Dissesto idrogeologico: dal MASE 120 mln di euro per 56 interventi in 11 Regioni

Dissesto idrogeologico: attualmente in corso 638 interventi, per una spesa che supera il miliardo di euro

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recentemente annunciato l'invio alla firma di 11 decreti che destineranno quasi 120 milioni di euro a 56 interventi volti a contrastare il dissesto idrogeologico in 11 regioni italiane. Questi fondi mirano a sostenere progetti cruciali di contenimento del rischio idraulico e di messa in sicurezza del territorio, rappresentando un impegno significativo verso la tutela ambientale.

Il viceministro Vannia Gava ha dichiarato l'importanza di stanziare risorse considerevoli per realizzare opere di fondamentale rilevanza per la sicurezza del territorio nazionale. La lotta al dissesto idrogeologico, secondo Gava, è un dovere di preminente interesse nazionale, sottolineando l'urgenza di affrontare questa sfida per proteggere le comunità coinvolte.

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha rassicurato in merito alla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) lo scorso agosto. Nonostante lo stralcio di 1,287 miliardi per il dissesto idrogeologico, Pichetto ha assicurato che non ci sarà alcuna perdita di risorse finanziarie per gli interventi in corso. Attualmente, sono in atto 638 interventi per oltre un miliardo di euro, di cui oltre la metà proviene dai Fondi Sviluppo e Coesione.

Pichetto ha evidenziato il ruolo centrale del Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, sottolineando che le risorse destinate agli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico contribuiranno anche a finanziare il piano di adattamento. Ha inoltre sottolineato l'importanza della governance e della capacità di spesa, indicando una riforma specifica del PNRR volta a superare le carenze esistenti a livello di gestione dei rischi idrogeologici.

Il Ministro ha chiarito che semplificare le procedure attuative e rafforzare il coordinamento tra i livelli di governo sono obiettivi chiave della riforma. La valutazione delle soluzioni per migliorare la governance e il coordinamento tra gli attuatori sarà basata sul primo test applicativo del nuovo quadro regolatorio durante la programmazione delle risorse per il 2022.