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Trasformazione di un'area industriale in polo per la produzione di energia da fonti rinnovabili

Intervista a Herman Carbonetti (Giovanni Vaccarini - SINCRETICA) in occasione dell'evento OICE "Dal PNRR al Green Deal, passando per il Ponte - Le sfide dell'ingegneria e dell'architettura" svoltosi a Roma l'11 luglio.

L'impianto potrà generare 222 Gwh di energia pulita, coprendo il fabbisogno di 84mila famiglie

Il progetto affronta la trasformazione di un'area industriale precedentemente appartenente ad Eridania, un'importante azienda agroalimentare che fa parte della storia imprenditoriale italiana. L'obiettivo è la riconversione di un sito originariamente dedicato all'agroalimentare in un'area di produzione energetica sostenibile. Questa iniziativa può essere considerata un esempio di rigenerazione territoriale, poiché mira a dare una nuova vita a una zona che era principalmente caratterizzata da attività agricole, con campi coltivati e schemi geometrici di coltivazione.

Il progetto rappresenta l'incontro tra il settore agricolo e quello energetico, basandosi su principi di sostenibilità ambientale e sociale. I confini dell'area sono concepiti come terrapieni di altezze variabili, che delimitano il perimetro dell'intervento e fungono da interfaccia tra i due contesti. Questo concetto crea una sorta di barriera contemporanea che si collega al fiume Lamone, fornendo una difesa naturale contro il rischio di alluvioni. Questo sistema ha dimostrato la sua efficacia nel prevenire gli ultimi episodi di inondazioni che hanno colpito l'Emilia Romagna in questa zona specifica.

Sostenibilità energetica locale: L'impianto, che ha una capacità di 30 MWe, viene alimentato con cippato di legna proveniente da fornitori situati entro un raggio di 70 chilometri. In uno sforzo più ampio per ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente circostante, le dune nel terreno sono state create utilizzando esclusivamente il materiale di scavo proveniente dal sito stesso. Questo impianto a Russi prevede di generare una produzione annua di 222 GWh, sufficienti a coprire il fabbisogno energetico di circa 84.000 famiglie, evitando così l'emissione di circa 117.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera.

Design distintivo: L'elemento architettonico principale dell'area è l'edificio centrale, che ospita la caldaia e il sistema di smaltimento dei fumi. Questa struttura imponente si estende per circa cento metri in lunghezza e raggiunge altezze superiori ai trenta metri. La concezione visiva di questa massa strutturale è stata realizzata prendendo ispirazione dalla tecnica artistica cubista nota come "Razzle Dazzle", che usa scomposizioni percettive e geometrie intricatе per creare un effetto visivo unico e accattivante.

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