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La sfida del dissesto idrogeologico sulle infrastrutture ferroviarie e misure post alluvione

Durante la tappa bolognese dei SAIE Lab 2025, Alessio Montuschi (RFI) ha illustrato le strategie adottate per affrontare il dissesto idrogeologico sulla rete ferroviaria, tra monitoraggi in tempo reale, interventi tempestivi e opere di ricostruzione post-evento. Focus sugli eventi estremi del 2023 e sugli oltre 150 milioni di euro stanziati per la resilienza infrastrutturale.

In occasione della Giornata del SAIE LAB dedicata al dissesto idrogeologico (Bologna, 15 aprile) Alessio Montuschi, ingegnere di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha offerto un intervento approfondito sulle strategie messe in campo per fronteggiare un fenomeno sempre più impattante per la rete infrastrutturale nazionale. Montuschi, con un’esperienza decennale in RFI e oggi impegnato nella gestione delle strutture civili e dei rischi naturali, ha suddiviso il suo intervento in tre aree tematiche: gestione operativa del dissesto, risposta agli eventi estremi del 2023 e interventi post-evento.

  

La gestione del rischio idrogeologico: monitoraggio e prevenzione

Il dissesto idrogeologico, ha spiegato Montuschi, comprende fenomeni franosi e alluvionali capaci di danneggiare gravemente le infrastrutture ferroviarie. Dal 2009 RFI ha avviato una mappatura capillare dei tratti ferroviari a rischio, integrando i dati dei piani di assetto idrogeologico, i piani di rischio alluvioni e l’inventario dei fenomeni franosi. Questi dati sono consultabili in un portale interno denominato “Geologia Idraulica”, che consente una sovrapposizione precisa tra le criticità territoriali e la rete ferroviaria.

L’approccio di RFI non si limita alla pianificazione: in caso di allerta diramata dalla Protezione Civile o dalle Prefetture, entra in azione una macchina organizzativa ben oliata. A seconda del livello di allerta (gialla, arancione, rossa), vengono attivate ispezioni sul campo, vigilanza tecnica, e in casi estremi, l’interruzione della circolazione per garantire la sicurezza.

Particolarmente innovativo è il sistema di monitoraggio in continuo installato nei punti più sensibili: ad esempio, nella località Mezzanili sulla linea Bologna-Porretta, un corpo di frana attivo viene monitorato 24 ore su 24 tramite GPS, inclinometri e piezometri, permettendo di intervenire in tempo reale e ridurre il rischio di cedimenti.

 

Gli eventi estremi del 2023

Nel maggio 2023, un evento meteorologico straordinario ha colpito duramente la Romagna, portando all’interruzione prolungata di diverse linee ferroviarie: Bologna-Rimini, Castel Bolognese-Ravenna, Ravenna-Ferrara e altre tratte. Le immagini mostrate da Montuschi hanno documentato binari sommersi, stazioni allagate, impianti tecnologici danneggiati e sottopassi invasi da fango e acqua. Nonostante i danni, la risposta operativa è stata rapida: in circa una settimana, la maggior parte delle linee era nuovamente in funzione.

Sulle linee appenniniche, come la Bologna-Prato e la Bologna-Pistoia, pur registrando smottamenti e allagamenti, si è riusciti a contenere i disagi senza sospensioni prolungate del servizio.

 

Interventi post-evento: ricostruzione e prevenzione futura

I danni stimati ammontano a circa 95 milioni di euro solo per l’area bolognese, cifra confluita nell’Ordinanza 33 del Commissario per la ricostruzione. In totale, sono 71 gli interventi finanziati (di cui 56 a Bologna) per un ammontare di 154 milioni di euro, afferenti a varie tipologie: ripristino dell’armamento ferroviario, consolidamento delle opere d’arte, sostituzione di impianti tecnologici, consolidamento dei versanti e dei rilevati.

Spicca tra gli interventi più sentiti dalla cittadinanza quello relativo al ponte di Sant’Agata sul fiume Santerno, la cui travata metallica è in fase di rimozione. L’opera, al centro di una delicata operazione logistica, sarà sostituita con un nuovo ponte sopraelevato di 1,5 metri per migliorare il franco idraulico. Questo comporterà la modifica della linea ferroviaria per quasi due chilometri.

Tra gli altri progetti strategici, figurano anche 25 studi di compatibilità idraulica dei corsi d’acqua rispetto ai ponti ferroviari, ad oggi ancora in corso di completamento.


Testo estratto dalla registrazione della relazione mediante l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale.

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