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Crisi climatica: Roma pioniera in Italia, presentato il Primo Piano Nazionale di Adattamento ai cambiamenti

Il Piano per l'Adattamento Climatico di Roma, primo in Italia, affronta gli impatti climatici al 2050. Presentato dal sindaco Gualtieri, coinvolge 70 ricercatori e identifica priorità come alluvioni, siccità e ondate di calore, implementando misure specifiche e strategie ottimali per affrontare le sfide imminenti.

Strategia di Adattamento Climatico

A Roma, l'aumento delle temperature è più evidente rispetto a tutte le altre capitali regionali italiane. La temperatura media nel periodo 2011-2021 ha registrato valori più elevati a Roma (17,7°C), con un aumento medio di +1,7°C rispetto al periodo 1981-2010. In particolare, si è osservato un incremento del numero di giorni estivi (quelli con una temperatura massima superiore a 25 gradi) e di notti tropicali (con temperature che non scendono sotto i 20 gradi). Nel 2021, questi giorni sono stati rispettivamente 20 e 24 in più rispetto al periodo 1981-2010.

Roma si distingue anche come la città italiana con la maggiore anomalia nella durata dei periodi di caldo (ondate di calore) nel 2021, con un aumento di +40 giorni rispetto al periodo 1981-2010. Parallelamente, si è verificata una riduzione del numero di giorni con gelo, con una diminuzione di nove giorni nello stesso arco temporale.

 

A Roma il primo Piano Nazionale di Adattamento Climatico in Italia

Da questi dati particolarmente allarmanti è stato redatto e quindi presentato il primo Piano Nazionale di Adattamento Climatico in Italia. Il sindaco, Roberto Gualtieri, ha annunciato l'iniziativa il 23 gennaio 2024, delineando un ambizioso progetto concepito per proteggere la città dagli imminenti impatti idrogeologici legati alla crisi climatica previsti entro il 2050.

Il documento è il risultato della collaborazione di 70 ricercatori provenienti da istituzioni prestigiose come Enea, Ispra, Fondazione Cmcc, Cnr, Istat, Dipartimento di epidemiologia ASL Roma 1 e Università, insieme ad altre figure chiave, tra cui l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, il Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Areti e il gruppo FS.

Questo piano si inserisce nel contesto di una serie di iniziative, compreso il Piano Clima approvato lo scorso novembre, che si concentrava sulla riduzione delle emissioni di CO2 per adempiere agli accordi di Parigi e limitare l'aumento medio della temperatura globale entro il secolo.

 

Rischio idrogeologico, alluvioni e isole di calore: il programma di interventi nel Piano

Il Piano di Adattamento si propone di affrontare i rischi già presenti in città, delineando una visione chiara delle sfide imminenti. Il sindaco Gualtieri ha sottolineato che Roma ospita 400.000 persone in zone a rischio idrogeologico, con 145.000 persone in aree esposte ad esondazioni e 245.000 in zone soggette ad alluvioni-lampo. Circa il 10% della popolazione vive in quartieri vulnerabili alle ondate di calore, con implicazioni sociali ed economiche.

Il piano individua quattro priorità principali: gestione delle piogge intense e alluvioni, sicurezza degli approvvigionamenti idrici durante i periodi di siccità, adattamento alle crescenti temperature e all'incidenza di fenomeni climatici costieri come erosioni e innalzamento del livello del mare.

Per affrontare le piogge intense e le alluvioni, il piano propone sette azioni chiave, tra cui la gestione delle piene fluviali e degli affluenti del Tevere, interventi di mitigazione del rischio idraulico e sicurezza di siti in frana. Per contrastare la siccità, sono previste otto azioni, tra cui il raddoppio e la sicurezza dell'acquedotto Peschiera, la riduzione delle perdite idriche e la creazione di reti di distribuzione dalle acque depurate.

Il piano affronta anche le ondate di calore, proponendo interventi specifici per ridurre gli effetti isola di calore nelle zone urbane a rischio. Ulteriori azioni riguardano la protezione del litorale e degli abitati costieri, con un focus sulla difesa delle coste e interventi di monitoraggio contro la risalita del cuneo salino.

   

LEGGI ANCHE: Ondate di calore: risposta termica e comportamento energetico nell’edilizia sociale
Le ondate di calore influiscono sulla vita delle persone, soprattutto quelle a reddito basso perché aumenta i consumi energetici dovuti agli impianti di raffrescamento. Un esempio di monitoraggio delle prestazioni termiche ed energetiche di due edifici a Reggio Emilia evidenzia questo fenomeno.

 

Finanziamento e attuazione delle misure

Per garantire la sostenibilità economica del progetto di adattamento climatico a Roma, il sindaco Gualtieri ha fornito dettagli sul finanziamento e sull'attuazione delle misure. Una parte significativa delle risorse destinate al progetto è già stata investita in diverse aree cruciali. Alcuni interventi sono già in corso, evidenziando successi come la riduzione delle perdite nella rete idrica al 27,8% (contro la media nazionale del 42%) negli ultimi anni.

 

Esistono progetti di adattamento climatico in Europa? Copenaghen ha attuato nel tempo diversi interventi adattivi ai cambiamenti climatici e pianificazioni con indicazioni operative per come costruire nuovi edifici, superfici permeabili, micro-parchi di quartiere e tetti e pareti verdi per la laminazione delle acque di pioggia. In questo contesto vediamo quali sono stati i progetti realizzati.

 

Tra le opere finanziate, spicca la realizzazione dell'Acquedotto del Peschiera, una fonte vitale di approvvigionamento idrico per la Capitale, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui 700 milioni provenienti dallo Stato e il resto dalla tariffa del servizio idrico integrato. Ulteriori fondi sono stati destinati alla messa in sicurezza idraulica di fossi e canali come Malafede, Tor Sapienza, Acqua Acetosa, Bagnolo, Pantano, Palocco, Dragoncello, con un finanziamento di oltre 56 milioni di euro provenienti dai fondi PNRR e dai Piani stralcio MASE per il periodo 2020-2021-2023.

Per affrontare le perdite idriche, sono stati allocati 343 milioni di euro da fondi PNRR per il periodo 2023-2028 nell'ambito del piano di riduzione delle perdite su ATO 2. Inoltre, sono previsti investimenti complessivi di circa 180 milioni di euro provenienti da fondi giubilari, PNRR, nazionali e comunali. Questi fondi saranno destinati a una serie di interventi, tra cui l'adeguamento di collettori fognari e caditoie, un ampio piano di forestazione urbana, la creazione di nuovi parchi lungo il fiume Tevere e di dune a Ostia, nonché la riqualificazione di piazze e spazi pubblici, con un focus particolare sugli obiettivi di adattamento climatico.

Affrontare il rischio di alluvioni richiederà interventi significativi, con stime dell'Autorità di bacino che indicano la necessità di 840 milioni di euro per la messa in sicurezza del Tevere, dell'Aniene e degli altri corsi d'acqua minori. Questo sottolinea l'importanza di reperire tali fondi per garantire interventi fondamentali nella protezione della città contro gli impatti idrogeologici previsti.

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