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Decreto Ambiente: in arrivo novità per energie rinnovabili, rifiuti e dissesto idrogeologico

Il Decreto Ambiente, al momento in fase di bozza, introduce meccanismi di semplificazione per favorire la transizione energetica e accelerare la costruzione di impianti da fonti rinnovabili, e istituisce un fondo specifico per finanziare opere di mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico nelle aree maggiormente esposte a frane e alluvioni.

Tra i provvedimenti in uscita e a breve all'esame del Governo che dovrà ratificare il tutto in un Consiglio dei Ministri, merita senz'altro una menzione il Decreto Ambiente (è disponibile una bozza), che ha tra gli obiettivi quello di semplificare ulteriormente le autorizzazioni edilizie per l'installazione di impianti a energia rinnovabile e di risolvere alcuni problemi collegati al dissesto idrogeologico e alla gestione dei rifiuti.

In allegato è disponibile la bozza del decreto: sotto, il punto sulle disposizioni di maggior interesse per i professionisti del settore edilizia e costruzioni.

 

Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)

Il decreto prevede che tutti i progetti riguardanti le energie rinnovabili, in particolare quelli di larga scala come gli impianti eolici offshore, debbano essere soggetti a un processo di VIA.

Questo processo valuta l’impatto ambientale di tali progetti, esaminando i potenziali effetti su ecosistemi marini, coste e biodiversità.

L'obiettivo è garantire che le infrastrutture energetiche rispettino gli standard ambientali e riducano al minimo gli impatti negativi.

 

Procedure semplificate per le rinnovabili

Il decreto introduce meccanismi di semplificazione per favorire la transizione energetica e accelerare la costruzione di impianti da fonti rinnovabili.

Questo riguarda principalmente il solare e l'eolico, con particolare attenzione all'eolico offshore, considerato una tecnologia chiave per lo sviluppo sostenibile.

Nello specifico, le procedure per l'installazione di impianti da fonti rinnovabili sono state semplificate per ridurre i tempi di approvazione.

Viene introdotto un procedimento accelerato per impianti di piccole e medie dimensioni, in cui l'autorizzazione può essere concessa tramite una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o autorizzazioni semplificate, riducendo i vincoli burocratici.

 

Eolico offshore

Gli impianti eolici offshore, ossia costruiti in mare, sono favoriti dal decreto per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e promuovere la crescita delle energie pulite.

Viene stabilita una maggiore attenzione alla valutazione dei rischi ambientali marini, con particolare riguardo alla protezione degli habitat naturali e delle specie marine.

Inoltre, le autorizzazioni per gli impianti eolici offshore possono beneficiare di una VIA più rapida, a condizione che rispettino criteri ambientali stringenti.

Il decreto introduce anche disposizioni specifiche volte a facilitare l'autorizzazione di questi impianti, con la previsione di zone prioritarie individuate dal Governo, in cui le procedure saranno ulteriormente semplificate e velocizzate.

 

Risoluzione dei problemi connessi al dissesto idrogeologico

Il Decreto Ambiente contiene anche diverse novità in materia di dissesto idrogeologico, con una maggiore enfasi sugli interventi di prevenzione per contrastare il fenomeno.

In primis, viene istituito un fondo specifico per finanziare opere di mitigazione del rischio nelle aree maggiormente esposte a frane e alluvioni.

Le risorse saranno allocate su base prioritaria, tenendo conto delle zone a più alto rischio.

Queste le altre novità di rilievo:

  • integrazione con i piani urbanistici: viene introdotta l’obbligatorietà per i comuni di includere nei propri piani urbanistici strategie di prevenzione del dissesto. Questo include la mappatura delle aree a rischio e la pianificazione di interventi specifici per evitare edificazioni in zone particolarmente vulnerabili;
  • snellimento delle procedure di emergenza: in caso di eventi calamitosi legati al dissesto idrogeologico, le procedure per l’intervento sono state semplificate. Vengono ridotti i tempi per l'approvazione dei progetti di ripristino e potenziati i poteri delle autorità locali per attivare misure d'emergenza.
  • collaborazione interistituzionale: il decreto promuove una maggiore collaborazione tra enti locali, regionali e nazionali per migliorare la capacità di risposta e prevenzione. Viene prevista una rete informativa condivisa per monitorare e gestire le aree a rischio in tempo reale.
  • interventi specifici per bacini idrografici: particolare attenzione è dedicata alla gestione dei bacini idrografici, con l'introduzione di piani specifici per la manutenzione di fiumi e torrenti, al fine di prevenire esondazioni e migliorare la gestione delle risorse idriche in un'ottica sostenibile.

 

Gestione dei rifiuti RAEE

Il provvedimento introduce infine alcune novità relative alla gestione dei rifiuti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), con l'obiettivo di migliorare l'efficienza nel trattamento e smaltimento di tali rifiuti.

Nello specifico:

  • vengono semplificate le procedure di autorizzazione per gli impianti di trattamento dei RAEE, riducendo i tempi di approvazione e migliorando l'accesso agli impianti per i soggetti che operano nel settore del recupero di rifiuti elettronici;
  • i produttori di apparecchiature elettroniche sono coinvolti in nuove disposizioni per garantire una maggiore responsabilità nella gestione del fine vita dei prodotti, inclusa la corretta raccolta e smaltimento;
  • vengono instrodotti nuovi strumenti avanzati di tracciabilità dei RAEE per monitorare meglio i flussi di rifiuti e garantire che vengano gestiti secondo le normative ambientali;
  • viene potenziata la collaborazione tra enti locali e aziende del settore RAEE per ottimizzare la gestione dei rifiuti elettronici e massimizzare le operazioni di recupero e smaltimento.

IL DECRETO 'TUTELA AMBIENTALE' (BOZZA NON ANCORA IN VIGORE) E' SCARICABILE IN ALLEGATO DOPO AVER EFFETTUATO L'ACCESSO AL PORTALE.

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