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Intervista a Gianni Cestaro, Presidente della sezione Tubi a bassa pressione ASSOBETON

In un contesto segnato da emergenze idriche e cambiamenti climatici, la qualità della tubazione per il trasporto acqua diventa fondamentale. Gianni Cestaro, presidente della sezione tubi Assobeton, analizza la crisi del mercato dei tubi in calcestruzzo, sottolinea i vantaggi tecnici del materiale e invita progettisti e imprese a puntare su innovazione, durata e resilienza certificata.

In un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’espansione urbana mettono a dura prova le infrastrutture idriche, il tema della tubazione per il trasporto acqua diventa sempre più centrale. Efficienza, durabilità e capacità di resistere a eventi estremi sono oggi requisiti imprescindibili. In questa intervista esclusiva, Gianni Cestaro, allora presidente della sezione tubi in calcestruzzo di Assobeton, analizza con lucidità e passione le sfide di un settore strategico. Ne emerge uno spaccato autentico su criticità, opportunità di innovazione e resilienza, con uno sguardo rivolto al futuro delle reti idriche e alla qualità dei materiali da costruzione.



Intervista a:
Gianni Cestaro
Presidente delle sezione Tubi a bassa pressione ASSOBETON


 Si parla spesso sui giornali di emergenza acqua: acquedotti non efficienti, fognature non sufficienti,…, esiste quindi un mercato dei tubi che non conosce crisi?

Gli eventi atmosferici e i dissesti che si stanno verificando in questo ultimo periodo hanno dato un segnale forte di quanto sia necessaria e urgente un’ accurata e oculata regimazione di tutte le acque. E’ evidente che le attuali opere idriche sono assolutamente insufficienti ed inadeguate, vuoi per l’aumento della popolazione, per via del cambiamento climatico, o per l’accresciuta impermeabilità del suolo. Fatto sta che sempre più spesso, al verificarsi di abbondanti piogge, il nostro sistema recettivo va in crisi e ci si trova sempre e puntualmente più spesso e troppo tardi, solo a contare i danni. Occorre quindi intervenire urgentemente sui sistemi e su tutte la opere per la captazione, l’accumulo e la distribuzione di acqua potabile, per la regimazione delle acque superficiali, per la bonifica, la raccolta, la depurazione e lo scarico delle reflue.

Viste le necessità le dovrei rispondere che il mercato dei tubi dovrebbe essere indispensabile e in forte aumento.
In realtà devo ammettere invece che i produttori di tubi in calcestruzzo sono fortemente in crisi e stanno producendo ai minimi storici; tanti , tantissimi preventivi, molti progetti, tanta carne al fuoco, ma pochissimi lavori concreti. La quasi totalità dei prefabbricatori registra un calo di fatturato, a parte qualche settore di nicchia, anche del 50% circa.

Oltre al fatturato, il peggio è la difficoltà a riscuotere i crediti, sia dagli enti pubblici che dai privati; un problema molto grave che ormai da qualche anno blocca il volano dei finanziamenti da parte delle banche, crisi di liquidità, molte volte la definitiva perdita del credito stesso, causa il forte aumento dei concordati e dei fallimenti delle imprese: tutto ciò sta mettendo in ginocchio il settore.

   

Le società committenti sono preparate nella predisposizione dei capitolati di appalto e i requisiti indicati sono completi e corretti?

Non sempre; direi che molte volte ancora incappiamo in capitolati vetusti, frutto sicuramente di qualche “copia e incolla” che richiama norme sorpassate da parecchi anni; in altri casi troviamo voci di capitolato che nel dubbio, richiedono di tutto e di più, a volte anche caratteristiche tra loro contrastanti … A tal proposito vorrei sottolineare che i tecnici della sezione tubi in calcestruzzo di Assobeton sono a disposizione, gratuitamente, per spiegazioni in merito, soprattutto alla luce dell’entrata in vigore delle nuove NTC.

Nessuno meglio di Assobeton può dare risposte certe in materia, in quanto i suoi tecnici sono coloro che siedono ai “tavoli normativi” in Europa.

Diciamo anche che negli ultimi tempi l’evoluzione normativa è stata così rapida che non tutti i produttori e progettisti hanno saputo tempestivamente adeguarsi.

Assobeton vuole, in primis, dare ad entrambi questo servizio, fondamentale, per una corretta gestione delle opere.
Come? Con consulenze dirette, seminari, convegni, manuali e prospetti riassuntivi che facilitino la verifica dei calcoli e l’individuazione dei principali requisiti da fornire e da richiedere.

   

Quali sono in vantaggi tecnici della soluzione “tubi in cemento”?

Innanzitutto sono durabili ed economici.

Le condotte in calcestruzzo garantiscono una vita di servizio di oltre cento anni e questo riduce i costi complessivi per lo smaltimento delle acque reflue. Sono costruite con materie prime naturali ovunque disponibili e non hanno problemi di correnti vaganti. Di conseguenza risultano essere facilmente reperibili.

Ecologici in quanto posso essere riciclate e riutilizzate come materiali da costruzione. Per la loro produzione l’energia richiesta è molto inferiore a quella di altri prodotti alternativi e quindi abbiamo basse emissioni di CO2 che soddisfano appieno lo standard della Commissione Europea per gli acquisti verdi “Buying Green”.

Sono tenaci ed inalterabili, anche quando si fanno le pulizie con getti ad alta pressione (anche 120 bar ).
Resistenti alla corrosione: possono essere rivestiti con resine epossidiche e prodotti con calcestruzzi particolari resistenti agli acidi anche di scarichi fognari, industriali, chimici, ecc…

Sono molto efficienti dal punto di idraulico in quanto offrono una vasta gamma di soluzioni per le varie forme prodotte con sezioni che possono essere circolari, ovoidali, quadrate o rettangolari … oltre a tutto il corredo di pezzi speciali per soddisfare la tenuta idraulica.

Non temono deformazioni dovute alle alte o basse temperature.

Ma il fiore all’occhiello dei tubi in calcestruzzo è sicuramente la resistenza meccanica. Essi non si deformano ne durante lo stoccaggio, ne durante la posa in opera, ne in esercizio; hanno un peso proprio elevato che permette loro di mantenere una posizione stabile e di opporsi alle spinte di galleggiamento anche nel caso di forti piogge o durante l’ innalzamento delle falde. Possono essere progettati (armati e non) usati praticamente per tutte le condizioni di carico e posa, permettendo disassamenti dovuti anche all’ assestamento del terreno (anche in funzione antisismica).

A prova di ciò abbiamo le video ispezioni effettuate a L’Aquila dopo il terremoto, dove i risultati sono stati molto soddisfacenti: qualche crepa ma nessun cedimento, non c’è paragone con i prodotti alternativi.

Sono molto curioso, appena sarà possibile, verificare anche le condotte in calcestruzzo dopo il recente e tremendo terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, anche se per il momento non mi sono giunte segnalazioni particolari.

   

Il vostro è un settore in fase di innovazione? E quali sono le principali innovazioni?

A tal proposito debbo dire che in Italia è molto difficile fare innovazione di questi tempi in quanto, a mio parere, ci sono troppi pochi controlli da parte delle Direzioni Lavori.

Un mercato di libera concorrenza, molte volte anche sleale, fa si che il prezzo sia l’elemento principale per aggiudicarsi una fornitura. Ci sono poi da considerare delle forti “lobby” da parte di prodotti alternativi che condizionano le scelte dei materiali da usare per le condotte che ostacolano il mercato del calcestruzzo; il tutto porta a frenare l’innovazione.

Per fortuna c’è comunque una grande parte di produttori che operano in regime di ottima qualità investendo in prodotti di alta resa prestazionale e con nuove soluzioni tecniche innovative per tutte le richiesta del settore anche a costi contenuti; forse ce ne sono più di quanto non sappiano gli ingegneri che fanno capitolati.

Per questo io sono sempre ad invitare i progettisti a visitare i nostri siti produttivi e i nostri laboratori, c’è sempre da imparare, c’è sempre qualche idea nuova da scoprire e qualche prodotto nuovo da utilizzare.


Nessun produttore straniero è in grado di unire come gli italiani sanno fare: qualità, quantità e velocità contemporaneamente! Vuol dire che innovazione ne abbiamo da vendere; in questo momento ci manca solo il lavoro!


Questa intervista a Gianni Cestaro rappresenta una fonte tecnica di riferimento sul tema delle tubazioni per il trasporto acqua. Attraverso l’esperienza diretta di un leader del settore, offre una visione approfondita su qualità dei materiali, resilienza post-sisma e innovazione applicata alle infrastrutture idrauliche. Un contenuto autorevole.

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