La necessità di misurare il contenuto di acqua libera nei sottofondi è necessario nei massetti aderenti in cui non è prevista nessuna barriera al vapore tra il sottofondo ed il massetto.
Per misurare l’umidità residua presente nei sottofondi si fa uso dello stesso strumento utilizzato per i massetti: l’igrometro al carburo di calcio in conformità alla norma UNI 10329. Occorre però capire come adattare i risultati della suddetta prova ai materiali leggeri. Generalmente i sottofondi sono utilizzati come isolanti termici, quindi hanno massa volumica sostanzialmente inferiore rispetto ai massetti.
Un metodo di conversione si basa sul contenuto di acqua libera per unità di volume. Gli aggregati di un sottofondo leggero tipo cellulare o alleggerito con perle di polistirene espanso o con aggregati leggeri come pomice o argilla espansa, differiscono da una malta pesante sostanzialmente per la densità dell’aggregato. Il campione che viene quindi inserito nell’igrometro è composto da pasta di cemento (cemento, acqua e additivi) e aggregati leggeri a differenza di campioni pesanti composti da pasta cementizia ed aggregati lapidei. Per cui il contenuto di acqua libera (umidità residua) del sottofondo misurato con igrometro al carburo di calcio deve essere:
dove:
CM%igr,sott è il contenuto di acqua libera (umidità residua) del sottofondo leggero, misurato con l’igrometro al carburo. Per la misura di umidità oltre il 7%, che manderebbe fuori scala l’igrometro al carburo, si raccomanda di utilizzare la prova in forno in conformità alla norma UNI 10329.
CM%max è il contenuto massimo di acqua libera (umidità residua) del massetto pesante misurato con l’igrometro al carburo richiesto dallo strato di finitura: vedi la tabella di seguito riportata in cui sono riportati i valori massimi dell’umidità residua (CM%max) del massetto rilevata con igrometro al carburo di calcio in funzione del tipo di finitura previsto nella Rev. 4 Codice di Buona Pratica Massetti.
MVsott è la massa volumica in opera del sottofondo asciutto.
Per questo motivo, per convertire il risultato acquisito dall’igrometro al carburo lo si divide per 1.800 e si moltiplica per la massa volumica del sottofondo leggero. Le masse volumiche utilizzate sono quelle a secco.
La formula non si applica per sottofondi con massa volumica superiore a 1.800 kg/m3.
Esempio
Si ammetta di eseguire un sottofondo cementizio leggero di massa volumica in opera di 800 kg/m3 sul quale è previsto un massetto in aderenza per la posa di una pavimentazione in legno. Questo richiede al massetto pesante una umidità residua inferiore a CM%max = 2 CM%. Si ammetta di rilevare con l’igrometro al carburo di calcio un contenuto di umidità residua pari a CM%igr,sott = 4,5 CM%. Applicando la formula sopra riportata, si ottiene:
Per cui è possibile affermare che il sottofondo ha un contenuto di acqua libera idoneo alla posa di un massetto aderente su cui è prevista una pavimentazione in legno.
In presenza di massetti desolidarizzati, galleggianti e radianti, in cui viene previsto un freno al vapore come elemento desolidarizzante, il contenuto di acqua libera del sottofondo non influenza direttamente il piano di posa. Comunque, in presenza di pavimentazioni in legno, è buona norma tenere presente che un’eccessiva umidità del sottofondo potrebbe, nel tempo, aumentare quella ambientale dei locali con effetti negativi sulla pavimentazione. Analogamente, anche in presenza delle altre pavimentazioni occorre non eccedere con il contenuto di acqua libera nel sottofondo che potrebbe risalire dai muri fino a staccare i battiscopa o infiltrarsi tra rivestimento e massetto.
Per approfondire questo argomento si rimanda alla Rev. 4 del Codice di Buona pratica Massetti edito da Conpaviper.
Tutto quello che è necessario sapere sui Massetti, in poche parole
Massimo Bocciolini, coordinatore del Comitato Tecnico Massetti di Conpaviper, ha predisposto una serie di "pillole" partendo dal Codice di Buona Pratica sui Massetti CONPAVIPER con l'obiettivo di rendere disponibile in forma semplificata le informazioni essenziali sui massetti di supporto. Ecco l'elenco delle pillole pubblicate:
- Massetti non aderenti o desolidarizzati
- Massetti galleggianti
- Massetti radianti
- Massetti aderenti
- Misura dell’umidità residua dei massetti
- Misura dell’umidità residua dei sottofondi
- Esempio di progettazione dello spessore dei massetti in funzione delle tolleranze di posa dei vincoli del sottofondo
- Esecuzione dei giunti di contrazione nei massetti
- Esecuzione dei giunti di espansione e di costruzione nei massetti
- Fessurazione dei massetti ed utilizzo di armatura
- Progettazione dei massetti radianti ribassati in aderenza
- Progettazione dei massetti radianti ribassati a bassa inerzia
- Progettazione dei massetti radianti ribassati su impianti radianti tradizionali
- Progettazione del sistema pavimento: cosa fare
- Limiti delle responsabilità del Progettista del Sistema Pavimento
- Misura della planarità del massetto e dei sottofondi
- Dimensionamento del freno al vapore
- SLU del sistema pavimento: le pavimentazioni
- Progettazione dei pavimenti esterni
- Misura delle quote dei massetti e dei vincoli
- Raccomandazioni per le pavimentazioni in legno
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 1
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 2
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 3
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 4
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 5
Oggi la quasi totalità dei massetti è realizzata da professionisti in grado di guidare i progettisti e le imprese nella realizzazione in cantiere del pavimento (o sistema pavimento), cioè di tutta la stratigrafia compresa tra il solaio ed il rivestimento, adeguandolo agli specifici vincoli di cantiere.
Negli ultimi anni i rappresentanti di questa categoria iscritti a Conpaviper hanno deciso di convogliare in un unico documento le informazioni sparpagliate in numerose norme e documenti tecnici nazionali ed internazionali, il “Codice di Buona Pratica per la progettazione, l’esecuzione e il controllo dei massetti”.
Con la quarta revisione del documento, gli associati Conpaviper hanno deciso di fare un ulteriore passo avanti: travasare le proprie conoscenze tecniche di cantiere trasformandole in caratteristiche misurabili ed oggettive ottenute dopo due anni di prove di cantiere realizzate su numerose tipologie di pavimenti. La rev. 04 Codice di Buona Pratica presenta numerose modifiche radicali rispetto a quella precedente: il documento non tratta solo di massetto di supporto ma con una visione operativa approfondisce l’intera stratigrafia del pavimento, introduce la funzione del progettista del sistema pavimento, apre all’utilizzo di massetti leggeri, fornisce requisiti per i sottofondi e parametri certi rilevabili da prove meccaniche eseguite in cantiere.
CONPAVIPER è l’Associazione Italiana di Categoria delle Imprese di Pavimentazioni Continue e rappresenta le aziende che operano nell'ambito dei settori delle pavimentazioni industriali, dei rivestimenti resinosi e dei massetti di supporto.
CONPAVIPER è una libera associazione delle imprese che operano nei seguenti comparti:
CONPAVIPER è un Ente, riconosciuto giuridicamente, che raggruppa, su base volontaria, più di 100 imprese di tutte le dimensioni, operanti nella realizzazione di pavimenti, nella produzione di materiali dedicati, nella fornitura di servizi e consulenze e progettazioni.
L'Associazione ha per scopo:
CONPAVIPER è socio di UNI.
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