Archeotram, ora è realtà: a fine giugno si viaggerà tra i monumenti di Roma su rotaia
A fine giugno debutta l’Archeotram, la nuova linea tranviaria romana che collega Piramide a Termini attraversando i principali siti archeologici come Circo Massimo, Colosseo e Domus Aurea. Progetto simbolo di mobilità sostenibile e riqualificazione urbana, utilizza i tram storici Stanga restaurati, offrendo un viaggio immersivo tra architettura, ingegneria e memoria collettiva.
Riqualificazione tramviaria a Roma: il tram storico attraversa i monumenti della Capitale
Sembra proprio che questa volta ci siamo. Dopo anni di idee, bozze, rallentamenti e rinvii, l’Archeotram sta per diventare realtà. Il debutto è previsto per la fine di giugno e, se tutto andrà come promesso, sarà una delle novità più significative del trasporto pubblico romano. Una nuova linea, sì, ma anche molto di più: un viaggio lento, su binari, nel cuore dell’antica Roma.
Un sogno lungo trent’anni
L’idea di un tram che attraversi i luoghi simbolo della Roma imperiale non è nuova. Se ne parlava già nel lontano 1994.
All’epoca l’assessore alla Mobilità era Walter Tocci, oggi coordinatore del progetto Carme, il Centro archeologico monumentale da cui tutto è ripartito. E proprio lui, qualche giorno fa, ha presentato il progetto di riqualificazione del Parco del Celio, che prevede il passaggio del tram all’interno del parco, su una superficie “verde”. Una scelta innovativa e tutt’altro che scontata, per una città che non sempre ha osato in materia di mobilità sostenibile.

Archeotram sfrutta infrastrutture esistenti
Il percorso: un museo a cielo aperto
L’Archeotram – o linea 7, se vogliamo usare il suo nome tecnico – collegherà Piramide a Termini passando per alcuni dei luoghi più straordinari del patrimonio archeologico romano.
Circo Massimo, Colosseo, Domus Aurea, Parco del Celio, fino a Palazzo Massimo: sarà un piccolo viaggio nel tempo, accessibile con un semplice biglietto da 1,50 euro.
Il percorso, in gran parte, si appoggerà su binari già esistenti: una porzione della linea 3, e poi quelli delle linee 5 e 14. Si parla anche di un futuro prolungamento dal capolinea Piramide fino a piazzale dei Partigiani, per creare un’infrastruttura più ampia e funzionale. Ma già così, il progetto ha un valore simbolico enorme: riportare il tram dove una volta passavano solo auto e autobus, restituendo alla città un modo di spostarsi che è anche un modo di guardarla.
Stanga: i tram della memoria
Un altro elemento che rende speciale questo progetto è la scelta dei mezzi: verranno utilizzati i vecchi tram Stanga, costruiti nel dopoguerra e considerati un piccolo orgoglio dell’ingegneria italiana. Restauri accurati, livrea rossa nuova di zecca e via: pronti a tornare in servizio su un tracciato che più romano di così non si può.
È un’operazione che ha anche un valore affettivo: per decenni Roma ha visto smantellare la propria rete tranviaria, in nome di una modernità che, col senno di poi, ha lasciato più problemi che soluzioni. Recuperare quei mezzi, e farli tornare in circolazione, è un modo per fare pace col passato e ripensare la città con uno sguardo più consapevole.
Il debutto a giugno: orari, corse, biglietti
L’avvio del servizio era inizialmente previsto per Pasqua, ma tra intoppi tecnici e questioni logistiche (soprattutto legate all’adattamento delle banchine e al recupero dei tram), è stato tutto rimandato. Ora però – a quanto assicurano i promotori – non ci sono più ostacoli: a fine giugno si parte.
Nella fase iniziale l’Archeotram viaggerà ogni 30 minuti, con dieci fermate lungo un percorso che durerà poco più di un’ora. Sarà incluso nel normale sistema di trasporto pubblico romano, con biglietto standard o abbonamento.
E poi?
C’è già molto, ma c’è anche tanto altro in cantiere. Si parla di integrare il servizio con app e contenuti digitali che possano raccontare ai passeggeri – in tempo reale – le bellezze che scorrono fuori dal finestrino. Un’audioguida urbana, accessibile e immersiva.
E l’idea originaria, ambiziosa ma ancora viva, è quella di estendere il percorso fino all’Appia Antica, passando da Ostiense. Sarebbe un salto in avanti enorme, non solo per la mobilità, ma per la narrazione stessa della città.
Fonte:
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