La regolamentazione Etica dell'uso e sviluppo dell'Intelligenza Artificiale in Cina nel 2024

Se la Cina fosse all'avanguardia nella regolamentazione etica dell'AI ?

La Cina, nel 2024, si sta posizionando come una figura chiave nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale (AI), con una serie di nuove regole e linee guida che mirano a standardizzare e controllare lo sviluppo e l'uso dell'AI nel paese.

Uno degli aspetti più rilevanti delle nuove regolamentazioni è il tentativo di creare oltre 50 standard nazionali e settoriali per l'AI entro il 2026, con l'obiettivo di partecipare anche alla formazione di oltre 20 standard internazionali per l'AI entro lo stesso periodo. Questo sforzo rientra in una più ampia strategia volta a colmare il divario con gli Stati Uniti nello sviluppo dell'AI, in risposta all'impatto globale di prodotti come ChatGPT di OpenAI​​.

Nel 2023, la Cyberspace Administration of China (CAC), in collaborazione con altre sei agenzie regolatorie, ha introdotto le "Interim Measures on the Management of Generative Artificial Intelligence Services". Queste misure, che non introducono obblighi sostanziali nuovi, si concentrano sull'applicazione di requisiti legali esistenti nell'ambito della tecnologia AI generativa, o modelli di linguaggio di grandi dimensioni.

Il riferimento esplicito alla "Legge sul Progresso della Scienza e della Tecnologia" come fonte legale superiore di queste misure indica un obiettivo politico generale di promuovere lo sviluppo e l'applicazione dell'AI generativa​​.

Inoltre, la Cina ha dimostrato un approccio proattivo nella regolamentazione dell'AI e degli algoritmi, sviluppando un quadro di governance completo che comprende politiche, leggi, regolamenti e standard tecnici. Tra questi, vi sono misure per gli algoritmi di raccomandazione e la "sintesi profonda", finalizzate a regolare rispettivamente i prezzi discriminatori basati sui big data e le tecnologie di deepfake.

Questi regolamenti enfatizzano la responsabilità e la trasparenza nello sviluppo dell'AI​​.

Una caratteristica interessante delle regolamentazioni cinesi è l'elaborazione di una "lista negativa" da parte della Chinese Academy of Social Sciences, che delinea le aree e i prodotti esistenti dai quali le aziende AI dovrebbero stare alla larga a meno che non ricevano un'approvazione esplicita dal governo. Questo approccio sembra essere volto a ridurre l'onere complessivo della conformità regolamentare per le imprese cinesi, indicando chiaramente le aree da evitare per rimanere in buoni rapporti con il governo​​.

In termini di diritto d'autore, è probabile che il governo cinese adotti un approccio indulgente verso le aziende AI.

La generazione di contenuti AI ha creato un incubo di diritto d'autore e, al momento, le leggi attuali non sono sufficienti per risolvere le complesse questioni di attribuzione e proprietà. Pertanto, si prevede che la Cina fornisca ulteriori linee guida politiche e decisioni giuridiche per chiarire le questioni legate alla proprietà intellettuale​​.

Queste iniziative regolamentari dimostrano un equilibrio tra il desiderio della Cina di sostenere l'innovazione nell'AI e la necessità di controllare e guidare il suo impatto sulla società e sull'economia. La Cina, quindi, emerge come un attore significativo nel panorama globale della regolamentazione dell'AI, con un approccio che potrebbe influenzare le tendenze globali in questo campo. 

Fonti:

1. MIT Technology Review - "Four things to know about China’s new AI rules in 2024"​​.
2. Reuters - "China issues draft guidelines for standardising AI industry"​​.
3. Chambers Expert Focus - "China Regulates Generative AI"​​.
4. ICLG (International Comparative Legal Guides) - "Cybersecurity Laws and Regulations Report 2024 Generative AI & Cyber Risk in China"​