Società di architettura e ingegneria: l’imprenditoria di progetto affronta la crisi globale

Report 2022 on the Italian Architecture, Engineering and Construction Industry

Pubblicata la dodicesima edizione del Rapporto sull'Industria Italiana dell'Architettura, dell'Ingegneria e delle Costruzioni. Il rapporto, a cura dal professor Aldo Norsa - già Università Iuav di Venezia oggi direttore scientifico della società di ricerca Guamari - in collaborazione con il dottor Stefano Vecchiarino, analizza, tramite lo studio dei bilanci depositati, lo stato dell’offerta delle maggiori società di progetto (architettura, design e ingegneria) e delle imprese di costruzioni italiane.

Negli anni questo rapporto si è dimostrato essere anche un utile strumento per individuare tanto le tendenze di mercato quanto i modelli di business vincenti per la professione.

Per questo motivo, alcuni dati del rapporto sono stati presentati in anteprima questa mattina, 14 dicembre 2022, nel corso dell'evento "Fare l'architetto oggi, la professione tra mercato e transizione ecologica" organizzato dall'Ordine degli Architetti PPC di Milano. - LINK per rivedere l'evento.

Il 15 dicembre il rapporto sarà presentato a Roma, presso Confindustria, durante l'incontro-dibattito tra i principali esponenti del mondo della progettazione e della consulenza tecnico-economica dal titolo “L’imprenditoria di progetto affronta la crisi globale”.

Alcuni dati del Rapporto: il quadro congiunturale

Il rapporto in oggetto analizza solo i numeri che riguardano le società di capitali, in quanto per legge queste sono obbligate a depositare i bilanci annuali, consultabili al Registro Imprese.

In Italia, il mercato della progettazione è ancora fortemente frammentato perché un’importante componente dell’offerta è ancora rappresentata da liberi professionisti (architetti e ingegneri, ma anche geometri) e studi associati.

«Organizzarsi in forma imprenditoriale non nuoce alla qualità del progetto» ha dichiarato il prof. Aldo Norsa nel corso del suo intervento di presentazione del Rapporto presso l'Ordine degli Architetti di Milano.

Infatti, come riporta lo stesso prof. Norsa nella sintesi di presentazione del Report 2022: «Le società sono sicuramente meglio strutturate degli studi professionali e, secondo il “Monitoraggio sui bandi di progettazione nell’ambito dei servizi di ingegneria e architettura” pubblicato dal Cni (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) nel 2021 si sono assicurate il 43,7% (in numero) delle gare (pubbliche) per servizi di ingegneria: una percentuale che sale decisamente considerando l’importo delle gare aggiudicate il cui 73% va a società di capitali».

In generale, nella sua sintesi il prof. Norsa afferma «i più recenti recenti studi congiunturali mostrano un’offerta di servizi - di progettazione, nell’architettura e nel design, e nell’ingegneria, ma anche di consulenza tecnico-economica - che pare non risentire dell’incertezza in cui è piombata da quasi tre anni l’economia mondiale risentendo prima della crisi sanitaria dovuta al covid-19 e poi dello sconquasso negli scambi internazionali causato dall’invasione russa in Ucraina».

La spiegazione è duplice, afferma il professore:

1. Nel mercato italiano lo sforzo di incrementare gli investimenti (a partire dagli sgravi fiscali di maggior interesse per l’edilizia abitativa esistente, malgrado le problematiche operative che si stanno manifestando, seguiti dalla messa in campo di risorse del Pnrr, più rivolte alle infrastrutture, sia nuove che bisognose di manutenzione) hanno sostenuto l’attività di tutti quei servizi professionali che precedono i lavori per poi accompagnarli per tutto il loro ciclo di vita.
2. Per quanto riguarda il mercato internazionale, (che interessa almeno il 20% del fatturato italiano di servizi di architettura (e design) e il 23% di quello di ingegneria, per non citare quanto prodotto direttamente “estero su estero”) le nostre maggiori società si sono mosse con grande pragmatismo riposizionandosi il più in fretta possibile dai Paesi a maggior rischio a quelli che dimostrano di meglio approfittare dei nuovi rapporti di forza economica e dei conseguenti riposizionamenti commerciali.

«Le società di progettazione al vertice nel 2021 mostrano un importante incremento del volume d’affari che ha permesso loro di superare il difficile 2020: le maggiori 200 realtà dell’architettura sommano ricavi per 609,1 milioni, in aumento del 23,1% dopo che l’anno precedente la crescita si era limitata al 2,9%, e le omologhe dell’ingegneria salgono a 2,9 miliardi, il 15,4% in più del 2020 (quando il fatturato aveva subito una contrazione annua del 2,5 %)».

Le 200 migliori società di architettura e di ingegneria in Italia a confronto

Le classifiche delle top 200 società di architettura (e design) e delle top 200 società di ingegneria pubblicate da Guamari sono composte da realtà eterogenee, sia dal punto di vista dei servizi offerti che dei mercati presidiati.

Nella ripartizione dei servizi offerti dalle TOP 200 Società di Architettura (e Design), le società di architettura vera e propria rappresentano una quota del 52,4% del fatturato totale, mentre la cosiddetta “progettazione integrata” che combina all’architettura servizi di ingegneria rappresenta quasi un terzo del fatturato (31,5%), quest'ultima «una scelta di business vincente» secondo il prof. Norsa.

Per le società di ingegneria, le differenze riguardano principalmente il settore di riferimento: le infrastrutture, vale a dire le opere del genio civile, pesano per il 49,9% del fatturato delle top 200; l’edilizia (26,2%); restante quota si divide tra industria, soprattutto quella oil&gas (16,7%) ed energia e ambiente/agricoltura (7,2%).

Lombardini 22 in vetta alla classifica delle 200 società di architettura (e design italiane) del Rapporto Guamari

«Essere i primi nella classifica del professor Aldo Norsa è ormai per noi un rito felice, un appuntamento che si rinnova da 4 anni», sottolinea l’Amministratore Delegato Franco Guidi.

«Ne siamo fieri, ma come sempre per noi i traguardi diventano momento di riflessione sulla rotta e sul futuro che vogliamo costruire insieme. Il modello che abbiamo deciso di intraprendere ruota intorno alla condivisione e all’ascolto delle esigenze, delle aspirazioni e delle sensibilità delle persone che costituiscono la nostra comunità. Una rete di professionisti, aziende e realtà con cui condividiamo valori, desiderio di apprendere e innovare e un profondo rispetto reciproco. L’autenticità, la trasparenza, la coerenza sono elementi vitali in una leadership fatta di ascolto, cuore, allegria e coraggio».

Le classifiche complete sono disponibili a questo LINK sul sito guamari.it

La forza del made in Italy

Quante filiali stabili di società di progettazione italiane ci sono all'estero? Il rapporto ci fornisce anche questo quadro:

«L’Europa è per ovvie ragioni l’area geografica di riferimento con 63 società italiane presenti (26 di architettura e 37 di ingegneria), seguita da Medio Oriente (43, di cui 28 in ingegneria), Asia (31, di cui 17 di ingegneria) e Nord America (22, di cui ben 15 sono di architettura)» riporta il prof. Aldo Norsa nella sua presentazione.

«Questi dati sono confermati da ENR che nel 2021 attribuisce alle società italiane in classifica il 46,7% del loro fatturato internazionale in Europa, il 19,3% in Medio Oriente, ma segnala come terzo mercato l’Africa con il 12,2%. Da notare come i dati ENR sono però fortemente influenzati da Maire Tecnimont, società specializzata in epc (engineering, procurement, construction) che da sola conta per il 42% del fatturato estero italiano».

Società di ingegneria: aumenta la concorrenza dei big internazionali

L'Italia oggi non è d'appeal alle grandi big internazionali di architettura, a quanto pare sembra non esserci convenienza (o interesse) ad aprire filiali nel nostro Paese. «Quelle che c’erano hanno quasi tutte chiuso (basti ricordare Norman Foster, Daniel Libeskind, Zaha Hadid, …) o vendute come il citato caso di Chapman Taylor, lasciando come unica eccezione il londinese David Chipperfield che dal 2006 ha una filiale a Milano (dove anche il meno importante francese Jean-Michel Wilmotte ha un ufficio in aggiunta a una fondazione a Venezia)» afferma Norsa.

«Nell’ingegneria invece, sia per l’edilizia, sia per le infrastrutture, che per l’industria la presenza straniera non solo non diminuisce ma si rafforza» segnala il prof. Norsa nella sua sintesi.

Oggi almeno 30 grandi gruppi multinazionali sono presenti stabilmente in Italia tramite società controllate (di cui 25 sono incluse nella classifica di Guamari):

• 3 statunitensi (Jacobs, Aecom e Jensen Hughes);
• 3 francesi (Artelia, Systra e Bureau Veritas);
• 4 olandesi (Arcadis, che aveva trattato una vendita della sua filiale ma vi ha rinunciato, Fugro, Deerns e Tauw);
• 4 britanniche (TechnipFMC, Erm, Arup, Mott MacDonald ed Ernst&Young);
• 3 canadesi (WSP tramite Golder, Stantec e RWDI), una danese (Ramboll);
• 3 tedesche (Hpc, Fichtner e Drees & Sommer);
• 2 svizzere (Lombardi e Pini);
• 1 libanese (Dar Group tramite Maffeis Engineering);
• 2 austriache (VTU e ILF);
• 1 giapponese (Hitachi);
• 1 svedese (Afry);
• 1 belga (Tractebel).

Clicca qui per consultare il report di Guamari.