono sul sistema pavimento. Il sistema pavimento deve quindi essere oggi concepito come sistema tecnologico integrato che, nell’ottica della sostenibilità, concilia le esigenze acustiche, termiche, meccaniche, estetiche, di attrezzabilità impiantistica e di durabilità.

 

Gianluca Ghirardini

Pur avendone coscienza da molto tempo, solo recentemente i produttori di materiali per l’edilizia hanno iniziato a sviluppare le proprie referenze tenendo conto del loro apporto in un sistema. Nella maggior parte dei casi, lo sviluppo dei prodotti non è stato di completa immersione nei sistemi in cui vengono applicati. Purtroppo, l’acustica è forse il settore che ha invece bisogno di un’azione sinergica dei vari elementi. Va però detto che ora vedo sempre più gli attori del mondo dell’edilizia ragionare a sistema. Nel caso specifico, pensare a massetti a peso specifico maggiore per poter avere opportune masse al metro quadro anche con spessori ridotti. Oppure materiali cementizi che meglio interagiscono con i tappetini.

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