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Immobiliare: grazie all'innovazione il settore nel 2030 varrà il 23.5% del PIL

Il settore immobiliare italiano, vitale per l'economia, si prospetta in crescita grazie all'innovazione secondo il report "INNOVARE VALE", potenzialmente incrementando il PIL nazionale fino al 31% entro il 2050. L'ibridazione delle funzioni e l'adattamento ai cambiamenti dei modelli di utilizzo degli spazi sono essenziali per affrontare le sfide future, mentre l'efficientamento legato all'innovazione è cruciale per una crescita sostenibile.

Il settore immobiliare sarà sempre più importante per il PIL: nel 2050 supererà il 26% 

L'industria immobiliare, nel suo dinamico contesto di cambiamento, rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell'economia italiana. In questo scenario, l'innovazione gioca un ruolo cruciale, poiché è destinata a generare importanti ricadute sulla ricchezza del Paese e sulla vita dei suoi cittadini.

Secondo il recente Report "INNOVARE VALE - I megatrend al 2030 e 2050 come motori di sviluppo e valore" presentato a Milano nel corso dell'INNOVATION FORUM 2024 da Scenari Immobiliari e Dils, l'innovazione nel settore immobiliare potrebbe generare un aumento significativo della ricchezza, con proiezioni che indicano un potenziale aumento del PIL nazionale fino al 31% entro il 2050.

Il rapporto evidenzia come l'innovazione e la tecnologia siano fondamentali tra i cinque fattori strutturali che influenzeranno l'economia e la società del futuro. Questi "megatrend" guideranno gli equilibri economici, le politiche, le strutture sociali e le scelte ambientali, con efficienza, tecnologia, qualità e cultura come cardini imprescindibili.

Guardando alle prospettive future, il rapporto analizza un possibile scenario in cui la popolazione italiana diminuirà, mentre il valore del Paese continuerà a crescere, raggiungendo un PIL di circa 2.500 miliardi di euro entro il 2050, con una distribuzione pro-capite di circa 46.000 euro.

 

(Crediti: Scenari Immobiliari - DILS)

 

In questo contesto, ogni euro di valore aggiuntivo generato dalle industrie del futuro dipenderà da tre componenti fondamentali: per il 28 per cento da efficientamento produttivo di processo (tecnologia e specializzazione), per il 17 per cento da gestione del rischio (competenza manageriale, tecnica e finanziaria) e per il 55 per cento da nuovi mercati (megatrend).

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, sottolinea l'importanza dell'innovazione nel modificare il panorama immobiliare esistente e nell'ibridare le funzioni per affrontare le sfide dei prossimi anni. Mentre il settore immobiliare ha rappresentato il 21,6% del PIL nel 2023, si prevede che questa percentuale aumenterà fino al 26,1% nel 2050, evidenziando il ruolo sempre più cruciale dell'industria immobiliare nell'economia nazionale.

Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, sottolinea la necessità di un efficientamento legato all'innovazione in tutte le attività produttive per garantire una crescita sostenibile del valore aggiunto pro-capite. Questo implica miglioramenti qualitativi e quantitativi nelle professionalità, una migliore organizzazione del lavoro supportata dall'innovazione tecnologica e una governance efficace.

Giuseppe Amitrano, founder e CEO di Dils, aggiunge che l'industria immobiliare deve adattarsi ai cambiamenti nei modelli di utilizzo degli spazi e delle relative funzioni, considerando anche l'evoluzione della domanda e l'importanza degli standard ESG (Environmental, Social, Governance). Nuove asset class legate a trend sociali ed economici emergono, come il settore healthcare ed education, offrendo opportunità di investimento innovative.

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