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Sicurezza delle opere da ponte: la tecnologia lancia la Regione Lazio nel futuro

L’uso di strumenti innovativi come il monitoraggio satellitare, modelli BIM e metodi speditivi di natura quantitativa del rischio, permetterà alla Regione Lazio di dotarsi di uno strumento di supporto decisionale all’avanguardia per quel che riguarda la gestione della sicurezza dei ponti. Ecco i dettagli del Progetto MLAZIO, nato da una collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre e la l’Area Reti Infrastrutturali della Regione

Il Progetto MLAZIO, nasce da una collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre e la l’Area Reti Infrastrutturali della Regione Lazio, e intende creare le basi metodologiche per la costruzione di un efficiente Bridge Management System (BMS) del quale la Regione Lazio si doterebbe per attuare in maniera efficiente un piano di classificazione, gestione, valutazione e monitoraggio della sicurezza delle opere da ponte presenti nel territorio regionale. Il progetto, in accordo ai principi ispiratori alla base delle linee guida del Ministero dei Trasporti (parere del CCSSLLPP 88/2019), è di natura multilivello. In base a tale scelta la Regione Lazio potrà attuare gradualmente il programma di messa a punto di uno strumento efficace di gestione della sicurezza dei ponti.

L’uso di strumenti innovativi come il monitoraggio satellitare, di modelli BIM e di metodi speditivi di natura quantitativa del rischio (sia statico che sismico), permetterà alla Regione Lazio di dotarsi di uno strumento di supporto decisionale all’avanguardia a livello nazionale e internazionale. La validazione della procedura proposta attraverso casi studio esemplificativi permetterà inoltre di valutarne sul campo l’efficacia.


Sicurezza dei ponti: le linee guida del MIT sono in fase sperimentale

L’esperienza italiana nel progetto di metodologie e strumenti applicativi per la realizzazione di Bridge Management Systems è piuttosto recente. Ciò è dovuto al fatto che lo studio della risposta statica e dinamica di ponti esistenti è anch’essa piuttosto recente (Alessandri et al 2013, Abbiati et al 2015, De Risi et al 2017, Liu et al 2017). Nel 2007 il consorzio Reluis con finanziamento della Protezione Civile promosse un progetto triennale dedicato, tra le altre cose, allo studio dei ponti esistenti, sfociato nella pubblicazione delle linee guida e manuale applicativo per la valutazione sismica dei ponti esistenti (Pinto et al 2009). 

Contemporaneamente venivano sviluppate metodologie e strumenti operativi, dei quali vale la pena menzionare il BMS della Provincia Autonoma di Trento (APTBMS) che ad oggi rappresenta uno strumento avanzato ma non completamente conforme alle linee guida di cui al parere del CCSSLLPP 88/2019, (Bortot et al 2006). Esso nasce dalla collaborazione tra il Servizio Gestione Strade, Servizio Opere Stradali e Ferroviarie della Provincia Autonoma di Trento e il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica (DICAM) dell’Università degli Studi di Trento.

 

Sicurezza delle opere da ponte: la tecnologia lancia la Regione Lazio nel futuro

 

In aggiunta, ad oggi APTBMS è l’unico BMS riconosciuto dall’International Association for Bridge Maintenance and Safety (IABMAS) (Adey at al 2014). Esistono poi realtà più recenti e in fase di evoluzione, tra le quali in consorzio universitario Fabre che comprende numerose università ed enti di ricerca impegnati nello sviluppo di azioni confinate però ancora a livello di ricerca, anche se applicata, dedicate alla sicurezza di ponti e viadotti. 

E’ quindi evidente l’enorme sforzo della ricerca applicata nel campo della sicurezza dei ponti in Italia che ha finalmente portato alla pubblicazione delle linee guida del Ministero dei Trasporti che tenta di tessere le fila della ricerca in questo campo ma che ad oggi è ancora in fase di applicazione sperimentale. 

L’esperienza internazionale sui BMS è invece ben sintetizzata nel prima citato rapporto della IABMAS (Adey et al 2014), anche se si riferisce all’esperienza maturata fino al 2014. Esistono ad oggi nel mondo 25 BMS di cui 10 in Europa (Finlandia, Danimarca, Germania, Irlanda e Italia, Polonia, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera ). 

La spinta causata dal tragico crollo del ponte sul Polcevera del 2018 ha però avviato una fase nuova, sfociata in Italia, come già detto, nella pubblicazione delle linee guida del MIT che ad oggi sono però ancora nella fase di validazione sperimentale. Dal rapporto IABMAS emerge un quadro piuttosto disomogeneo che dimostra la necessità ulteriori azioni per identificare uno standard comune.

 

Gli obiettivi del progetto MLAZIO

Sulla base del quadro offerto nel capitolo precedente il progetto MLAZIO si pone l’obiettivo generale di mettere a punto una metodologia di natura applicativa e conforme alle linee guida del MIT i cui passi sono di seguito elencati:

  • Determinazione della tassonomia e delle tipologie esistenti di ponti e viadotti;
  • Determinazione delle difettosità delle opere;
  • Creazione di un Database contenente le informazioni necessarie all’analisi del rischio di ponti e viadotti;
  • Predisposizione di una metodologia per la classificazione preliminare delle opere presenti sul territorio regionale, stabilendo una classe di attenzione a seconda delle criticità;
  • Ottimizzazione di una procedura per la quantificazione del rischio per i ponti e viadotti presenti sul territorio regionale;
  • Creazione uno strumento GIS per la mappatura ed il controllo del patrimonio;
  • Sviluppo di modelli BIM, di vario livello, per le opere presenti sul territorio regionale;
  • Fornitura di una procedura per la valutazione della sicurezza delle opere più critiche;
  • Utilizzo di strumenti innovativi di intervento e monitoraggio per migliorare la sicurezza delle opere;
  • Formazione del personale tecnico per eseguire le valutazioni di rischio di ponti e viadotti presenti sul territorio regionale.

 

Il progetto, in completo accordo ai principi ispiratori alla base delle linee guida del Ministero dei Trasporti (parere del CCSSLLPP 88/2019), è di natura multilivello. In base a tale scelta la Regione Lazio potrà attuare gradualmente il programma di messa a punto di uno strumento efficace di gestione della sicurezza dei ponti

L’uso di strumenti innovativi come il monitoraggio satellitare, la costruzione di modelli BIM e lo sviluppo di metodi speditivi di natura quantitativa del rischio (sia statico che sismico), potrà consentire alla Regione Lazio di dotarsi di uno strumento di supporto decisionale all’avanguardia a livello nazionale e internazionale. La validazione della procedura proposta attraverso casi studio esemplificativi permetterà di valutarne sul campo l’efficacia. 

 

MLAZIO, un progetto all'avanguardia a livello internazionale

Dal quadro appena offerto emerge chiaramente l’esigenza da parte delle amministrazioni di dotarsi di uno strumento di valutazione gestione, mitigazione e monitoraggio della sicurezza delle opere da ponte che, oltre ad essere di natura strategica per la programmazione degli investimenti nell’uso delle risorse (spesso limitate) per la sicurezza della rete stradale, abbia carattere innovativo con soluzioni moderne (data-driven, GIS) e innovative (monitoraggio satellitare, uso del BIM, uso di sistemi di mitigazione innovativi).

In tal senso il progetto MLAZIO si pone all’avanguardia nel panorama nazionale, i cui obiettivi elencati nel capitolo 2 permetteranno alla Regione di dotarsi di una metodologia chiara e innovativa per la gestione della sicurezza delle opere da ponte sia nei confronti dei carichi da traffico (ordinari e eccezionali) che di azioni di origine naturale, come i sismi. La mappa delle attività previste nel progetto MLAZIO è illustrata in Figura 1.

 

 Attività previste nel progetto MLAZIO

Figura 1 – Mappa delle attività previste nel progetto MLAZIO 

 

Il progetto MLAZIO costituisce un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici per dare corpo ad una proposta chiara ed efficiente sulla implementazione delle linee guida del MIT e la creazione di un sistema BMS dal carattere innovativo ad alta modularità. Quest’ultimo potrà infatti adattarsi alle esigenze della Regione Lazio in quanto gestore della rete dei trasporti regionale per la programmazione delle attività di gestione della sicurezza dei ponti e viadotti. In tal senso il progetto MLAZIO rappresenta ad oggi un unicum che potrà costituire un chiaro riferimento nazionale (Modello Lazio) nel campo della valutazione, gestione, mitigazione e monitoraggio della sicurezza dei ponti e viadotti. 

La proposta MLAZIO ha anche l’ambizioso obiettivo di porsi, anche in ambito europeo, come punto di riferimento. Sarà in tal senso promossa, a valle del progetto, un’attività di disseminazione, anche a livello internazionale, sul Modello Lazio quale riferimento centrale nel campo della sicurezza dei ponti.

 

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