Architettura | Progettazione
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Museo egizio Torino: lo studio OMA vince il concorso

Sarà lo studio OMA - Office for Metropolitan Architecture a realizzare l’ampliamento e il rinnovamento della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili e la conseguente riorganizzazione degli spazi del Museo Egizio di Torino che in vista delle celebrazioni del bicentenario del museo stesso intende ampliare la propria offerta al pubblico nel campo della ricerca, dell'accessibilità e dell'inclusione.

I 5 raggruppamenti dei finalisti

Il progetto è stato selezionato tra le proposte dei 5 raggruppamenti di professionisti finalisti che hanno avuto accesso alla seconda fase del concorso:

  • David Gianotten (O.M.A. – Office for Metropolitan Architecture) – (Rotterdam- Paesi Bassi)
  • Kengo Kuma (Kengo Kuma & Associates) – (Parigi – Francia)
  • Giuseppe Bove (Pininfarina Architetture) – (Torino- Italia) – Capogruppo Under 4
  • Carlo Ratti (Carlo Ratti Associati) – (Torino-Italia)
  • Jette Cathrin Hopp (Snohetta) – (Oslo-Norvegia)

“Crediamo che questo concorso, come tutti i concorsi, sia un’occasione importante per favorire l’avanzamento culturale di una città generando spinte nuove e stimolando la trasformazione urbana con una risposta al bisogno di relazione tra le e coinvolgendo i punti nevralgici del tessuto cittadino. La qualità dei concorrenti - le cinque proposte sono apparse da subito interessanti e di pregnanza di significato - ha dato lustro a questo concorso grazie alla partecipazione dei più grandi architetti del mondo affascinati sicuramente dalla committenza, una delle più grandi fondazioni europee ed anche sicuramente dal fascino che un Museo, come quello Egizio di Torino, può generare” - dichiara l’architetto Albini, Presidente della Commissione.

 

Il progetto vincitore: il museo aperto alla città

L'obiettivo del progetto è quello di recuperare l'antico carattere del Palazzo del Collegio dei Nobili integrando l’edificio nel suo contesto urbano, ritrovando una coerenza e un’identità persa nel corso degli anni, in questo modo è possibile offrire un’immagine del Museo dalla forte vocazione pubblica.

Il fabbricato era stato pensato come un volume a “C” con un cortile aperto verso i lotti edificati della Strada Nuova (ora Via Roma), da cui era separato dal vicolo del Montone (ora via Duse).

L'edificio ha subito diverse modifiche non rimanendo coerente con la struttura originale a causa delle diverse esigenze funzionali che si sono susseguite nel tempo, per cui anche il Palazzo del Collegio dei Nobili ha mutato diverse volte la sua forma. Ad oggi il palazzo si trova separato dagli altri spazi pubblici non avendo nessun tipo di collegamento o di connessione con il resto del contesto urbano.

 

La creazione di una nuova piazza urbana, OMA, Concorrimi.
La creazione di una nuova piazza urbana, Progetto Studio OMA, fonte immagine: Concorrimi.

 

La proposta architettonica prevede l`introduzione di una “Spina” assiale che interpreta il complesso sistema di spazi pubblici che struttura la morfologia storica della città di Torino tra cui gallerie, cortili, atri e sagrati. Nascono così "sei Stanze" che si susseguono: Via Accademia delle Scienze, l’Atrio, il Porticato, il Cortile, l’Ala Schiapparelli e Via Duse.

In questo modo, si crea una nuove connessione tra gli spazi pubblici e nasce la “Piazza Egizia”, cuore del Museo, che si apre alla città e ne diventa parte attiva; un nuovo spazio pubblico dalle molteplici identità destinato a diverse funzioni e strettamente connesso all’Accademia delle Scienze.

Parte della collezione museale può affacciarsi in questi nuovi spazi per stimolare curiosità, suggerire sviluppi inediti dell’offerta culturale del Museo e promuovere gli eventi e le attività dell’Accademia.

 

Copertura vetrata: risposta agli obiettivi di sostenibilità e tecnologia

Grazie alla nuova copertura vetrata, la corte diviene uno spazio climatizzato accogliente e accessibile. La conformazione della copertura è sintetizzato in una griglia di travi e pilastri in acciaio ritmati che seguono la successione delle campate delle facciate.

Inoltre, questo elemento riesce a trovare la soluzione a diverse criticità e a rispondere agli obiettivi di sostenibilità e di gestione, tra cui:

  • l'illuminazione
  • la ventilazione
  • la manutenzione
  • la raccolta dell’acqua piovana.

Questa si configura infatti come un elemento altamente tecnologico caratterizzato dalla massima trasparenza: un velo tra il museo e il cielo.

Piazza Egizia: un nuovo spazio pubblico a servizio dei cittadini

Il progetto vincitore “Piazza Egizia” migliora l’accoglienza e potenzia la fruizione del Museo: un nuovo spazio pubblico aperto ai cittadini che trasforma la corte in una piazza totalmente attraversabile, aperta alla città, luogo di incontro, dello stare, dell’accogliere e pronto ad ospitare molteplici attività.

Le persone possono attraversare il museo e sono in grado di usufruire gratuitamente dei suoi servizi pubblici (caffetteria, area per eventi, giardino egizio, bookshop, libreria, ecc.).

In alternativa, con l’acquisto del biglietto, possono accedere al percorso espositivo permanente, alla sala immersiva, alle aule didattiche, ai laboratori di ricerca e restauro e agli spazi espositivi temporanei.

Inoltre, grazie a questo progetto viene ridata ai cittadini di Torino la corte dell’edificio, ampliando i suoi spazi espositivi e rendendo liberamente accessibili alcuni elementi importanti della collezione museale come il tempio di Ellesija.

 

Vista della nuova piazza urbana coperta, Progetto Studio OMA, fonte immagine: Concorrimi.
Vista della nuova piazza urbana coperta, Progetto Studio OMA, fonte immagine: Concorrimi.

  

Inclusività e accessibilità: elementi salienti del progetto

Relativamente alla proposta dello Studio OMA, la Commissione ha evidenziato la particolare rilevanza e innovazione rispetto al contenuto culturale del progetto, che si reputa rappresenti un’opportunità per l’avanzamento della cittadinanza torinese e dei fruitori del Collegio dei Nobili. Per il tramite della realizzazione di questo progetto, la città si arricchirà di un contributo rilevante anche dal punto di vista urbanistico. Un aspetto di assoluta importanza, che connota il progetto, è l’attenta e puntuale ricerca storica fatta sul disegno di Torino e sui documenti della fabbrica, che consente di sviluppare la proposta progettuale in rapporto con il pregresso. Il progetto è stato reputato inoltre particolarmente attento ai temi dell’inclusività e dell’accessibilità. Inoltre, si evidenza la raffinatezza dal punto di vista tecnologico. La “Piazza Egizia” cuore del Museo si apre alla città e ne diventa parte attiva. Un nuovo spazio pubblico dalle molteplici identità destinato alle diverse funzioni e strettamente connesso all’ Accademia delle Scienze. “

Tra gli obiettivi del Concorso vi è stato quello di valorizzare - in occasione del bicentenario della nascita del Museo Egizio di Torino - il Tempio di Ellesija, offrendone una fruizione pubblica e gratuita. Il Tempio fu donato dal governo egiziano all’Italia nel 1970 come riconoscimento per la partecipazione del nostro Paese alla vasta operazione di salvataggio dei templi della Nubia a seguito della costruzione della diga di Assuan.

La Fondazione Compagnia di San Paolo accompagna la Fondazione Museo delle Antichità Egizie a partire dalla sua costituzione. Sin da allora tale istituzione ha scelto di seguire modalità innovative, con la partecipazione di soggetti non solo pubblici, ma anche privati, rappresentando il primo esempio italiano di un privato che collabora alla gestione di un patrimonio culturale pubblico.

 

Il concorso internazionale di progettazione bandito a luglio 2022

 “La Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha sempre sostenuto il Museo, ha confermato la propria partecipazione al nuovo percorso di trasformazione che lo riguarda” dichiara Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo. La nostra fondazione ha individuato nel concorso di progettazione della copertura della corte interna e della riqualificazione del piano ipogeo l’intervento più coerente con il proprio ruolo di mecenate moderno. In linea con il piano strategico, che prevede anche forme di supporto alternative all’attività grant-making, la Compagnia si è fatta carico del processo di selezione di uno progetto da donare al Museo. Nel caso specifico, facendo riferimento al codice degli appalti dei Beni culturali, abbiamo gestito il concorso per la selezione del raggruppamento di progettisti vincitori in tempi estremamente ridotti, utilizzando la piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano ed attraendo 47 proposte dai più grandi studi di architettura del mondo. Doniamo oggi al Museo Egizio, alla Città ed ai suoi cittadini un progetto di grande qualità che guarda al futuro in un’ottica inclusiva, sostenibile e accessibile.”

 

Il concorso internazionale di progettazione in due fasi, a procedura aperta, pubblicato lo scorso 27 luglio 2022 dalla Fondazione Compagnia di San Paolo sulla piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano conta per la realizzazione dell’opera su un finanziamento di circa 12,5 milioni per i lavori. L’obiettivo ora è la realizzazione dell’intervento entro ottobre 2024.

La Commissione presieduta dall’Arch. Marco Albini è così strutturata:

  • Prof. Mario Alberto Chiorino, Professore Emerito di Scienza delle costruzioni presso il Politecnico di Torino ,
  • Prof. Massimo Osanna, Direttore generale Musei presso il Ministero della Cultura, Professore ordinario di Archeologia classica presso l’Università di Napoli Federico II, 
  • Prof. Renata Picone, Professore Ordinario di Restauro architettonico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dello stesso Ateneo
  • prof. Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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