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Stop alle auto elettriche: dalla Svizzera nuovi dubbi, si torna a benzina e gasolio ?

Le auto elettriche potrebbero essere fermate nei periodi di emergenza. E’ quanto previsto da una proposta di legge che riguarda la gestione dei blackout causati da una carenza di energia elettrica: se un'emergenza arriva alla terza fase, molti usi dell'elettricità potranno essere scoraggiati o vietati, tra cui quello dell’auto elettriche. E non è il primo caso al mondo.

La Svizzera si chiede se l'uso dell'auto elettrica debba essere ridotto nelle emergenze di energia

La discussione sui limiti connessi a una transizione elettrica della mobilità non si è affatto assopita.

Fino ad oggi l'argomento più dibattuto è sempre stata quella delle batterie, ne ho parlato più volte su Ingenio (Batterie per auto elettriche: costi, limiti di produzione, durata, smaltimento ... quale evoluzione), sul loro costo e la loro reale sostenibilità, considerando che si tratta di un prodotto che per essere realizzato oggi, a causa della necessità di utilizzare terre rare, comporta la distruzione di ecosistemi in alcune parti del mondo.

Ma in alcuni paesi in cui il parco di mezzi elettrici non è più insignificante, come la California, ci si è posti il problema se nei momenti di picco di richiesta energia fosse necessario bloccare la ricarica di auto elettriche (Caldo e Sovraccarico della rete: le auto elettriche restano ferme ?).

E ora è la Svizzera a porsi il problema.

Una recente bozza di proposta di legge  in Svizzera su come gestire i blackout causati da una carenza di energia elettrica ha previsto che se l'emergenza arriva alla terza fase, molti usi dell'elettricità saranno scoraggiati o vietati, tra cui proprio quello della ricarica di auto elettriche e la relativa circolazione.

Sono ovviamente le conseguenze delle preoccupazioni sulla produzione di energia dovute alla guerra russa contro l’Ucraina a portare un Paese così attento alla prevenzione a porsi anticipatamente il problema.

La Svizzera tutto sommato è messa meglio di molti Paesi da un punto di vista della produzione di energia, dato che gran parte della sua produzione proviene da fonti idroelettriche e centrali nucleari, ma teme comunque che l’inverno possa portare problemi nelle forniture, da qui l’idea di vietare le auto più energivore. Ma a farne le spese sarebbero anche le termiche che viaggiano in autostrada in quanto la proposta prevede anche la una riduzione ulteriore dei limiti di velocità (attualmente, in alcune tratte, di 120 km/h) a 100 km/h per risparmiare carburante da destinare alla produzione d’emergenza di energia elettrica. Dopo la consultazione dei vari Cantoni, l’ultima parola spetterà all’organo esecutivo del governo di Berna, che dovrà confermare l’entrata in vigore dell’emendamento entro il 12 dicembre.

Il problema dell’alimentazione delle auto elettriche in Italia

Al momento la questione in Italia non è stata ancora sollevata.

Probabilmente questo è dovuto al fatto che nel nostro Paese il numero di auto elettriche circolanti è decisamente basso. A fine 2021 nel nostro paese erano registrate 39,8 milioni di autovetture, con poco più di 104 mila le elettriche, lo 0,26 per cento del totale, dopo tre anni di generosi incentivi.

E sono numeri che tendono a non crescere in modo significativo. I dati indicano che le immatricolazioni di veicoli elettrici fino ad ottobre 2022 sono state 160mila, con un calo del 48% rispetto allo scorso anno. (Ad ottobre immatricolazioni BEV in calo del 48% rispetto allo stesso mese del ’21).

Ma se le auto elettrico dovessero aumentare fino al 100% del parco circolante

All’aumentare del numero di auto elettriche nel prossimo futuro, si renderà necessario incrementare il numero di punti e infrastrutture di ricarica, nonché la loro capacità di erogare energia.

Inevitabile si dovrà prevedere anche un’addizionale aumento della produzione energetica da immettere nella rete.

Gli italiani trascorrono 1 ora e 27 minuti al giorno in automobile a una velocità media di 29,4 km/h percorrendo 43 km al dì, circa 15.000 km/anno (fonte UNIPOL). Mediamente, con un’auto elettrica di media dimensione (Tipo Leaf della Nissan) occorrerebbero circa 2263 kWh.

Considerando di raggiungere l’obiettivo che i potenziali 39 milioni di mezzi endotermici passino tutti all’energia elettrica, per soddisfare tutta la loro richiesta di ricarica servirebbero 94.7 TWh/anno, circa un terzo in più di quella prodotta oggi.

Ne avevo parlato nell’articolo "Il taglio del gas russo, le scelte energetiche mancanti, la nostra ipocrisia ambientale"

Quanti kW ci vogliono per ricaricare un auto?

Il consumo (espresso in kWh, che è quello che si paga in bolletta) di una ricarica completa dipende dal veicolo e in particolare da “quanto grande” è la sua batteria. Veicoli con capacità di batteria maggiore hanno più chilometri di autonomia e richiedono ovviamente più energia per una ricarica completa. Mediamente le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 30 kWh e 50 kWh, con autonomie reali che vanno da 200 a 400 km. Se ha casa si ha 6 kW di potenza al contatore, si riesce a caricare da zero a full una batteria di un'auto elettrica da 50 kWh in circa 12 ore (con una potenza di ricarica di 4,5 kW (20 Ampere) in monofase)

Se quindi si vorrà davvero puntare ad aumentare il parco di mezzi elettrici in Italia non basterà dare gli incentivi a chi compra le auto, o aumentare le colonnine di ricarica, ma si dovrà anche potenziare radicalmente la produzione di energia elettrica, e forse ripensare al nucleare.

Auto Elettriche e Europa

Al momento il problema del calo di vendite di auto elettriche in Europa riguarda solo Italia e Danimarca.

Nel resto del Continente il mercato continua a crescere e ha superato la soglia del 10% del totale. Contemporaneamente però si sta assistendo a un calo del sostegno a queste vendite.

In Germania dal 2023 saranno tolti gli incentivi alle auto elettrificate, mantenendoli solo per le full electric. In Svezia dopo quattro anni l’incentivo è stato tolto.

Anche in UK i sussidi sono stati interrotti questo mese di agosto. Il governo ha giustificato questa scelta poichè negli ultimi mesi il supporto commerciale proposto non ha avuto un impatto significativo e, pertanto, vuole riorientare il sussidio «sui principali ostacoli alla transizione ai veicoli elettrici, compresa la ricarica pubblica».

Il costo delle auto elettriche

A pesare sicuramente non solo il costo dell’energia elettrica ma anche dei veicoli, dovuto ovviamente soprattutto al costo delle batterie. Un problema che al momento non è risolto.

Solo tre giorni fa BloombergNEF ha certificato il primo aumento del costo delle batterie dal 2010. L’aumento è del 7% medio. I prezzi erano scesi da oltre 1.000 dollari per chilowattora nel 2010 a 141 nel 2021. Su base regionale in Cina si è arrivati a 127 dollari per kWh. Negli Stati Uniti e in Europa i prezzi sono stati del 24% e del 33% più alti. E non si prevedono cali prima del 2024.

Guardando oggi il sito della FIAT, la Cinquecento base parte da € 16.124 euro di listino, quella elettrica 29.950 euro (da cui togliere poi il contributo statale). Nel Listino Volkswagen la prima auto elettrica è la ID.3 con un prezzo che parte da da 40.150 €, la Taigo a benzina parte da da 23.950 €. 

I costi sono quindi ancora decisamente alti, non alla portata di tutti.Quale futuro ?

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