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Google ha appena lanciato Bard, la sua risposta a ChatGPT. Sarà all’altezza?

Sotto la pressione dei suoi rivali, Google sta aggiornando il modo in cui cerchiamo le informazioni introducendo un compagno nel suo motore di ricerca.

Google ha lanciato Bard, la risposta (o tentativo di risposta) a ChatGPT di OpenAI e a Bing Chat di Microsoft.

A differenza di Bing Chat, Bard non cerca i risultati della ricerca: tutte le informazioni che restituisce sono generate dal modello stesso.

E Google vuole che Bard diventi parte integrante dell'esperienza di ricerca di Google.

In una demo dal vivo Bard ha escogitato idee per una festa di compleanno a tema coniglietto di un bambino e ha dato molti consigli per prendersi cura delle piante d'appartamento.

Non si tratta del primo tentativo di Google sul fronte dell’Intelligenza Artificiale per Consumer.

In una clip teaser per Bard che la società ha pubblicato a febbraio, il chatbot è stato mostrato come un errore fattuale. Il valore di Google è sceso di 100 miliardi di dollari durante la notte.

Google non condividerà molti dettagli su come funziona Bard: i grandi modelli linguistici, la tecnologia alla base di questa ondata di chatbot, sono diventati preziosi IP. Sappiamo che Bard è costruito su una nuova versione di LaMDA, il modello linguistico di punta di Google.

Google dice che aggiornerà Bard man mano che la tecnologia sottostante migliora. Come ChatGPT e GPT-4, Bard è messo a punto utilizzando l'apprendimento per rinforzo dal feedback umano, una tecnica che addestra un grande modello linguistico per dare risposte più utili e “meno tossiche”.

Google ha lavorato su Bard per alcuni mesi a porte chiuse, ma dice che è ancora un esperimento.

L'azienda sta ora rendendo il chatbot disponibile gratuitamente alle persone negli Stati Uniti e nel Regno Unito che si iscrivono a una lista d'attesa.

Questi primi utenti aiuteranno a testare e migliorare la tecnologia.

Ecco il LINK per accedere a BARD di GOOGLE

Il bot sarà raggiungibile tramite una pagina web dedicata - abbiamo riportato sopra il link - separata dalla normale interfaccia di ricerca di Google, offrirà tre risposte per ogni domanda, una scelta finalizzata a far capire agli utenti che il sistema genera risposte nel giro di qualche secondo e che a volte può commettere errori.

Sotto ogni risposta di Bard, Google consiglierà anche una query relativa a una ricerca web convenzionale e questa dovrebbe essere l’elemento di raccordo con l’attuale motore e di differenziazione con le altre soluzioni che ovviamente non possono al momento contare sugli algoritmi di ricerca di google. 

Per aiutare la società a perfezionare il suo chatbot, gli utenti potranno inoltre fornire un feedback alle risposte cliccando su un pollice in su o in giù e avranno la possibilità di inserire un commento più dettagliato.

Google riferisce che i primi utenti di Bard lo hanno trovato utile per generare idee o testi. Collins ammette che c'è anche chi è riuscito a far comportare il chatbot in modo non appropriato, senza però specificare quali restrizioni Google abbia cercato di imporre al sistema.

La battaglia tra le major è quindi iniziata.

La sfida tra le major del mondo della digitalizzazione è dunque iniziata, e sono convinto che presto vedremo entrarci anche Meta e Amazon.

Si tratta di una sfida combattuta con investimenti miliardari che potrebbero rendere obsoleto in poco tempo ogni strumento oggi in uso nel mondo della digitalizzazione. Penso per esempio alle piattaforme di gestione di prodotti nel settore delle costruzioni, ai software di analisi numerica, di check control,  … e peraltro creare una sorta di “disturbo” di portata letale per alcuni settori, penso a quello scolastico.

Con queste applicazioni sarà possibile in un futuro che forse è già attualità predisporre un tema, realizzare una ricerca, rispondere a un problema in pochi minuti, e mentre gli algoritmi dell’intelligenza artificiale diventeranno sempre più potenti le sinapsi dei nostri giovani sempre più labili.

Come detto, la sfida è stata lanciata, ma non riguarda solo chi saprà creare il sistema di intelligenza artificiale più efficace ma noi stessi, e quali conseguenze porterà alla nostra esistenza. Terminator non è mai apparso così vicino.

PS. Che cosa ne pensa CHAT GPT di BARD ?

Visto che stiamo parlando di una sfida ho provato a chiedere al rivale di BARD, ovvero a CHAT GPT, che soa ne pensa.

In prima istanza mi ha risposto:

“BARD è un acronimo che sta per "Building Augmented Reality in Displays", ovvero "Costruzione di Realtà Aumentata nei Display" in italiano.
BARD è un progetto di ricerca sviluppato da Google per esplorare il potenziale dell'Augmented Reality (AR) nelle interfacce utente dei dispositivi mobili. In pratica, il progetto BARD si propone di utilizzare l'AR per migliorare l'interazione tra l'utente e il dispositivo, creando un'esperienza di utilizzo più intuitiva e coinvolgente.
L'idea alla base di BARD è quella di utilizzare la fotocamera del dispositivo come "finestra" virtuale sulla realtà, sovrapponendo informazioni digitali al mondo reale attraverso lo schermo. In questo modo 

E qui si è bloccato. L’ho richiesto e mi ha risposto:

“Non esiste un prodotto o servizio di Google chiamato "bard". Potrebbe trattarsi di un errore di battitura o di una fraintendimento. Se si tratta di un'abbreviazione o di un acronimo specifico, sarebbe utile avere maggiori informazioni o contesto per poter rispondere alla tua domanda in modo più preciso”

Forse Chat GPT ha già sviluppato il senso della malizia.  Terminator è sempre più vicino …


Fonti: BART GOOGLE, MIT Technology Review, Wired

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