Massetti non aderenti o desolidarizzati
I massetti desolidarizzati sono quelli realizzati interponendo tra il massetto e il sottofondo uno strato separatore orizzontale e posizionando lungo il perimetro delle pareti e intorno alle strutture in elevazione uno strato di materiale comprimibile (giunti perimetrali).
Lo strato di separazione tra massetto e sottofondo deve essere meccanicamente resistente
I massetti desolidarizzati sono quelli realizzati interponendo tra il massetto e il sottofondo uno strato separatore orizzontale e posizionando lungo il perimetro delle pareti e intorno alle strutture in elevazione uno strato di materiale comprimibile (giunti perimetrali).
Tale modalità di realizzazione consente di svincolare la pavimentazione dalle deformazioni della struttura, quali per esempio assestamenti, contrazioni per ritiro igrometrico, dilatazioni termiche, cedimenti strutturali di modesta entità. Se opportunamente dimensionato, lo strato separatore crea una barriera efficace e durevole che impedisce la risalita di umidità dal sottofondo, oppure evita che l’acqua d’impasto del massetto venga assorbita dal sottofondo.
Lo strato di separazione deve essere meccanicamente resistente: generalmente si utilizzano fogli di PE con spessore di 0,12-0,15 mm con una resistenza alla lacerazione minima di 70 N/mm ISO 6383-2, una resistenza alla trazione minima pari a 20MPa ISO 527-3/EN 12310-1 e un allungamento a rottura non inferiore al 700%. I fogli adiacenti devono essere sormontati per almeno 100 mm, opportunamente nastrati sulle giunzioni e risvoltati sul bordo perimetrale fino al livello finito della pavimentazione. In alternativa al risvolto è possibile nastrare il bordo esterno del foglio di PE sulla bandella del giunto di dilatazione perimetrale così come schematizzato nel disegno di seguito riportato.
Nel caso che il sottofondo non possa essere considerato “sufficientemente rigido” ai fini del dimensionamento del Sistema Pavimento, allora il massetto si considera galleggiante. La Rev. 5 del Codice di Buona Pratica Massetti ritiene “sufficientemente rigidi” i seguenti sottofondi: solaio, massetto pesante, pavimento, sottofondo pesante, alleggerito e leggero con massa volumica superiore a 300 kg/m3 per le pavimentazioni ceramiche, lapidee e lignee e superiore a 800 kg/m3 per le pavimentazioni resinose, resilienti, laminate e tessili.
La tolleranza di planarità del sottofondo deve essere contenuta tra ±8 mm, misurata col sistema riportato nel paragrafo 6.5 della Rev. 5 del Codice di Buona Pratica Massetti. Non è ammessa la presenza di eventuali tubazioni nel massetto. Nei casi in cui la loro presenza non sia evitabile, occorre affrontare la problematica col progettista del Sistema Pavimento.
In fase progettuale, la quota del sottofondo deve essere pari a quella nominale aumentata della tolleranza di quota ammessa nella posa del massetto e del sottofondo. Ciò significa che il suo spessore finale deve essere inferiore a quello nominale. Questo accorgimento garantisce lo spessore minimo del massetto. Vedi paragrafo 6.3 della Rev. 5 del Codice di Buona Pratica. Comunque, la tolleranza massima della quota del sottofondo deve essere inferiore a ±13 mm.
In queste applicazioni, in cui viene previsto un freno al vapore come elemento desolidarizzante, il contenuto di acqua libera del sottofondo non influenza direttamente il piano di posa. Comunque, in presenza di pavimentazioni in legno, è buona norma tenere presente che un’eccessiva umidità del sottofondo potrebbe, nel tempo, aumentare quella ambientale dei locali con effetti negativi sulla pavimentazione. Analogamente, anche in presenza delle altre pavimentazioni occorre non eccedere con il contenuto di acqua libera nel sottofondo che potrebbe risalire dai muri fino a staccare i battiscopa o infiltrarsi tra rivestimento e massetto.
Per il dimensionamento si rimanda all’Allegato A del Codice di Buona Pratica Massetti edito da Conpaviper.
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Tutto quello che è necessario sapere sui Massetti, in poche parole
Massimo Bocciolini, coordinatore della Rev. 5 del Codice di Buona Pratica sui Massetti CONPAVIPER, ha predisposto una serie di "pillole" con l'obiettivo di rendere disponibile in forma semplificata le informazioni essenziali sui massetti di supporto. Ecco l'elenco delle pillole pubblicate:
- Massetti non aderenti o desolidarizzati
- Massetti galleggianti
- Massetti radianti
- Massetti aderenti
- Misura dell’umidità residua dei massetti
- Misura dell’umidità residua dei sottofondi
- Esempio di progettazione dello spessore dei massetti in funzione delle tolleranze di posa dei vincoli del sottofondo
- Esecuzione dei giunti di contrazione nei massetti
- Esecuzione dei giunti di espansione e di costruzione nei massetti
- Fessurazione dei massetti ed utilizzo di armatura
- Progettazione dei massetti radianti ribassati in aderenza
- Progettazione dei massetti radianti ribassati a bassa inerzia
- Progettazione dei massetti radianti ribassati su impianti radianti tradizionali
- Progettazione del sistema pavimento: cosa fare
- Limiti delle responsabilità del Progettista del Sistema Pavimento
- Misura della planarità del massetto e dei sottofondi
- Dimensionamento del freno al vapore
- SLU del sistema pavimento: le pavimentazioni
- Progettazione dei pavimenti esterni
- Misura delle quote dei massetti e dei vincoli
- Raccomandazioni per le pavimentazioni in legno
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 1
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 2
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 3
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 4
- Suggerimenti nell’installazione degli impianti radianti a pavimento – parte 5
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