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Ricostruzione post-sisma 2016, Castelli: "Negli ultimi mesi un netto cambio di passo"

A sette anni dalle scosse del 30 ottobre 2016, che hanno raddoppiato la zona sismica già colpita dal primo forte sisma del 24 agosto, il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli traccia un bilancio dei lavori per la ricostruzione, riconoscendo le "false partenze" ma denotando anche un "deciso cambio di passo" avvenuto negli ultimi mesi.

Terremoto 2016: i danni stimati sfiorano i 30 mld di euro

Esattamente sette anni fa, in seguito alle violente scosse di terra, l'area colpita dal terremoto del 24 agosto 2016 ha visto raddoppiare la sua estensione. Ciò ha portato a una vasta zona sismica conosciuta come l'evento di Amatrice-Visso-Norcia, che ha coinvolto un totale di 8.000 chilometri quadrati, abitata da 600.000 persone e con danni stimati in 27 miliardi di euro.

Tuttavia, in questi sette anni, la strada verso la ricostruzione è stata costellata da false partenze e difficoltà. Il commissario alla Riparazione e Ricostruzione del terremoto del 2016, Guido Castelli, sottolinea che ora sembra essere in atto un cambio di passo, con alcune iniziative positive che meritano attenzione.

Uno di questi segnali di speranza è il recupero della Basilica di San Benedetto a Norcia, un simbolo del terremoto del 30 ottobre 2016. Grazie a un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro provenienti dallo Stato, dall'Unione Europea e da importanti integrazioni fornite dall'Eni, la basilica è in fase di restauro. Questo rappresenta un passo importante verso la ricostruzione e la rinascita della regione.

La ricostruzione non riguarda solo gli edifici, ma anche la rinascita del tessuto sociale ed economico. Progetti come NextAppennino, finanziati con il Fondo complementare al Pnrr, hanno contribuito con quasi 400 milioni di euro a sostenere oltre 1300 imprese, generando investimenti totali di oltre 760 milioni di euro. Questo ha dato una spinta positiva alla ripresa delle attività economiche e alla resilienza delle comunità colpite dal terremoto.

Ricostruzione: servirebbero ancora 9 mld per quella pubblica, 11 per quella privata

Tuttavia, nonostante i progressi, rimangono sfide significative. La ricostruzione pubblica richiede ancora almeno 9 miliardi di euro, mentre quella privata necessita di almeno 11 miliardi di euro. Circa 30.000 persone vivono ancora lontano dalle loro case, il che è motivo di preoccupazione. Inoltre, il cosiddetto "caso del 110%" ha rallentato l'attività di molte imprese nei 138 Comuni colpiti dal sisma del 2016. Ci sono 700 milioni di euro da sbloccare per sostenere la ricostruzione.

La protezione dell'ambiente è al centro delle attività di ricostruzione nell'area del cratere, insieme all'importante azione di messa in sicurezza. Inoltre, si stanno promuovendo nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile per favorire la transizione ecologica e sostenere il ritorno delle famiglie e delle imprese nelle zone colpite dal terremoto.

Mentre si guarda al futuro, la transizione energetica e ambientale guida la pianificazione di modelli e progetti pilota per assicurare una ricostruzione sostenibile. Questi sforzi saranno condivisi alla Cop28 di Dubai, dove la Struttura Commissariale Sisma 2016 avrà l'opportunità di presentare le "buone pratiche" messe in atto.

Il 24 novembre a Roma un'udienza speciale di Papa Francesco per tutti i residenti nell'area colpita

Durante l’udienza concessa da papa Francesco al commissario Guido Castelli, lo scorso 26 ottobre, nell’anniversario della nuova sequenza sismica culminata con le scosse del 30 ottobre 2016, è stata annunciata un’udienza speciale e straordinaria per tutti i fedeli e i residenti dell’area colpita dal sisma. L’appuntamento è per il prossimo 24 novembre, a Roma. “Non si tratta solo di un grande conforto per tutti coloro che condividono le ferite della tragedia di sette anni fa – conclude Castelli – ma un’occasione forte di “ripartenza”, con l’aiuto di Dio, per chi crede, con una rinnovata voglia di solidarietà umana per tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Il sostegno del Papa sarà utile a tutti, per proseguire con coraggio nella ricostruzione e nella rigenerazione del territorio, delle comunità che lo abitano e delle imprese che vi lavorano”.

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