Soppalco di 64 metri quadrati e Terzo condono edilizio: niente sanatoria in area vincolata

Il terzo condono edilizio (DL 269/2003) è off limits per gli interventi che non rientrino tra quelli di minore rilevanza indicati specificatamente nell'allegato 1 al decreto: per questo, non è possibile sanare la posizione abusiva di un soppalco dalla superficie di 64 metri quadri.

Lo ha chiarito - conformandosi alla giurisprudenza recente - il Tar Roma nella sentenza 12151/2023 dello scorso 19 luglio, confermando la decisione del comune di negare il condono per quest'opera, data l'esistenza di plurimi di vincoli paesaggistici insistenti nella zona interessata dalla realizzazione dell'abuso.

Condono edilizio in area vincolata: quando è possibile

Il TAR ricorda che, secondo l’orientamento giurisprudenziale che il Collegio intende condividere, “con riguardo agli abusi edilizi commessi in aree sottoposte a vincolo paesaggistico", il condono previsto dall'art. 32 del DL 269/2003 è applicabile esclusivamente agli interventi di minore rilevanza indicati ai numeri 4, 5 e 6 dell'allegato 1 del citato decreto

Si tratta, cioè, di opere rientranti nel restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, con previo parere favorevole dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo.

Condono edilizio in area vincolata: quando non è possibile

I giudici romani ricordano anche che non sono in alcun modo suscettibili di sanatoria le opere abusive di cui ai precedenti numeri 1, 2 e 3 del medesimo allegato, "anche se l'area è sottoposta a vincolo di inedificabilità relativa e gli interventi risultano conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti"(Cons. St., sez. VI, 9 giugno 2022, n. 4685).

Condono edilizio impossibile: la sanatoria non si può ottenere se c'è un vincolo paesaggistico

La disciplina del terzo condono edilizio, collegata alle regole del Testo Unico Edilizia, non ammette la possibilità di sanare opere che abbiano comportato la realizzazione di nuova volumetria in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta.

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Un soppalco di 64 mq non è un'opera di minore rilevanza

Nel caso di specie, non si è in presenza di un abuso di minore rilevanza, in particolare di un intervento di ristrutturazione edilizia, come sostenuto dai ricorrenti, atteso che si tratta della realizzazione di un soppalco avente una superficie consistente e “deve ritenersi necessario il permesso di costruire quando il soppalco sia di dimensioni non modeste e comporti una sostanziale ristrutturazione dell'immobile preesistente, ai sensi dell'art. 3, comma 1, del d.P.R. n. 380/2001, comportando un incremento delle superfici dell'immobile e, quindi, anche un ulteriore possibile carico urbanistico” (T.A.R. Salerno, (Campania) sez. II, 21/04/2022, n.1064).

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