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Edifici alti: "Guangzhou Circle" in Cina, il grattacielo circolare più grande del mondo

L'edificio circolare più grande al mondo, il Guangzhou Circle a firma di Joseph di Pasquale Architects è ispirato alla scrittura cinese e si configura come un "ideogramma urbano" simboleggiando il connubio tra passato e futuro e fungendo da ponte tra due culture. Di seguito l'intervista all'arch. di Pasquale.

Guangzhou Circle: il simbolo iconico della città noto in tutta la Cina

A 10 anni dalla sua costruzione, il consolato generale d'Italia di Guangzhou sceglie Joseph di Pasquale come testimonial dell’edizione 2024 dell’Italian Design day a Shenzen.

Progettato dall'architetto italiano Joseph Di Pasquale, il Guangzhou Circle è entrato nell’immaginario collettivo e popolare della capitale della provincia del Guandong come uno dei simboli identitari della metropoli cinese, vera porta d’accesso meridionale al “regno di mezzo”, ma anche emblema nella dialettica tra Oriente e Occidente.

Inaugurato nel dicembre del 2013, il Guangzhou Circle rappresenta il tentativo di esplorare un nuovo tipo di landmark building non più basato sullo stereotipo occidentale del grattacielo verticale adottato purtroppo in modo estensivo e spesso acritico in tutte le grandi metropoli asiatiche. Tale impegno e tale coerenza ideologica sono valsi all’architetto Di Pasquale un riconoscimento e un apprezzamento del suo lavoro in tutta la Cina, grazie alla sua interpretazione di un punto di incontro tra la cultura occidentale e quella cinese, in un approccio di “sostenibilità culturale” in contrapposizione al globalismo indifferenziato e omologante.

 

Il grattacielo circolare
Il grattacielo circolare "Guangzhou Circle" di Joseph di Pasquale ARCHITECS. (Midip Fonte: wikipedia)

 

L’edificio è diventato un vero e proprio fenomeno, tanto che sui social del Sol Levante sono stati creati gruppi dedicati alle visite al Guangzhou Circle per scattare fotografie da condividere con tutti gli utenti, e a livello istituzionale il Consolato Generale d’Italia di Guangzhou ha scelto l’architetto Joseph Di Pasquale come Testimonial dell’Italian Design Day, evento che giungerà alla sua nona edizione il 14 marzo 2024 a Shenzhen con il titolo "Fabbricare valore - inclusività, innovazione e sostenibilità", con il fine di coinvolgere i principali portatori di interesse pubblici e privati che rappresentano il design italiano di qualità e il mondo delle imprese.

 

"Interscambio con altre culture basato nel reciproco rispetto è essenziale" (Architetto Di Pasquale)

“Le radici per me sono essenziali” conferma l’Architetto Di Pasquale. “Il confronto, l’interscambio con altre culture basato sul reciproco rispetto è essenziale, ma questo non significa in nessun modo andare verso l’omologazione dei comportamenti e delle mentalità, ma al contrario conoscere e rispettare ciò che è diverso da noi per acquisire una maggiore consapevolezza anche dei propri valori. La conservazione di questi valori e il legame con la tradizione sono la mia principale fonte di ispirazione, e sono a mio avviso la cifra di quello che ritengo essere una ‘evoluzione’ culturalmente sostenibile che fa riferimento cioè a una identità solida perché ben radicata su un nucleo valoriale che va conservato e protetto. A mio parere questo concetto di “sostenibilità culturale” deve costituire la base di un dialogo positivo, fertile e costruttivo tra Est e Ovest, specie nel momento attuale nel quale la struttura dei rapporti a livello globale sta evolvendo alla ricerca di un nuovo equilibrio.
"In questo quadro credo che sia di fondamentale importanza che la cultura e gli intellettuali diano il proprio contributo affinché questo nuovo equilibrio possa essere trovato secondo un percorso basato sul reciproco rispetto e sulla collaborazione e non più sulla competizione.”

Nella scia dei grandi connazionali che hanno costruito ponti tra oriente e occidente da Matteo Ricci a Marco Polo (di cui nel 2024 per altro ricorre l’anniversario dei 700 anni della morte) nelle intenzione del suo progettista questo edificio vuole essere il simbolo di un rinnovato dialogo tra Est e Ovest, basato sul concetto di “sostenibilità culturale” e di reciproco rispetto.

 

Il grattacielo Guangzhou Circle in Cina, Joseph di Pasquale ARCHITECS
Il grattacielo Guangzhou Circle in Cina, Joseph di Pasquale ARCHITECS. (Joseph di Pasquale ARCHITECS)

 

La costruzione dell’edifico circolare più grande al mondo, quindi, è stata guidata dalla volontà di elevare una struttura dal forte valore iconico cercando nei caratteri della scrittura cinese una possibile fonte di ispirazione, diventando così un “ideogramma urbano” decifrato e assimilato dai cittadini di Guangzhou come sintesi della forma urbis della metropoli, interpretando il ruolo simbolico della tradizionale “Porta di Giada” come ponte tra due culture, tra passato e futuro.

L'edificio, con i suoi 33 piani e un'altezza di circa 138 metri, insieme a una superficie di 85.000 metri quadrati, rappresenta un investimento di 50 milioni di Euro. La sua caratteristica distintiva è lo spazio vuoto al centro, perfettamente circolare con un diametro di 48 metri, unica nel suo genere a livello mondiale.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE QUI

 


La redazione di Ingenio ha realizzato una breve intervista al progettista del Guangzhou Circle, l'arch. Joseph di Pasquale. Leggila qui di seguito. 

Le sfide ingegneristiche per realizzare il progetto e la forza simbolica del concept 

Quali sono state le sfide principali nell'ingegnerizzare e costruire un edificio circolare così innovativo come il Guangzhou Circle? Come sono state affrontate queste sfide durante il processo di progettazione e costruzione?

 

Arch. Joseph di Pasquale

Dopo aver vinto il concorso internazionale e ricevuti tutti i complimenti del caso, abbiamo dovuto affrontare i tecnici locali: strutturisti ed esperti locali incaricati dalla committenza di occuparsi della realizzazione del progetto.

La principale sfida è stata quella di resistere ai numerosi tentativi di “normalizzare” l’idea. Sono stati mesi durissimi nei quali è stata proposta anche la “chiusura” del buco trasformandolo in una enorme finestra. Ovviamente c’è stato uno scontro molto duro che ha visto contrapposti da un lato la volontà di realizzare qualcosa di assolutamente unico, e dall’altra la paura dei tecnici di lanciarsi in qualcosa di così innovativo.

Alla fine, ha prevalso il coraggio e i tecnici inizialmente critici sono stati sostituiti con gli ingegneri dell’Università di Canton, i quali hanno condiviso il concept iniziale e lo hanno ingegnerizzato. Fondamentale in questa scelta è stata la forza simbolica del concept che ha costituito per la committenza una fondamentale spinta nel restare fedeli alla realizzazione del concept.

 

"Sostenibilità culturale" fondamento di altri tipi di sostenibilità

L'idea di incorporare elementi della cultura cinese nella progettazione dell'edificio, come la scrittura cinese, è affascinante. Quali sono stati i principali processi di design e le decisioni architettoniche che hanno portato all'integrazione di questi elementi culturali e come sono stati ricevuti dalla comunità locale?

 

Arch. Joseph di Pasquale

Il concept dell’edificio è nato dalla volontà precisa di generare un’icona architettonica che risuonasse profondamente nell’immaginario culturale cinese. Il riferimento ai dischi di giada e al riflesso nel fiume che genera il numero 8 sono stati dei fortissimi riferimenti culturali derivati da quell’impostazione che io ho chiamato “sostenibilità culturale” che a mio avviso è il fondamento di tutti gli altri tipi di sostenibilità.

Inizialmente l’edificio è stato piuttosto controverso come sempre succede agli edifici particolarmente innovativi. Il riferimento alla torre Eiffel è quantomai appropriato. Dopo dieci anni, la cosa più sorprendente è che i cittadini di Guangzhou amano questo edificio e lo considerano il simbolo identitario della loro città. Questa è per me la conferma decisiva della cortezza dell’approccio della sostenibilità culturale rispetto all’omologazione spersonalizzante del globalismo culturale.

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Condizionamento estivo, l'uso di vetri polarizzati contro le radiazioni solari

Con un'area così vasta e un'altezza significativa, quali sono stati gli approcci alla sostenibilità energetica e ambientale durante la progettazione e la costruzione del Guangzhou Circle? Ci sono state innovazioni tecnologiche specifiche implementate per ridurre l'impatto ambientale dell'edificio?

 

Arch. Joseph di Pasquale

In fase di progettazione avevamo pianificato di utilizzare la prossimità con il fiume come sorgente di scambio geotermico, oltre all’implementazione di facciate fotovoltaiche e l’utilizzo di impianti di ricircolo per ridurre il consumo di acqua. La realizzazione è stata poi gestita direttamente da società di ingegneria cinesi, le quali hanno rispettato fedelmente il progetto architettonico ma hanno fatto scelte impiantistiche diverse. Per quanto riguarda i consumi e le emissioni ad essi connessi, a queste latitudini quasi non esiste il problema del riscaldamento e i consumi più elevati sono legati ovviamente al condizionamento estivo. Per questa ragione sono stati adottati dei vetri polarizzati che riflettono gran parte delle radiazioni solari.

La Cina è oggi molto più sensibile alle tematiche ambientali di quanto non lo fosse tredici anni fa quando è iniziata la progettazione esecutiva di questo edificio da parte del ingegneri cinesi. Non escludo che in futuro l’edificio possa implementare alcune delle soluzioni che erano state originariamente ipotizzate da noi.

   

La forma dell'edificio circolare: effetto stabilizzatore rispetto le sollecitazioni del vento

Data la sua forma circolare e l'ampio spazio vuoto al centro, come sono stati affrontati i requisiti strutturali e di sicurezza per garantire la stabilità e la resistenza sismica dell'edificio? Ci sono state particolari soluzioni ingegneristiche adottate per questo scopo? 

 

Arch. Joseph di Pasquale

La principali sollecitazioni orizzontali che sono state oggetto dell’analisi strutturale oltre a quelle generate dal sisma sono state soprattutto quelle generate dal vento. Fin dall’inizio è stato investigato l’effetto che il vuoto centrale avrebbe generato nei flussi del vento. Teniamo presente che a queste latitudini tropicali i venti possono essere anche molto forti. C’era la preoccupazione che il vuoto centrale potesse generare dei vortici incontrollati o addirittura potesse generare dei suoni, esattamente come succede quando si soffia nel cavo di un fischietto.

Fin dalla fase di concept quindi abbiamo provveduto a fare delle prove nella galleria del vento del Politecnico di Milano e sorprendentemente abbiamo verificato che il vuoto centrale diminuiva le forze di depressione che normalmente si generano sul fronte opposto a quello dove batte il vento. Abbiamo inoltre verificato subito quindi che oltre a non esserci problematiche “impreviste” di tipo sonoro la forma dell’edificio generava un effetto stabilizzatore rispetto alle sollecitazioni del vento.

Un ulteriore aspetto di cui vado particolarmente fiero è che la geometria della facciata e soprattutto degli aggetti laterali generati dai volumi a sbalzo che avevamo definito in fase di concept architettonico, sono stati successivamente tutti confermati passando ogni livello di progettazione strutturale fino alla realizzazione. Ovviamente il dimensionamento ha generato alcune modifiche nelle sezioni, ma lo schema geometrico strutturale è stato totalmente confermato.

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Valore iconico e simbolico dell'edificio a distanza di 10 anni dalla realizzazione

Il Guangzhou Circle è diventato un'icona architettonica e un punto di riferimento nella skyline della città. Come ha influenzato questo progetto il panorama architettonico locale e globale? Ci sono state reazioni significative da parte della comunità architettonica o del pubblico in generale?

 

Arch. Joseph di Pasquale

Come dicevo inizialmente ci sono state reazioni contraddittorie, l’edifico veniva spesso inserito nel web in liste di edifici “attenzioni” accomunandolo ad altri edifici considerati “strani” come, ad esempio, il CCTV di Pechino. Non sono mancate ovviamente reazioni anche violente di contrasto e di avversione, anche da alcuni critici di architettura che spiccano sempre per conformismo e chiusura alle novità.

Note invece interessanti e positive mi sono arrivate dal mondo dell’arte più che da quello dell'architettura. Alcuni artisti contemporanei, solo per citarne alcuni Daniel Rich di New York e Matteo Galvano, hanno ritratto questo edificio cogliendone il valore iconico e simbolico.

In ogni caso ho considerato tutto questo come una nota di merito dal momento che ogni edificio che ha costituito un punto di svolta visivo nella storia dell’architettura ha subito esattamente lo stesso trattamento: critiche dalla “critica" e apprezzamento dagli artisti. In quel momento pensavo che il tempo sarebbe stato il miglior giudice e valutando la popolarità e l’affetto che questo edificio ha oggi a distanza di dieci anni direi che avevo ragione. Quello che a me davvero importa è che i cittadini di Guanzghou amino questo edifico e lo sentano parte della loro cultura. Per me questo è un grandissimo successo e sono felice di aver vissuto un’esperienza meravigliosa come quella del Guanzgohu Circle nella ma vita professionale.

  


Joseph di Pasquale

Joseph di Pasquale è un architetto, docente universitario, dottore di ricerca in architettura, progettista e urbanista con esperienza e riconoscimenti internazionali. È professore a contratto presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dove ha anche conseguito un Phd in Architettura ibrida modulare per comportamenti abitativi emergenti. Dal 2008 svolge un’intensa attività di divulgazione culturale con conferenze in Italia, Cina, Russia e Stati Uniti, oltre a pubblicare libri e articoli su molte riviste internazionali e pubblicazione accademiche. È fondatore dello studio Joseph di Pasquale Architects.
L’attività di ricerca teorica di Joseph di Pasquale parte dalla considerazione di come l’economia della condivisione e la tecnologia informativa stiano profondamente cambiando le abitudini sociali e i comportamenti abitativi nel contesto urbano a livello globale. Per questo è importante indagare quali effetti avranno questi cambiamenti sulla percezione dell’abitare in termini di servizio e come la tipologia architettonica e la tecnologia dovranno adattarsi al conseguente modificarsi dei bisogni e delle aspettative delle persone. A causa delle rapidità di questi cambiamenti l’edificio viene riconcepito in modo ibrido modulare, con una parte permanente e una temporanea modificabile, estendibile e sostituibile – al fine di potersi adattare al mutare delle esigenze durante il suo ciclo di vita. Da qui il concetto di Housing adattivo, nel quale la tipologia edilizia diventa dinamica superando la rigidità dei tagli fissi, la specializzazione delle utenze e la divisione delle funzioni, per seguire quella che è l’evoluzione della vita.

 

LO STUDIO

JDP ARCHITECS
è uno studio - con Base a Milano - di architetti, designer, web master, e videomaker operanti nel settore della ricerca sui nuovi comportamenti di fruizione dell’architettura. Il modificarsi dei comportamenti e delle modalità di fruizione e di percezione degli utenti, la rivoluzione digitale e il cambiamento dei paradigmi sociali e relazionali, sono i principali ambiti di sperimentazione nei quali lo studio ha coinvolto clienti, aziende e ricerca accademica in un vero e proprio laboratorio applicativo permanente di design anticipation. Lo studio opera in Europa, Asia, e Australia nell’ambito del masterplanning, landmark building, headquarters, ville private e housing innovativo. Joseph di Pasquale Architects ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali in architettura e urbanistica, tra cui Tianjin Eco Town e il Guangzhou Circle, nominato dalla CNN tra i 10 edifici più interessanti apparsi nel 2014 a livello mondiale.

Architettura

L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.

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