Ministro Pichetto Fratin a INGENIO: "Dissesto idrogeologico, la sfida è portare a termine gli interventi"
In questa intervista esclusiva rilasciata dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin al nostro Editore e Direttore Andrea Dari, il titolare del MASE afferma che la volontà è quella di approvare celermente il PNACC per intervenire contro il dissesto idrogeologico, dato che in Italia ci sono "tanti stanziamenti e poche opere concluse."
Spazio anche per CAM, digitalizzazione dei parchi e filiera dell'edilizia.
PNACC: adattare il territorio è la prima riforma di cui abbiamo bisogno
Andrea Dari:
I cambiamenti climatici impongono scelti importanti ma i cambiamenti radicali possono essere altrettanto pericolosi. In relazione all’agenda 2030 e 2050 quali gli obiettivi del MASE?
Ministro Pichetto Fratin:
“Vogliamo approvare rapidamente il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti climatici: è uno strumento conoscitivo e programmatico essenziale per dotare il nostro Paese di un quadro di indirizzo nazionale per ridurre i rischi e migliorare la capacità di adattamento dei sistemi socio-economici e naturali. Adattare il territorio è la prima riforma di cui abbiamo bisogno. Siamo impegnati a raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici: nei negoziati in sede Ue e internazionale, l’Italia sta tenendo una posizione ambiziosa e insieme realistica”.
Andrea Dari:
Il mondo delle costruzioni ha un impatto significativo sull’ambiente e sui consumi. Fino a ieri gli ultimi ministeri dell’ambiente hanno avuto un approccio ostativo e poco incline al rapporto con la filiera delle costruzioni vedendola più come una antagonista che come uno stakeholder con cui lavorare delle strategie. Avremo un cambiamento di relazione e collaborazione?
Ministro Pichetto Fratin:
“Il dialogo costante con il mondo delle imprese e degli stakeholder delle varie filiere e settori di riferimento è una costante del mio modo di intendere la politica e la vita istituzionale. Dal confronto escono le migliori soluzioni. Ci stiamo battendo per l’interesse nazionale, nel contesto europeo: la decarbonizzazione e la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, ad esempio, restano l’obiettivo prioritario, ma vanno tenute in debito conto le nostre peculiarità nazionali, diverse da quelle degli altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come bene rifugio delle famiglie italiane. È evidente che non si possa pensare di smontare una realtà come quella italiana, fatta di borghi, di città d’arte, di aree interne, montuose e costiere di straordinario pregio”.
Curare il territorio senza fermare il mondo delle costruzioni
Andrea Dari:
L’ultima biennale dell’architettura, quella inaugurata pochi giorni fa a Venezia, punta a un rapporto diverso con l’ambiente costruito e riconosce per la prima volta i valori dell’azione antropica sull’ambiente. È un principio condiviso dal MASE?
Ministro Pichetto Fratin:
“La grande sfida che abbiamo di fronte è restituire equilibrio tra territorio e costruito. I drammatici episodi accaduti non più di qualche mese fa, penso per esempio all’alluvione sull’isola di Ischia, ci ricordano la necessità della prevenzione e di un uso sostenibile del suolo. Dobbiamo investire nell’efficienza degli edifici pubblici e privati, puntare sulle soluzioni ingegneristiche circolari ed energeticamente pulite, incrementare gli spazi verdi e nuove idee di trasporto in ambito urbano: tutte scelte da farsi per restituire vivibilità alle città e a chi le abita.
Possiamo contribuire a realizzare un modello nuovo. Tutto il mercato che ruota attorno al costruito, non ultimo il mondo degli ingegneri, è oggi atteso alla grande rivoluzione degli obiettivi climatici. Serve un approccio deciso ma pragmatico. L’adozione di una legge nazionale sul consumo di suolo è tra le priorità di questo ministero e i nostri tecnici stanno già lavorando a una proposta quadro che recepisca i tanti disegni di legge, anche di iniziativa popolare, fin qui promossi sul tema.
Ricordo poi che, grazie all’impulso del ministero, nell’ultima legge di bilancio è stato istituito un fondo per contenere il consumo del suolo e il ripristino di aree degradate, con una dotazione di 160 milioni. La nostra pianificazione che stiamo portando a termine, dal PNACC al Piano Nazionale Energia e Clima, ci aiuterà anche in questo obiettivo, nel quale coesistono due necessità: curare il territorio senza fermare quel mondo delle costruzioni che in Italia esprime da sempre grandi conoscenze ed eccellenze”.
Andrea Dari:
In questi giorni è stato riavviato il tavolo sui CAM: possiamo aspettarci una maggiore collaborazione con il mondo dell’ingegneria e un cambio di approccio all’argomento?
Ministro Pichetto Fratin:
“I Criteri Ambientali Minimi sono uno strumento utilissimo al raggiungimento degli obiettivi ambientali e di circolarità, che va continuamente implementato. La PA deve ragionare “green” e chi vuole lavorare con le pubbliche amministrazioni deve fare altrettanto: serve conoscenza, avanzamento tecnologico, supporto laddove le amministrazioni abbiano più difficoltà nell’integrazione effettiva dei criteri nei bandi pubblici. Con la scrittura dei CAM siamo in un processo complesso, sul quale il Ministero sta andando avanti sapendo che si può alzare l’asticella, ma sempre in maniera intelligente e rispondente a basi scientifiche. Credo che il contributo degli ingegneri, al pari di quello di altre categorie professionali, sia necessario”.
Andrea Dari:
Quanto accaduto in Romagna in questi giorni è sicuramente il campanello di allarme: molti esperti hanno evidenziato che la carenza di infrastrutture idrauliche, per esempio dighe e bacini di laminazione, e le troppe norme riguardanti la gestione della pulizia dei fiumi, siano stati fattori determinanti per il disastro. Sono molti a pensare che questa situazione sia dovuta a un approccio ostativo dei precedenti ministeri dell’ambiente. Con la sua guida ci sarà un approccio diverso?
Ministro Pichetto Fratin:
“In Italia abbiamo avuto tanti stanziamenti e poche opere concluse. È una realtà nazionale di cui non andare fieri e che vogliamo invertire. Il primo compito è avere un quadro conoscitivo, un monitoraggio in tempo reale di tutte le opere previste, progettate, finanziate a vario titolo e da vari capitoli di spesa, per cercare di razionalizzare e sveltire gli interventi, iniziando da quelli che le Regioni ritengono più urgenti.
Il nostro problema è che non riusciamo a spendere i soldi. A Ischia è venuto giù un canalone, causando morte e danni, ed erano previste e finanziate da anni opere per il consolidamento di quell’area. E certamente nell’immensa area colpita dall’alluvione in Romagna ci saranno state opere programmate e non realizzate. Il mio impegno principale non è trovare nuove risorse, ma innescare un meccanismo grazie al quale gli interventi programmati e finanziati si facciano e in tempi brevi. La vera sfida è questa: ed è una sfida amministrativa e di semplificazione. È una sfida rafforzata dalla consapevolezza che oggi la situazione è più grave del passato, che abbiamo meno tempo, e che gli eventi che dovremo fronteggiare saranno sempre più frequenti e più violenti”.
Andrea Dari:
La digitalizzazione applicata al territorio consente di poter avere il monitoraggio diffuso di parametri ambientali con una precisione è una vastità di informazioni fino a ieri impensabile. il MASE farà investimenti in questo senso?
Ministro Pichetto Fratin:
“L’avanzamento continuo delle tecnologie digitali è il principale alleato dell’azione di tutela e programmazione ambientale. Nel PNRR abbiamo importanti investimenti in questo senso. Il Ministero ha avviato con Ispra il progetto “MER” per la salvaguardia della biodiversità marina. Con quattrocento milioni contiamo di recuperare una serie di ‘gap’ conoscitivi e infrastrutturali sullo stato del Capitale Naturale e dei servizi ecosistemici che caratterizzano il nostro mare e le nostre acque.
Credo sia importante anche il progetto per la digitalizzazione di parchi e aree marine protette, che vale 100 milioni di euro e servirà a modernizzare il funzionamento delle aree protette in tre direzioni: conservazione della natura, migliori servizi ai visitatori, semplificazione amministrativa. Ogni attività, sia essa la lotta al dissesto o alla siccità, come la salvaguardia della biodiversità e la lotta all’inquinamento, il Ministero cerca sempre i migliori strumenti digitali per avere quadri conoscitivi avanzati, di supporto imprescindibile alla decisione istituzionale”.
CAM
Con questo "topic" raccogliamo news e approfondimenti su tutto quello che riguarda i criteri ambientali minimi, dall’evoluzione normativa alla certificazione dei prodotti all’applicazione nei diversi ambiti delle costruzioni
Digitalizzazione
News e approfondimenti che riguardano, in generale, l'adozione di processi e tecnologie digitali per la progettazione, la costruzione e la gestione dell'ambiente costruito.
Dissesto Idrogeologico
Degrado ambientale dovuto principalmente all'attività erosiva delle acque superficiali, in contesti geologici naturalmente predisposti o per cause antropiche.
Sostenibilità
Con questo Topic riportiamo quanto pubblichiamo su quello che riguarda il tema della sostenibilità: gli accordi internazionali e nazionali, i protocolli di certificazione energetici ambientali, le news e gli approfondimenti scientifici, i commenti.
Territorio
Con questo Topic "Territorio" abbiamo voluto raggruppare le news e gli approfondimenti che riguardano questi argomenti.
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