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Risolvi i problemi di sicurezza in cantiere con openBIM e digital twin

BIM, Asset Management & Safety: affrontare in maniera innovativa e con il supporto di nuove tecnologie la problematica della sicurezza nei cantieri in un ‘use case’ di successo.

Il tema della sicurezza è uno tra i più delicati ed importanti nel settore AEC

L’obiettivo ultimo è da sempre quello di preservare la salute dei lavoratori. Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.lgs.81/2008) prescrive le misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli utenti negli ambienti di lavoro pubblici e privati, con il proposito di una ricerca sistemica dei rischi lavorativi e della loro eliminazione o contenimento prima che possano produrre effetti indesiderati.

Nonostante i continui sforzi, le soluzioni tradizionali non sono sembrate in grado di ridurre il preoccupante numero di infortuni che da sempre affligge il settore delle costruzioni. È il momento quindi di ‘pensare’ a soluzioni più tecnologiche e digitalmente avanzate che prevedano una “sicurezza integrata”.

Approfondiamo il tema e parliamo di BIM Safety, l’applicazione delle tecnologie BIM alla sicurezza sul lavoro, attraverso il caso d’uso ‘BIM, asset management and safety’, progetto realizzato da Terna S.p.A. con il supporto della tecnologia ACCA.

Un nuovo approccio BIM alla sicurezza

Tutti i dati rilevano che il settore edile è saturo di strategie tradizionali di prevenzione degli infortuni e che parte di essi sono causati da carenze che sono alla base del processo progettuale e si manifestano nella fase esecutiva.

È dunque necessario un nuovo approccio all’innovazione della sicurezza? È possibile che l’aumento del livello di digitalizzazione del processo costruttivo e l’implementazione del BIM Safety porti alla diminuzione degli infortuni in cantiere?

Gli studi e le ricerche ci restituiscono un’unica risposta positiva!

Abbiamo spesso parlato di digital twin, il gemello digitale dell’opera che viene realizzato prima ancora che il cantiere abbia inizio. È facile intuire come la simulazione digitale del processo costruttivo simuli anche le fasi costruttive e aiuti quindi a individuare e prevenire i rischi per la sicurezza legati alle varie lavorazioni.

In questo contesto si parla di BIM Safety, ovvero dell’applicazione della metodologia BIM al servizio della sicurezza dei lavoratori. Il BIM applicato alla sicurezza offre l’opportunità di identificare e prevenire i rischi per la salute e la sicurezza fin dall’inizio della progettazione grazie alla simulazione digitale del cantiere.

Il BIM Safety, BIM applicato al settore H&S (Health and Safety), grazie alla pianificazione integrata del cantiere e alla simulazione 4D delle fasi costruttive, permette di:

  • visualizzare e controllare digitalmente il cantiere;
  • identificare eventuali rischi e pericoli;
  • risolvere questioni come la pianificazione delle fasi di lavoro, la mancanza di comunicazione e formazione dei lavoratori, le interferenze tra le varie lavorazioni.

L’adozione del BIM nel campo della gestione delle tematiche legate alla sicurezza è certamente un salto verso l’innovazione che permette di semplificare notevolmente la valutazione del pericolo e l’analisi del rischio nei cantieri. Nel settore H&S è ormai diffusa la consapevolezza che digitalizzare il cantiere renderebbe efficiente e funzionale l’amministrazione della sicurezza nei cantieri e nelle attività produttive in generale.

BIM, Asset Management & Safety: il case use di Terna SpA

Un innovativo esempio in questo senso è rappresentato dal progetto ‘BIM & Safety’ realizzato da Terna S.p.A., finalista ai buildingSMART openBIM Awards 2022.

Il gruppo Terna è proprietario della rete di trasmissione italiana (RTN) dell’elettricità in alta e altissima tensione, ed è il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica (TSO) in Europa. Svolge un ruolo di servizio pubblico, indispensabile per assicurare l’energia elettrica al Paese e permettere il funzionamento dell’intero sistema elettrico nazionale: oltre 897 sottostazioni elettriche in Alta tensione, circa 75.000 km di linee ad Alta Tensione, 26 interconnessioni verso Paesi stranieri, con un organico di oltre 5.000 collaboratori.

Anche se può sembrare un ambito diverso rispetto ai soliti edifici e infrastrutture lineari, appare evidente che qualunque sia l’ambito, i bisogni fondamentali rimangono gli stessi. Significative in questo senso le parole con cui Guido Cianciulli, CEO di ACCA software, si riferisce al case use di Terna: "È entusiasmante sperimentare come openBIM possa essere applicato negli scenari più disparati, portare servizi a valore aggiunto agli utenti finali e dare un forte contributo al miglioramento della sicurezza".

Terna si è posta l'obiettivo di aumentare la sicurezza all’interno delle Stazioni Elettriche e più in generale sulle operation in campo, attraverso l’implementazione del BIM.

Il percorso di realizzazione ha previsto 3 step:

  • la creazione del modello digitale della stazione elettrica con il Tool Stazioni;
  • la localizzazione ed individuazione degli asset;
  • la condivisione delle informazioni e comunicazione tra gli operatori.

Così facendo Terna, grazie al supporto dalla tecnologia ACCA, ha potuto sperimentare nuove e più efficaci soluzioni per far comunicare il Centro di controllo e gli Operatori in campo che devono occuparsi di attività manutentive nelle stazioni elettriche.

Terna aveva già perseguito un approccio di standardizzazione, attraverso la strutturazione di ‘Progetti Unificati’, una raccolta organica di documenti tecnici e specifiche a supporto degli utenti nella progettazione standard di una sottostazione HV. Con l’introduzione della metodologia BIM ha colto l'occasione per aggiornare il proprio contenuto di unificazione, adattandolo a un nuovo flusso di lavoro openBIM che consente una gestione organica delle informazioni.

Ed in questo progetto di implementazione della tecnologia BIM su larga scala nell’industry TSO in Italia Terna, come abbiamo già avuto modo di dire, ha identificato come partner tecnologico ACCA software.

Terna e ACCA hanno studiato la possibilità di ottimizzare le attività di asset management introducendo la metodologia BIM per le infrastrutture elettriche: l’openBIM infatti, durante tutto il ciclo di vita di una risorsa, aiuta a connettere persone, processi e dati per raggiungere gli obiettivi di fornitura, funzionamento e manutenzione delle risorse.

Il progetto

Il progetto presenta un nuovo workflow openBIM che abilita una gestione e manutenzione organica di tutti i deliverable nel corso del tempo e allo stesso tempo ottimizza la comprensione delle informazioni, essendo esse stesse relazionate e meno frammentate.

L’obiettivo è di gestire gli asset di Terna mediante metodologia e tecnologia openBIM.

Nel caso specifico è stata considerata l’applicazione dell’openBIM per realizzare un sistema di riconoscimento anti-errore degli elementi di impianto all’interno delle Stazioni Elettriche esistenti in esercizio per aumentare il livello di Sicurezza durante le operazioni di manutenzione e abbassare il rischio di folgorazione.

Il progetto verte sull’applicazione della metodologia BIM per la digitalizzazione e gestione degli asset e l’aumento della sicurezza durante le operazioni di manutenzione on-site in ambito Energy.

Per il raggiungimento dell’obiettivo sono state individuati diversi sistemi e tecnologie: GIS, CDE, Servizi di visualizzazione & BIM Management, Live Chat, Web Meeting e QR Code.

Per la realizzazione del progetto sono stati realizzati modelli digitali BIM delle stazioni caricati sul servizio integrato usBIM di ACCA.

I modelli digitali prodotti sono storicizzati e gestiti all’interno del Common Data Environment, potendo così relazionare ogni tipologia di informazione direttamente sul modello BIM delle Stazioni Elettriche.

All’interno dell’ambiente collaborativo digitale è stata resa disponibile la contestualizzazione territoriale (GIS) delle stazioni, punto di accesso ai gemelli digitali delle stazioni elettriche.

Quindi, grazie al BIM viewer, l’operatore ha nella disponibilità tutte le informazioni del modello digitale, come ad esempio lo schema unifilare di stazione, avendo accesso a tutta la documentazione collegata.

Tramite strumenti di collaborative working ha inoltre la possibilità di accedere direttamente al modello BIM, visualizzare la selezione di oggetti e, se necessario, avviare una videoconferenza per condividere informazioni aggiuntive con l’operatore in campo.

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