Interventi di consolidamento e risanamento di murature storiche: il caso del Palazzo Podestà a Mantova
Il restauro del Palazzo Podestà a Mantova ha previsto interventi di consolidamento strutturale e di deumidificazione di numerose pareti in muratura, alcune di queste anche affrescate. Per risolvere queste problematiche sono stati utilizzati alcuni prodotti Tecnored che ne hanno permesso il recupero dell'edificio e la sua valorizzazione.
Il Palazzo del Podestà a Mantova: una storia illustre
L’anno 1227 è solo il primo punto fermo nella secolare vita del Palazzo. L’edificio subisce diversi incendi che lo portano ad essere molto degradato già nei primi anni del quattrocento. Nel 1430, Gian Francesco Gonzaga (1395-1444), marchese di Mantova dal 1433, aveva già interrogato illustri concittadini sulle modalità di recupero di costruzioni così importanti e antiche. Fu tuttavia suo figlio, il grande Ludovico (1412-1478), ad intervenire massicciamente, disegnando il nuovo aspetto della città: oltre a dare corso alla celebre ricostruzione di Sant’Andrea seguendo il progetto di Leon Battista Alberti, il Gonzaga ordina di selciare una parte rilevante delle vie dell’attuale centro storico e opera un radicale rinnovamento delle vestigie del Palazzo.
Luca Fancelli (1430-1502), allievo toscano del Brunelleschi, viene incaricato della complessa ristrutturazione, che interesserà profondamente quello che all’epoca veniva chiamato Palazzo di Virgilio.
Il terremoto del 2012, fra tante distruzioni, ha riservato tuttavia alcune scoperte: ha rivelato affreschi di notevole impatto e valore che ci raccontano di un mondo fantastico, sospeso tra creature mitologiche e presenze di emblemi molto più concreti. Così, il potere si unisce alla favola e parla al popolo mantovano.
Le battaglie immaginarie degli affreschi
Una delle raffigurazioni più sorprendenti, scoperta nel 2013 è l’affresco duecentesco che mostra un uomo che insegue un centauro, il quale a sua volta porta in sella un altro guerriero che combatte con l’inseguitore.
Siamo al sesto livello, e la decorazione copriva tutta la parte alta delle pareti degli ambienti.
Appena più in basso rispetto alle scene di battaglia con il centauro, appare un affresco di grande pregio artistico che cambia totalmente tema.
Non più guerrieri e figure mitologiche, ma una scena sacra in cui si legge agevolmente una Madonna affiancata da Santi con aureola, tra cui spicca un San Bartolomeo, come desumiamo dalla scritta sopra la sua testa. L’affresco appartiene probabilmente alla prima metà del quattordicesimo secolo.
Recupero, valorizzazione e riuso funzionale del complesso monumentale
Il progetto di restauro è volto al recupero e alla valorizzazione del complesso monumentale costituito dal Palazzo della Masseria, dall’Arengario, dal Palazzo del Podestà, dalla Torre delle Ore e dal Palazzo della Ragione, con l’obiettivo di destinarlo a nuovo polo culturale nel centro della città, attraverso la creazione della “Casa dell’Arte”.
I lavori oggetto dell’appalto
Sono comprese tutte le opere di consolidamento e adeguamento strutturale alle normative in materia di adeguamento sismico, la deumidificazione delle murature, la realizzazione dei locali tecnologici, gli impianti elettrici e speciali, meccanici, tutte le linee primarie di adduzione degli impianti tecnologici, la realizzazione del nuovo sistema di collegamento verticale e orizzontale tra il Palazzo del Podestà e il Palazzo della Ragione e le opere necessarie a rendere funzionale e autonoma l’area destinata a spazi istituzionali e City Center.
Stato di fatto – Palazzo del Podestà di Mantova
Data di riferimento: Aprile 2016
Il palazzo del Podestà presentava numerose problematiche legate a fenomeni fessurativi delle murature affrescate, prevalentemente causate dagli eventi sismici recenti. È stata effettuata una mappatura grafica delle zone maggiormente interessate dalle fessurazioni, accompagnata da una diagnostica antisismica completa.
Prima di procedere con gli interventi di consolidamento strutturale, è risultata necessaria l'installazione di presidi protettivi, al fine di evitare ulteriori distacchi o danni agli intonaci affrescati. In particolare, si è proceduto all'applicazione di velatini di Paraloid B72 per fissare temporaneamente gli strati più superficiali degli intonaci.
Ulteriori presidi hanno incluso il preconsolidamento degli intonaci particolarmente danneggiati ("cartellati") tramite iniezioni di calce e Primal CM 330. Durante le ispezioni, è stata rilevata la presenza di efflorescenze saline superficiali, probabilmente composte da nitrati e solfati, che dovranno essere rimosse con impacchi specifici dopo il completamento degli interventi di consolidamento.
È stata inoltre effettuata una mappatura grafica delle aree soggette a umidità di risalita capillare. Le murature interessate, realizzate in cotto, presentavano uno spessore variabile compreso tra 40 cm e 105 cm, e includevano porzioni di intonaci da preservare.
Le misurazioni dell'umidità ascendente, condotte al piano terra, hanno evidenziato valori compresi tra il 6,5% e il 18,5% a 50 cm di altezza, con un degrado progressivo verso l'alto. Tali rilevazioni sono state eseguite mediante strumenti elettronici specifici, come il Protimeter BLD5365, per determinare in modo diffuso le percentuali di umidità nelle murature.
La presenza di efflorescenze saline è stata confermata anche sulle superfici delle murature perimetrali, con altezze variabili tra 0 cm e 220 cm dal piano campagna. Questi sali, prevalentemente nitrati e solfati, dovranno essere estratti mediante impacchi adsorbenti in una fase successiva, una volta ultimati gli interventi di deumidificazione.
Le soluzioni Tecnored alle diverse problematiche
La soluzione per le problematiche al piano terra
Per l'eliminazione della risalita d’acqua per capillarità nelle murature perimetrali ed interne è stata realizzata la barriera idrofobizzante inserita a lenta diffusione - Dry Kit System - formulato TRE 128 bicomponente a base di silano monomeri in soluzione idroalcolica.
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La soluzione per le problematiche di alcune murature affrescate
L'intervento di consolidamento delle murature affrescate con il sistema Inietta&Consolida, formula M specifico per l’edilizia monumentale vincolata.
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Inietta&Consolida Tecnored per il consolidamento delle murature
Inietta&Consolida Formula M è il sistema bicomponente appositamente formulato per il consolidamento e il miglioramento sismico di murature antiche, anche affrescate.
I campi di impiego
Impiego su murature storiche
Ideale per il consolidamento di tutti i tipi di murature storiche realizzate in mattoni, pietra mista, ciotoli di fiume, a sacco ecc., Inietta&Consolida può essere vantaggiosamente impiegato nel consolidamento di pilastri, volte o dadi di fondazione.
La colorazione molto chiara del composto, consente una facile pigmentazione dello stesso, utilissima quando si operi su murature “faccia a vista”.
Adeguando infatti la colorazione del composto a quella delle malte di allettamento originali, si potranno evitare le necessarie operazioni finali di pulitura ed equilibratura cromatica delle superfici.
Impiego su murature affrescate
L’affidabilità e l’efficacia del sistema Inietta&Consolida formula M, vanta una casistica di innumerevoli interventi effettuati nell’arco degli ultimi quarant’anni nel consolidamento di murature affrescate.
Le murature di ville, chiese e palazzi su tutto il territorio nazionale, anche interessate ad eventi sismici, hanno usufruito di questa tecnologia.
Come ogni operatore del settore ovviamente conoscerà, ogni intervento di questo tipo dovrà essere valutato singolarmente, analizzando le diverse problematiche che di volta in volta emergono.
Poter operare da uno o su entrambi i lati della muratura; la presenza di crepe o microlesioni superficiali; l’effettivo incollagio alla tessitura muraria degli intonaci affrescati; “cartellamenti” localizzati o diffusi; efflorescenze saline superficiali ecc., sono solo alcune delle problematiche che dovranno essere preventivamente affrontate e risolte prima dell’inizio dei lavori.
La tecnologia degli ultimi anni ci ha molto agevolato in questo ambito tramite strumentazioni alla portata di ogni operatore. La disponibilità di rilevatori sonici o ultrasonici unitamente ad apparecchi termografici di facile utilizzo ci possono fornire in tempo reale le informazioni necessarie per operare correttamente su alcune problematiche precedentemente descritte. Con queste informazioni si potrà determinare il dimensionamento del reticolo di perforazione per le diverse zone di intervento, i diametri ottimali di perforazione ecc.
Tutto ciò non escluderà ovviamente l’utilizzo dei presidi tradizionali per la protezione degli affreschi (velatini, barelle, ecc.) che si andranno ad affiancare per raggiungere con successo gli obiettivi prefissati. Il nostro ufficio tecnico è a disposizione per qualsiasi valutazione in merito.
Per maggiori informazioni
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