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Pulizia e manutenzione dei condizionatori prima dell’estate: ecco cosa bisogna fare

Con l’arrivo del caldo, la pulizia e la manutenzione dei condizionatori diventano fondamentali per garantirne efficienza, durata e salubrità. In questo articolo analizziamo le operazioni da eseguire e gli obblighi normativi da rispettare.

Perché intervenire prima dell’utilizzo stagionale

L’estate rappresenta il periodo di massimo utilizzo per i sistemi di climatizzazione. Per questo motivo, è fondamentale che gli impianti siano controllati, puliti e manutenuti prima dell’avvio della stagione calda. Un condizionatore trascurato, infatti, può funzionare in modo inefficiente, consumare più energia e diventare veicolo di allergeni, muffe e batteri, con ricadute sulla qualità dell’aria indoor.

Inoltre, la manutenzione periodica è richiesta per legge in molte casistiche. Il D.P.R. 74/2013, ad esempio, impone l’esecuzione di controlli regolari sugli impianti termici, compresi quelli per il raffrescamento, al fine di garantirne la sicurezza e l’efficienza energetica.

Agire in modo preventivo consente quindi di:

  • mantenere elevato il rendimento energetico del sistema;
  • ridurre i consumi elettrici;
  • allungare la vita utile del condizionatore;
  • preservare la salubrità dell’ambiente interno.

  

Gli interventi da eseguire: una panoramica operativa

La manutenzione di un condizionatore si compone di diverse operazioni, alcune delle quali possono essere effettuate in autonomia, mentre altre devono essere affidate a tecnici abilitati, in possesso della certificazione F-Gas.

Un primo intervento basilare riguarda la pulizia dei filtri dell’unità interna, operazione semplice ma cruciale. I filtri vanno rimossi, lavati con acqua e sapone neutro, lasciati asciugare completamente e poi reinstallati. Si consiglia di farlo almeno due volte all’anno, preferibilmente prima e dopo il periodo estivo, per garantire una corretta circolazione dell’aria ed evitare accumuli di polveri e microrganismi.

Particolarmente importante è anche la disinfezione dell’evaporatore e della vaschetta di raccolta della condensa, aree soggette all’umidità e quindi potenzialmente favorevoli allo sviluppo di muffe e cattivi odori. In questi casi si utilizzano spray igienizzanti specifici, da applicare seguendo le indicazioni del produttore.

Non bisogna trascurare la verifica del corretto deflusso della condensa, assicurandosi che il tubo di scarico non sia ostruito, per evitare perdite e danni alle superfici sottostanti.

Altro punto critico è l’unità esterna. Il condensatore va liberato da foglie, polveri e detriti che si accumulano durante l’inverno, mediante getti d’aria o d’acqua a bassa pressione. Questa pulizia migliora lo scambio termico e contribuisce al risparmio energetico.

Infine, è compito di un tecnico certificato eseguire il controllo del circuito frigorifero, con particolare attenzione alle pressioni di esercizio e, se necessario, alla ricarica del gas refrigerante. Questo tipo di intervento richiede competenze specifiche e comporta l’obbligo di aggiornare il libretto di impianto e il portale F-Gas, per tutti i sistemi soggetti a normativa.

 

Manutenzione ordinaria e straordinaria: due approcci complementari

La manutenzione ordinaria comprende tutte le attività ricorrenti volte a garantire il funzionamento regolare dell’impianto: pulizia dei filtri, controllo visivo delle unità, verifica della condensa.

La manutenzione straordinaria, invece, interviene in presenza di guasti, malfunzionamenti o perdite di gas refrigerante e può comportare la sostituzione di componenti danneggiati, come compressori o schede elettroniche.

La manutenzione straordinaria, in particolare, può includere anche il controllo dell’isolamento elettrico, la verifica dei morsetti di collegamento, e il test delle sonde e dei sensori ambientali, in linea con quanto previsto dalle procedure di sicurezza dei produttori.

    

Con quale frequenza effettuare i controlli

La frequenza degli interventi varia in funzione della tipologia di impianto e del contesto d’uso. Per esempio:

  • in ambito residenziale, è sufficiente un controllo una o due volte all’anno;
  • per impianti multisplit in esercizi commerciali, si consiglia un intervento almeno ogni 4 mesi;
  • nei grandi impianti centralizzati (VRF o rooftop), possono essere richiesti fino a 3-4 interventi annuali.

In ambienti soggetti a forte carico inquinante – come cucine industriali, laboratori o locali pubblici molto frequentati – è opportuno aumentare la frequenza degli interventi, anche a cadenza mensile.

Le aziende costruttrici suggeriscono, in ambito professionale e commerciale, controlli a cadenza almeno trimestrale, comprensivi di verifica del circuito frigorifero, lavaggio delle bobine e test delle pompe di scarico della condensa. Per ambienti soggetti a forti carichi inquinanti, altre aziende consigliano interventi anche mensili.

 

Obblighi normativi e responsabilità del responsabile impianto

La normativa italiana impone alcuni adempimenti specifici in tema di manutenzione degli impianti termici. In particolare, il D.P.R. 74/2013 e il D.M. 10 febbraio 2014 stabiliscono gli obblighi di ispezione e controllo periodico, oltre alla corretta tenuta del libretto di impianto.

È responsabilità del proprietario, dell’inquilino o dell’amministratore di condominio:

  • affidare l’impianto a imprese abilitate (secondo il D.M. 37/2008);
  • conservare i rapporti di controllo e aggiornare la documentazione tecnica;
  • garantire il rispetto degli obblighi ambientali e di sicurezza previsti dalla normativa F-Gas.

In aggiunta, i produttori indicano la necessità di scollegare l’alimentazione elettrica prima di qualsiasi intervento, e di assicurarsi che l’impianto sia dotato di interruttore differenziale (RCD/ELCB) correttamente funzionante, come misura preventiva contro i rischi di folgorazione durante le operazioni di pulizia.

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Una buona manutenzione è una scelta tecnica e strategica

Intervenire in modo puntuale prima dell’estate significa investire nella durabilità e nell’efficienza del proprio sistema di climatizzazione. Una corretta manutenzione riduce i consumi, migliora il comfort e tutela la qualità dell’aria, contribuendo anche al rispetto delle normative vigenti.

Alcuni produttori, come Panasonic e Mitsubishi, mettono inoltre a disposizione app dedicate per la diagnosi preventiva e la lettura dei codici di errore, utili per anticipare eventuali malfunzionamenti e ottimizzare gli interventi tecnici.

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