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Fino a 3,5 miliardi di euro per combattere il dissesto idrogeologico tra 2024 e 2025

Il dissesto idrogeologico in Italia rappresenta una delle più gradi sfide ambientali del paese, amplificata dai fenomeni meteorologici estremi e dalle pratiche devastanti per il territorio. Nel 2024, il ministero dell'Ambiente ha stanziato oltre 1 miliardo di euro (a cui si potrebbero aggiungere altri 2,5 mld nel 2025) per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, sottolineando l'importanza di una programmazione accurata e dell'innovazione nelle procedure.

Dissesto idrogeologico in Italia, cause e conseguenze

Una delle problematiche ambientali presenti in Italia è senza dubbio il dissesto idrogeologico dovuto alle violente piogge che in questi ultimi anni si stanno verificando in modo prorompente su tutto il territorio.

L’incremento delle acque superficiali di ruscellamento comporta un aumento delle calamità con danni ingenti sul territorio, danni che si ripercuotono sull’ambiente, sulle infrastrutture e soprattutto sulla popolazione, la quale paga direttamente le conseguenze di queste calamità. Sicuramente le condizioni meteorologiche causano forti danni, ma all’incremento di questi dissesti contribuiscono i molti interventi scellerati, per giunta spesso anche irrispettosi delle normative, compiuti dall’uomo.

Lo sviluppo delle aree urbanizzate ha comportato un disboscamento del territorio, questo ha favorito l’aumento delle aree a rischio di frane superficiali, colate rapide e piene rapide e improvvise capaci di generare devastanti alluvioni, soprattutto perché questo aumento e sviluppo del territorio urbano non sempre è avvenuto con una pianificazione territoriale corretta. La cementificazione crescente rende la superficie terrestre sempre meno permeabile comportando un aumento del quantitativo d’acqua che confluisce dai bacini idrografici in impluvi, torrenti e fiumi.

Inoltre, la crescente richiesta di terreni agricoli e pascoli, insieme all’uso smodato dei suoli per attività antropiche, ha portato all’abbattimento di svariati ettari di piante ad alto fusto che con le loro radici si opponevano ai dissesti più superficiali. A tutto ciò si somma il forte cambiamento climatico che si è sviluppato con l’incremento dell’inquinamento dalla seconda rivoluzione industriale e che in questi anni sta mostrando i primi effetti, tra cui l’aumento delle temperature e la maggiore frequenza di piogge intense.

L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente caratterizzato da fenomeni franosi, con oltre 620.000 frane, questi dati provengono dall’inventario dei fenomeni franosi in Italia (Progetto IFFI) realizzato dall’ISPRA e dalle regioni e province autonome, tale inventario è la banca dati sulle frane più completa e dettagliata esistente in Italia.

Infatti, l’ISPRA dal 2005 pubblica online i dati dell’inventario per consentire una diffusione di tali informazioni alle amministrazioni locali, agli enti di ricerca, ai tecnici operanti nel settore della progettazione e pianificazione territoriale e ai cittadini.

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Rischio idrogeologico 2024-2025 interventi di mitigazione e semplificazione procedurale

Un’importante disponibilità economica di circa 1 miliardo e 84 milioni di euro per fronteggiare tale problematica arriva dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per il Piano degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico 2024.

Durante il "question time" alla Camera dei Deputati, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), Gilberto Pichetto, ha illustrato come queste risorse siano state ripartite tra le Regioni e le Province Autonome, sottolineando l'importanza di una corretta programmazione degli interventi. Per questo motivo, il MASE ha richiesto una dotazione di 2,5 miliardi di euro nella prossima Legge di Bilancio. Questo importo è destinato all’attuazione dei programmi triennali delle autorità di bacino e si aggiunge alle risorse della nuova programmazione dei fondi sviluppo e coesione (FSC) europei e alle dotazioni già iscritte in bilancio.

Con l’aumento di eventi calamitosi come l’alluvione in Emilia-Romagna di metà settembre, il titolare del MASE evidenzia che vi è “l’esigenza di un approccio nuovo che consenta interventi più solleciti per l’emergenza dissesto”.

Infine, il ministro Pichetto, sottolineando la sua vicinanza alle popolazioni colpite dalle ultime calamità, ha annunciato che i ministeri competenti stanno lavorando per semplificare le procedure per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico, al fine di avere un approccio più reattivo nella realizzazione di tali interventi.

É infatti importante che la realizzazione di quest’ultimi diventi la più tempestiva possibile affinché le opere progettate siano realmente efficaci in risposta all'emergenza dissesto in corso in Italia.

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