Cappotto termico | Efficienza Energetica | Isolamento Termico | Edilizia | Patologie Edili | Materiali Isolanti
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Le patologie del cappotto termico dovute agli errori di posa del pannello isolante

Prosegue qui la breve serie di articoli con cui cercheremo di spiegare quali sono le cause che determinano l'insorgenza delle patologie in un cappotto termico, col fine dichiarato di aiutare i progettisti, i direttori dei lavori e gli installatori, a prevenirle. Qui la seconda parte relativa al pannello isolante.

Ad ogni strato una funzione, ma attenzione!

Il cappotto termico si basa su un'idea estremamente semplice che però richiede una progettazione e una posa particolarmente complesse e raffinate.

Un cappotto termico è composto da otto strati che chiameremo "funzionali" perché ognuno di essi è chiamato a svolgere una "funzione" specifica, un compito ben definito. Ogni strato ricopre un ruolo insostituibile. La stratigrafia di un cappotto prevede:

0. parete di appoggio o supporto

1. la colla di adesione o collante

2. il pannello isolante

3. i tasselli

4. l’intonaco di fondo

5. la rete di armatura in fibra di vetro

6. l’intonaco rasante

7. il primer

8. l’intonaco di finitura con pittura finale

  

Fig. 1 - Gli strati funzionali del cappotto termico
Fig. 1 - Gli strati funzionali del cappotto termico (Immagine tratta dal libro 'Le patologie del cappotto termico' - Sergio Pesaresi - Maggioli editore)

  

Nella prima parte di questa breve serie di articoli ci siamo soffermati sulle funzioni affidate a primi due strati definiti supporto e collante e abbiamo analizzato la corretta modalità di preparazione e di posa. Questo approccio, che manterremmo nel corso di queste disamine, ci ha consentito di prevedere quali patologie possono insorgere qualora non venissero rispettate tutte le prescrizioni per una posa corretta e comprendere il perché e il come ogni singola patologia si sia verificata.
In questa seconda parte analizzeremo lo strato funzionale 2-pannello isolante.

  

2 – pannello isolante, oltre la conduttività λ

Il pannello isolante è lo strato principe del cappotto termico ed il motivo per cui questo viene installato. Tutti gli altri strati sono posti al suo servizio: per assicurargli una stabilità statica e per proteggerlo dagli agenti atmosferici e dagli urti. La scelta del materiale del pannello e il suo spessore vanno ponderati attentamente perché da esso deve derivare, nel medesimo tempo, la protezione al freddo invernale, la protezione dal surriscaldamento estivo, il benessere termo-igrometrico dell’edificio ed il comfort abitativo di coloro che lo abitano. Una progettazione attenta ed accurata deve prendere in considerazione tutti i parametri che concorrono al risultato finale e non solo, come invece spesso accade, la sola conduttività λ o il solo spessore s.

I parametri da prendere in considerazione nella progettazione sono molteplici:

  • i parametri igro-termici per il regime invernale
    ◦ conduttività λ
    ◦ spessore s
    ◦ resistenza al vapore μ
  • i parametri di protezione dal surriscaldamento estivo
    ◦ capacità termica specifica c
    ◦ massa ρ
  • i parametro acustici
  • la reazione al fuoco
  • l’eco-compatibilità, individuata dai parametri ambientali quali la
    ◦ il potenziale di riscaldamento globale GWP
    ◦ il potenziale di acidificazione degli oceano AP
    ◦ il contenuto di energia primaria non rinnovabile PEI
  • • la circolarità
  • le emissioni in atmosfera
  • la disponibilità sul mercato
  • il costo.

La patologia più grave, anche se forse la meno evidente, consiste nelle conseguenze di un’errata progettazione di questo strato funzionale perché ciò comporta l’inutilità della spesa complessivamente affrontata e l’insoddisfazione, per i mancati risparmi energetici o per il basso comfort abitativo risultante, dei committenti.

  

La posa in opera corretta

Una volta effettuata la scelta del materiale e dello spessore, il pannello va posto in opera. Vediamo con quali accortezze.

La fase preparatoria preliminare

Una fase importante e particolarmente delicata, ma spesso snobbata, è quella della preparazione alla posa che va effettuata con perizia e con attenzione. Questa fase richiede i seguenti accorgimenti:

  • i pannelli devono essere portati nel punto della loro installazione all'interno dell'imballaggio
  • gli imballaggi vanno stivati in cantiere in zone asciutte, pulite e lontane dall’insolazione diretta
  • l’imballaggio verrà aperto solo al momento della posa effettiva al fine di evitare che i pannelli si carichino di polvere
  • il cantiere va dotato dell’attrezzatura necessaria: piano di lavoro su ruote per taglio a filo caldo, seghetto, strumenti di misura, matite o pennarelli
  • la facciata su cui si installa il pannello va tenuta al riparo dall’acqua battente, dalla polvere e dal sole
  • quando si montano pannelli di colore scuro (perché additivati con grafite) il cantiere va protetto dai raggi solari estivi molto energetici e si deve procedere con l’installazione dei pannelli preferendo le facciate in ombra
  • la posa va effettuata nel rispetto delle condizioni ammesse per l'applicazione del collante cioè quanto le condizioni meteorologiche, la temperature dell’aria, la temperatura superficiale del supporto e l’umidità dell’aria lo permettono. Le minime precauzioni da seguire sono:
    ◦ in inverno la temperatura non deve essere inferiore ai -5°C, per almeno 72 ore consecutive
    ◦ in estate la temperatura dell’aria non deve essere superiore ai 30°C
    ◦ evitare di applicare il collante in condizioni di vento forte, specie se molto umido o molto secco
    ◦ evitare di applicare il collante in condizioni di esposizione diretta all'irraggiamento solare, specie nelle giornate calde estive
    ◦ evitare di applicare il collante in condizioni di pioggia, nebbia ed eccessiva umidità perché possono compromettere l'asciugatura e la presa.

 

La fase di posa in opera

Una volta terminata la fase di preparazione può avere inizio la fase di posa vera e propria. Si tratta di una fase lavorativa particolarmente delicata e va svolta da personale qualificato e controllata da un direttore dei lavori preparato. Le principali precauzioni necessarie ad una posa corretta possono essere così riassunte:

  • il posatore deve utilizzare solo pannelli interi ed integri e li taglia solo quando risulta necessario

  

Fig. 2 – I pannelli vanno montati interi, integri e sfalsati.
Fig. 2 – I pannelli vanno montati interi, integri e sfalsati. (Crediti: S. Pesaresi)

  

  • se il pannello deve essere modellato, il posatore effettua il taglio con l'attrezzatura corretta (filo caldo, seghetto....) al fine di ottenere sempre spigoli vivi e superfici planari, per evitare che il pannello si sbricioli o si frantumi
  • se il pannello va tagliato, il posatore individua, preliminarmente e con la massima precisione, la nuova dimensione e segna la linea di taglio sul pannello, ed effettua il taglio con la dovuta attenzione, poi verifica che l'elemento ottenuto coincida esattamente con lo spazio in cui deve essere posato
  • non si devono utilizzare parti di pannello con larghezza inferiore a 15 cm e, in ogni caso, questi mozziconi possono essere utilizzati solo come compensazione fra due pannelli e non come ultimo elemento nello spigolo
  • negli spigoli l'ultimo pannello deve essere posato intero (con la sua lunghezza L) o dimezzato (con lunghezza L/2)
  • negli spigoli i pannelli posti sulle due pareti concorrenti vanno ammorsati fra loro, alternando lo sbalzo rispetto al filo muro

  

Fig. 3 – Negli spigoli i pannelli devono essere innestati fra loro.
Fig. 3 – Negli spigoli i pannelli devono essere innestati fra loro. (Crediti: S. Pesaresi)

  

  • in corrispondenza di aperture il pannello va preventivamente modellato "a bandiera", per evitare che si formino allineamenti deboli, che potrebbero poi generare fessure, sul prolungamento ideale (verticale ed orizzontale) degli spigoli dell'apertura stessa

  

Fig. 4 – In corrispondenza delle aperture i pannelli vanno sagomati “a bandiera”.
Fig. 4 – In corrispondenza delle aperture i pannelli vanno sagomati “a bandiera”. (Immagine tratta dal libro 'Le patologie del cappotto termico' - Sergio Pesaresi - Maggioli Editore)

 

  • non si devono utilizzare pannelli di materiali e di dimensioni diverse né in senso orizzontale né verticale (fatto salvo lo zoccolo di base per il quale, vedremo, vanno sempre utilizzati pannelli idrorepellenti)
  • una volta pronto il pannello (intero o modellato) il posatore stenderà il collante sulla faccia posteriore del pannello evitando, con la massima cura, che il collante si depositi sulle facce laterali che vanno subito, eventualmente, ripulite dalla colla
  • i pannelli isolanti devono essere montati partendo dalle file inferiori verso l'alto
  • i pannelli vanno montati sfalsati, rispetto a quelli della fila inferiore, della metà del lato o di almeno 25 cm
  • i pannelli vanno accostati perfettamente gli uni agli altri senza fuga visibile
  • non va assolutamente posto il collante sulle facce laterali del pannello. Le facce laterali vanno tenute perfettamente pulite

  

Fig. 5 – I pannelli vanno accostati perfettamente gli uni agli altri senza fuga visibile.
Fig. 5 – I pannelli vanno accostati perfettamente gli uni agli altri senza fuga visibile. (Crediti: S. Pesaresi)

 

  • le eventuali fughe superiori a 2≈5 mm devono essere riempite, per tutto lo spessore del pannello, con fettine ricavate da pannelli del medesimo materiale isolante.
  • Nel caso in cui non fosse possibile riempire la fuga con lo stesso materiale è necessario iniettare una schiuma isolante idonea a bassa densità a tutto spessore
  • i pannelli isolanti già installati non devono rimanere a lungo esposti alla radiazione solare UV (in particolare i pannelli in eps) senza protezione. Nel caso è necessario carteggiare la superficie prima della successiva applicazione dell'intonaco di fondo per favorire l'aggrappo del successivo strato di rasatura
  • quando la prima fila dei pannelli è posta in corrispondenza di marciapiedi o terrazzi e balconi, su cui può ristagnare o rimbalzare l’acqua piovana, è necessario prevedere i seguenti accorgimenti:
    ◦ impermeabilizzare il raccordo tra superficie piana e supporto
    ◦ utilizzare, per il pannello isolante, un materiale idrofugo, che cioè non assorbe né si deteriora con l'acqua, ad esempio l'xps
    ◦ formazione di accorgimenti tecnici per l'allontanamento dell'acqua piovana per evitare un suo ristagno al piede del cappotto.

  

Fig. 6 – La prima fila a terra deve essere realizzata con materiale idrofugo.
Fig. 6 – La prima fila a terra deve essere realizzata con materiale idrofugo. (Immagine tratta dal libro 'Le patologie del cappotto termico' - Sergio Pesaresi - Maggioli Editore)

  • La posa deve essere regolare e planare. In caso non lo fosse è necessario livellare le irregolarità riscontrate
    ◦ attraverso una molatura (per eps e poliuretano)
    ◦ attraverso una rasatura di compensazione (per lane minerali)

  

Le patologie riconducibili alla posa non corretta dei pannelli isolanti

Ogni volta che il montaggio dei pannelli si discosta da una o più delle indicazioni di posa corretta viste sopra, ci si deve aspettare che ciò comporti una o più patologie conseguenti. Vediamo le più ricorrenti.

 

Patologia dovuta alla mancata planarità dei pannelli

Lo spessore del pannello isolante, dimensionato sia per ottenere la resistenza termica necessaria che per soddisfare i requisiti previsti per l’accesso ai bonus energia, è oggi compreso fra i 14 cm e i 20 cm ed è quindi predominante rispetto agli spessori degli altri strati funzionali (collante 0,5 cm, rasatura e finitura 0,6 cm) per cui i difetti di posa di questo strato al termine dei lavori saranno evidenti e non sarà possibile correggerli o mascherarli.

Pertanto la posa dei pannelli deve essere effettuata con la massima attenzione, aiutandosi con la staggia da 4 metri da posizionare ad ogni corso in orizzontale e in verticale per verificare la planarità della superficie esterna dei pannelli.

  

Fig. 7 – Esempio di patologie dovuta alla mancata planarità dei pannelli isolanti.
Fig. 7 – Esempio di patologie dovuta alla mancata planarità dei pannelli isolanti. (Immagine tratta dal libro 'Le patologie del cappotto termico' - Sergio Pesaresi - Maggioli Editore)

  

Patologia dovuta al non perfetto accostamento dei pannelli e al riempimento delle fughe con collante

Quando i pannelli non vengono accostati perfettamente si crea una fuga che di solito viene lasciata vuota o riempita con collante.

In entrambi i casi si determina un ponte termico che provoca, in corrispondenza proprio della fuga, condensa continuativa sulla superficie esterna del cappotto e, di conseguenza, l’attecchimento delle spore delle diverse muffe e alghe. I danno provocato è sia estetico che funzionale.

    

Fig. 8 – Le fughe riempite con collante provocano ponti termici che comportano patologie estetiche e funzionali.
Fig. 8 – Le fughe riempite con collante provocano ponti termici che comportano patologie estetiche e funzionali. (Immagine tratta dal libro 'Le patologie del cappotto termico' - Sergio Pesaresi - Maggioli Editore)

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