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Nuovo Codice Appalti, ecco le osservazioni di Camera e Senato. Chiesta la proroga dell'entrata in vigore

Le osservazioni spaziano dal principio di rotazione agli appalti agli affidamenti in-house, dalla questione dei livelli di progettazione (che il nuovo Codice porta a 2, mentre oggi sono 3) fino alle regole per gli illeciti professionali e al tema del subappalto. Si chiede comunque più tempo per l'entrata in vigore della Riforma

Nel lungo iter che dovrà portarci all'entrata in vigore del Nuovo Codice Appalti (o Riforma Appalti), segniamo un altro, importante 'step', rappresentato dalle osservazioni che le Commissioni Ambiente della Camera e del Senato hanno formulato sul testo, inviandole al Governo.

Si tratta, in totale, di più di 160 osservazioni, con entrambi i rami del Parlamento che chiedono più tempo per l'entrata in vigore, teoricamente prevista per il 1° aprile 2023.

In un passaggio praticamente identico, infatti, viene chiesto di concedere a pubbliche amministrazioni e imprese "un tempo ragionevole per prendere conoscenza e adeguarsi alla nuova normativa". Ergo: un periodo transitorio lungo, che consenta di abituarsi alle nuove regole.

Le richieste

Le osservazioni - che consigliamo di leggere integralmente in allegato - spaziano dal principio di rotazione agli appalti, agli affidamenti in-house, dalla questione dei livelli di progettazione (che il nuovo Codice porta a 2, mentre oggi sono 3) fino alle regole per gli illeciti professionali e al tema del subappalto.

Servizi di architettura e ingegneria collegati all'equo compenso

Da evidenziare senza dubbio il passaggio del parere della Camera dove si chiede al Governo di valutare "l'opportunità di inserire una previsione che consenta alle stazioni appaltanti l’individuazione dell’importo da porre a base di gara per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ed altri servizi tecnici anche attraverso il recepimento in apposito allegato delle tabelle aggiornate dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni e delle attività richieste, in ossequio al principio dell’equo compenso di cui all’articolo 8 e nel rispetto dei principi di concorrenza e libero accesso al mercato; si valuti altresì l’opportunità, con riferimento all’articolo 8, di sancire il principio che nessuna prestazione professionale può essere resa gratuitamente".

Fase di progettazione e compatibilità geologica, idrogeologica e sismica dell'opera

Un altra richiesta di interesse per le professioni tecniche è quella del punto i), dove la Commissione di Montecitorio chiede al Governo di "valutare l’opportunità di specificare, all’articolo 41 e nell’Allegato I.7, che durante la fase di progettazione deve essere verificata la compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica e sismica dell’opera, in continuità con quanto già previsto dall’articolo 23 del decreto legislativo n. 50 del 2016 e allo scopo di garantire migliori standard di progettazione, includendo conseguentemente nella relazione tecnica allegata al livello progettuale una valutazione in ordine ai profili geologici, geomorfologici, idrologici e sismici dell’opera; in particolare, con riferimento all’articolo 8, comma 3, di tale allegato, si valuti l’opportunità di prevedere che gli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici, idrologici, idraulici, geotecnici e sismici debbano essere esaurientemente esposti in apposite relazioni specialistiche; con riferimento all’articolo 22, comma 4, lettera b), del medesimo Allegato I.7, si valuti altresì la necessità che il progetto esecutivo, in relazione alle dimensioni, alla tipologia e alla categoria dell’intervento, sia composto da relazioni specialistiche da individuarsi nelle relazioni geologica, idrogeologica, geotecnica e sismica".

I parametri rimodulati dopo la riduzione dei livelli di progettazione

Al punto k)1, invece, si chiede di "prevedere l’obbligo di utilizzare per l’affidamento dei servizi di architettura
e ingegneria i parametri a base del calcolo che dovranno essere riaggiornati, tenuto conto delle modifiche previste dal nuovo codice quali la riduzione dei livelli di progettazione e i nuovi contenuti del progetto di fattibilità tecnico-economica delle opere pubbliche (PFTE)
".


I PARERI (CON OSSERVAZIONI E RICHIESTE) DI CAMERA E SENATO AL TESTO DI RIFORMA DEL CODICE APPALTI SONO SCARICABILI IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.

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