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Architettura in legno: Progetto Ninin, risanamento conservativo di un rifugio nel bosco a Gorzegno

In occasione della fiera Klimahouse la giuria del Wood Architecture Prize 2023, presieduta dall'arch. Sandy Attia, ha attributo la menzione speciale al progetto "NININ", che consiste nell'ampliamento di un rifugio situato nel bosco a Gorzegno (CN) realizzato dallo studio ELLISSE.

Progetto "Ninin": l'ampliamento sostenibile di un piccolo rifugio a Gorzegno con intelaiatura in legno

«Selezionato per la precisione e la raffinatezza delle relazioni inventate fra il corpo edilizio preesistente in pietra arenaria e l’addizione lignea dei servizi aggiunti. L’intervento di rifunzionalizzazione ha previsto il risanamento conservativo del piccolo rustico in pietra un tempo funzionale alle attività agricole» si legge nel commento della giuria. 

Il progetto ha «esplorato un tema che oggi trova sempre più frequente applicazione: la collocazione in spazi oggi riconquistati dal Bosco in una condizione dell’abitare sub-urbano, al di fuori dei centri consolidati, delineando una strategia di recupero dei luoghi del loisir come ambiti per residenze temporanee e turistiche. In questo caso il legno viene utilizzato anche in termini di materia altra dall’esistente in un’espressione di pacata continuità, senza clamori, con equilibrio.»

>> Per saperne di più: Architetture in legno: ecco i progetti vincitori del Wood Architecture Prize 2023

Schema progettuale, STUDIO ELLISSE Architetti.
Schema progettuale, STUDIO ELLISSE Architetti.

L’intervento di rifunzionalizzazione ha come obiettivo il risanamento conservativo di un piccolo rustico in pietra un tempo funzionale alle attività agricole, tipologia diffusa in tutta l'Alta Langa piemontese. Le dimensioni ridotte (inferiore ai 50 mq), la collocazione in spazi ora rinaturalizzati o marginali ai campi, al d i fuori dei centri urbani, rendono interessante il loro recupero come rifugi per residenze temporanee e turistiche.

Queste costruzioni potrebbero tornare alla terra senza lasciare tracce, né rifiuti di alcun tipo. Per questo i lavori di recupero sono stati progettati seguendo i principi che sottendono a queste costruzioni, quanto mai attuali: impiego di quanto si ha a disposizione secondo il minor spreco di risorse sia umane che materiali.

Progetto NININ, crediti: Fabio Oggero.
Progetto NININ, vista esterna crediti: Fabio Oggero.

Si è quindi scelto di utilizzare materiali locali, quali la pietra arenaria ed il legno di castagno, e a basso impatto ambientale quali calce idraulica di provenienza italiana, pannelli di canapa o di fibra di legno per lisolamento termico, in modo da garantire un minimo consumo di energia sia in fase di costruzione che di uso.

Il valore documentale e la fascinazione che conquista chi veda queste case ha portato ad effettuare un lavoro di recupero il più possibile rispettoso dell'esistente collocando quindi funzioni quali cucina e servizi igienici, che richiedono un forte ad eguamento tecnologico e poco compatibili con la preesistenza, nell’ampliamento.

Quest'ultimo rispetta proporzioni e principi costruttivi dell’edificio originale collocandosi sul prospetto Est del fabbricato esistente e seguendo la pratica della tradizione locale di allungare la manica da una delle facciate “corte” del fabbricato.

La scelta di utilizzare un' intelaiatura in legno per ampliare il volume esistente , è sembrata fin da subito la strategia costruttiva più promettente per la possibilità di poter dimensionare le sezioni strutturali di travi e montanti al fine di poterli trasportare e maneggiare in un sito di così difficile accesso ed inoltre per la velocità e facilità di montaggio.

La tecnica giapponese del “sou sugi ban” ban”, applicata alle tavole di rivestimento ha soddisfatto l'esigenza di arricchirlo a livello estetico e proteggerlo ulteriormente, senza impiegare vernici o impregnanti industriali chimici. Anche per le finiture interne sono stati scelti materiali “naturali”, quali velature a calce e olii.

Progetto NININ, vista interna crediti: Fabio Oggero.
Progetto NININ, vista interna crediti: Fabio Oggero.

Opere realizzate sul “ciabot”

Gli interventi attuati sul rifugio esistente sono stati:

  • manutenzione straordinaria della copertura con sostituzione dell'orditura principale e secondaria, realizzazione di assito e strato impermeabilizzante, ricollocazione manto in lastre di pietra originali, dette “ciape” e realizzazione di strato isolante interno in canapa;
  • realizzazione di vespaio areato e nuova pavimentazione in pietra del piano terra;
  • trasformazione della finestra su prospetto est in porta per ricavare il nuovo accesso alla parte in ampliamento;
  • realizzazione di impianto elettrico esterno senza intaccare l’integrità dei muri in pietra;
  • stilatura dei giunti dei muri in pietra sul lato interno con malta di calce idraulica;
  • sostituzione dei serramenti esistenti con serramenti di acciaio di colore nero dotati di vetrocamera ad anta
    singola;
  • rifacimento di solaio interno con struttura in legno di castagno, composto da doppio tavolato con interposto
    strato di argilla espansa klincherizzata;
  • posa di una piccola scala interna che colleghi i due piani internamente.

Progetto NININ, vista dell'ampliamento, crediti: Fabio Oggero.
Progetto NININ, vista dell'ampliamento, crediti: Fabio Oggero.

Opere per la realizzazione dell’ampliamento

Le opere per attuare l'ampliamento del rifugio sono state:

  • Scavi e movimenti terra, scavo e getto in opera dei cordoli in cemento armato di fondazione dell’ampliamento;
  • realizzazione della struttura lignea portante;
  • realizzazione copertura e tamponamenti verticali ed orizzontali in legno con strato isolante in fibra di legno;
  • realizzazione e posa di serramenti di acciaio di colore nero e vetrocamera ad anta singola;
  • realizzazione di impianto idraulico collegato all'acquedotto locale e cisterna di accumulo,
  • realizzazione di  impianto elettrico;
  • realizzazione di impianto fotovoltaico stand alone con batterie di accumulo;
  • realizzazione di impianto smaltimento acque nere;
  • realizzazione e posa di rivestimento di facciata in tavole di castagno;
  • velatura a calce del tavolato di rivestimento interno in perline di abete.

Immagini

studio ELLISSE Architetti

Dettagli tecnologici, Progetto Ninin, studio ELLISSE Architetti.

crediti progetto: Studio ELLISSE

Sezione_Progetto Ninin_Studio ELLISSE.

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