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Punti critici del tetto: quali sono e come risolverli

Un buon risultato funzionale, estetico e di durata dell’intero sistema tetto dipende, oltre che dalla corretta stratigrafia e la corretta posa dei diversi strati, anche dall’esecuzione a regola d’arte di tutti i raccordi e chiusure.

Soluzioni per risolvere i punti critici nelle coperture

Un buon risultato funzionale, estetico e di durata dell’intero sistema tetto dipende, oltre che dalla corretta stratigrafia e la corretta posa dei diversi strati, anche dall’esecuzione a regola d’arte di tutti i raccordi e chiusure.

Ma quali caratteristiche devono avere queste chiusure? Sicuramente devono impermeabilizzare senza però interferire con il passaggio d’aria senza la quale il sistema tetto ne trarrebbe solo degli svantaggi (es. inefficienza dell’isolante dal punto di vista sia della resistenza meccanica che termica, muffe, condensa e “malessere generale” interno alla casa).

La linea di colmo, i bordi laterali delle falde, i compluvi, displuvi a filo parete verticale, raccordi della parete inferiore, raccordi della parete superiore della falda, raccordi del bordo laterale della falda e raccordi con camini e pezzi speciali sono i nodi che andremo ad analizzare.

 

Linea di colmo 

Si tratta del nodo di più semplice realizzazione. Dando per scontato che su tutte le coperture che vengono ristrutturate o realizzate ex novo è prevista la linea di colmo ventilata, tutti gli elementi speciali devono essere posati con sovrapposizione nel verso opposto ai venti dominanti. Essi devono essere fissati meccanicamente o ad incastro con gli appositi ganci ferma colmo e devono essere posati su un listello, ligneo o metallico.

L’impermeabilizzazione e ventilazione di questa linea avviene grazie all’impiego di un accessorio funzionale, il sottocolmo ventilato (il Kit colmo ventilato e/o Crearoll di Terreal Italia) che, con le bandelle plissettate laterali dotate di nastro butilico, garantisce la tenuta all’acqua mentre la sezione centrale forata garantisce una capacità di ventilazione fino a 425 cm2.

 Dettaglio di colmo ventilato

Dettaglio di colmo ventilato. Fonte: “I manti di copertura in laterizio” Antonio Lauria, 2005, Edizioni Laterservice.

 

Bordi laterali delle falde

La realizzazione dei bordi deve essere tale da evitare infiltrazioni e può avvenire sia con pezzi speciali dello stesso materiale dello strato di tenuta oppure con scossaline o sistemi di scossaline opportunamente sagomate.

Questi sistemi hanno un duplice vantaggio: convogliare l’acqua all’interno del sistema di drenaggio e impedire che l’acqua coli e scorra lungo la testata e facciata laterale dell’edificio.

La realizzazione della scossalina in lamiera o PVC prevede una forma che sormonti l’ultima tegola (dicesi profilo frontale copricornicione), un profilo laterale che scenda abbastanza da coprire il pacchetto sistema tetto, un lembo con bordo di contenimento rientrante sul piano inclinato della copertura e che sia distanziata dalla parete lungo la quale scende.

In alternativa, una forma meno complessa di lamiera per finitura di bordi laterali è la cosiddetta grembialina (anch’essa in lamiera o PVC o comunque dello stesso materiale delle grondaie).

Qualora si voglia optare per una continuità nella forma, nei colori e nel materiale, è possibile utilizzare il pezzo speciale (in cotto o cemento) chiamato laterale. Quando si utilizza il laterale con manto di copertura con tegole in cotto o cemento coppate (es. Portoghese SanMarco, Coppo SanMarco EVO, Heidelberg…) è obbligatorio utilizzare il doppia onda mentre, per le tegole piane in cotto in cemento (es. Marsigliesi, Kapstadt) è obbligatorio utilizzare la mezza tegola in modo da garantire il corretto incastro e la corretta continuità estetica.

Anche con l’utilizzo dei laterali è necessario seguire l’accorgimento di mantenerli distanti dalla parete lungo al quale scendono e a causa delle sollecitazioni alle quali sono sottoposti, è sempre necessario fissarli meccanicamente ai listelli di supporto.

Punti critici del tetto: bordi laterali delle falde
Punti critici del tetto: bordi laterali delle falde

 

Esempi di laterali di falda. Nell’ordine: con canaline che raccoglie l’acqua e la conferisce al canale di gronda, con aletta di sormonto del manto, con tegola laterale a chiusura del bordo e infine con mezza tegola laterale a chiusura del bordo. Fonte: “I manti di copertura in laterizio” Antonio Lauria, 2005, Edizioni Laterservice; Terreal Italia.

 

Compluvi

Il compluvio si presenta quando due falde inclinate convergono e creano un angolo concavo che richiede una corretta impermeabilizzazione e raccolta delle acque piovane. L’elemento, generalmente in lattoneria, che viene impiegato si chiama conversa e dovrà avere dimensioni tali da poter essere posizionato in parte anche sotto le tegole per evitate tracimazioni d’acqua.

Le converse sono preferibilmente costituite da un unico elemento da colmo a gronda; ma se la lunghezza supera le dimensioni standard (4-4,5 m) occorre provvedere alla sovrapposizione degli elementi di almeno 20 centimetri. Di tali elementi ne esistono di diverse forme tutte studiate in modo tale da rompere e rallentare lo scorrimento dell’acqua piovana che scende dalle falde. Di seguito si riportano alcuni esempi di sistemi di formazione dei compluvi.

 

Esempi di sistemi di formazione dei compluvi

Esempi di sistemi di formazione dei compluvi. Fonte: “I manti di copertura in laterizio” Antonio Lauria, 2005, Edizioni Laterservice.

 

Displuvi a filo parete verticale

Nelle realizzazioni più recenti e moderne più sovente rispetto al passato si trovano tetti mono-falda. Pur non potendo utilizzare la classica linea di colmo ventilata sopra descritta, è comunque necessario realizzare una soluzione che preveda la ventilazione. In questi casi di parla di displuvi a filo parete verticale e tale nodo può essere risolto sia con la lattoneria che con elementi in cotto o cemento dedicati. Gli elementi in lattoneria prevedono sormonti sull’estradosso delle tegole, aggraffature, lembi posizionati sotto la tegola e forme sagomate che scendono lungo la parete verticale.

I pezzi speciali in cotto o in cemento sono di più facile e veloce posa perché seguono le stesse indicazioni della posa delle tegole. L’unica differenza è che presentano un elemento inclinato che scende lungo la parete verticale e devono essere necessariamente fissati meccanicamente.

 

Esempio di displuvio a filo parete con pezzo speciale di cotto / cemento

Esempio di displuvio a filo parete con pezzo speciale di cotto / cemento. Fonte Terreal Italia.

 

Raccordi della parete inferiore, raccordi della parete superiore della falda e raccordi del bordo laterale della falda

Tutti i raccordi con le pareti devono essere realizzati in modo tale da evitare ogni tipo di infiltrazione sia verso la copertura che verso la parete.

Nel primo caso, oltre alla corretta impermeabilizzazione con l’utilizzo di membrane impermeabili e traspiranti sottotegola (es. Creaton TRIO Extra 210 gr, proposta di Terreal Italia), basterà estendere la conversa sotto la prima fila di tegole. Mentre per il secondo caso, il bordo della conversa dovrà avere un’altezza sufficiente che garantisca la tenuta all’acqua. Qualora questo nodo si trovi su una copertura in zona soggetta a forti nevicate, si dovrà tenere in considerazione anche l’eventuale accumulo di neve.

Nel caso di raccordi della parete inferiore prevedere la ventilazione è, per così dire, semplice in quanto l’ultima fila di tegole è da considerare come una linea di gronda. Basterà quindi utilizzare le griglie di gronda sagomate sulla forma della tegole / coppo per garantire un corretto passaggio d’aria.

Per i raccordi della parete superiore e i raccordi del bordo laterale, oltre a prevedere sistemi di impermeabilizzazione analoghi a quello appena descritto, sarà necessario l’utilizzo di scossaline speciali munite di griglie che anche se correttamente coperte per impedire l’entrata dell’acqua, sono in grado di permettere il passaggio d’aria. Generalmente questi elementi hanno una bandella plissettata con nastro butilico in modo da avere una perfetta aderenza dei due differenti materiali: il cotto o cemento delle tegole e la lamiera della bandella.

 

Coperture: Esempi di raccordi verticali a bordo laterale della parete, a parete superiore e a parete inferiore

Esempi di raccordi verticali a bordo laterale della parete, a parete superiore e a parete inferiore. Fonte: Fonte: “I manti di copertura in laterizio” Antonio Lauria, 2005, Edizioni Laterservice.

 

Raccordi con camini e pezzi speciali

Nel caso di qualsiasi elemento che ostacola il normale deflusso dell’acqua (sporgente o rientrante) è fondamentale l’utilizzo della grembiulina che, sul lato a monte si prolunghi sotto la prima fila di tegole e, sul lato a valle sormonti la prima fila di tegole. Qualora si tratta di elemento sporgente è utile impermeabilizzare anche i bordi laterali dell’elemento stesso e in fase di realizzazione, compatibilmente con la struttura sottostante, è bene fare in modo che le tegole non arrivino a toccare o sormontare l’elemento sporgente o rientrante.

 

Coperture: esempio di raccordo con camino

Esempio di raccordo con camino. Fonte: “Coperture discontinue. Elementi di progettazione e disegno di dettaglio per tetti a falde” Luigi Paolino, 2018, Maggioli Editore.


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Chi è Terreal Italia

Terreal Italia è un’azienda specializzata nella produzione di sistemi di involucro in terracotta, che ha saputo trasferire a livello industriale una capacità nata storicamente a livello artigianale.

L’azienda, appartenente al gruppo multinazionale Terreal, leader mondiale nell’industria dei laterizi con stabilimenti in tutto il mondo, da gennaio 2018 acquisisce il brand Pica, con l’obiettivo di consolidare e aumentare la presenza sul mercato nazionale e all’estero, affiancandolo al già noto brand SanMarco.

Fondendo esperienza e capacità produttive, offre al mercato una gamma prodotti senza precedenti: dalle tegole ai coppi, dai mattoni a pasta molle a quelli estrusi, dai pavimenti in cotto agli elementi di architettura, dalle tavelle alle facciate ventilate e soprattutto sistemi completi di involucro per la realizzazione di coperture, pareti e pavimenti nel segno della modernità.

Quello che più la contraddistingue è la flessibilità produttiva che permette di avvicinare la terracotta alle richieste prestazionali ed estetiche della contemporaneità dando nuovo slancio ad una materiale protagonista nell’architettura del futuro.

Terreal Italia utilizza le più avanzate soluzioni tecnologiche, il know how tecnico e un dialogo ininterrotto con i progettisti per trasformare la terracotta in un prodotto moderno, performante, ecologico e dal massimo impatto estetico.

Tra gli impegni che l’azienda porta avanti con soddisfazione da anni vi è il sostegno della cultura architettonica attraverso convegni, workshop e la pubblicazione di libri di architettura. In questo modo dimostra la vicinanza ai protagonisti dell’architettura contemporanea realizzandone idee e visioni in laterizio. Inoltre, l’azienda affianca il cliente per trovare insieme soluzioni innovative e originali possibilità di utilizzo della terracotta, promuovendo un habitat di qualità e valorizzando il patrimonio culturale.

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