Capaccioli, GBC Italia: "Democratizzare l'approccio alla sostenibilità degli edifici". L'intervista al nuovo Presidente

Rinnovato il Consiglio di Indirizzo di GBC Italia: voto unanime per Capaccioli Presidente

Giovedì 22 giugno si è tenuta la prima Assemblea nazionale dei Soci di Green Building Council Italia del 2023, all’interno della quale si sono svolte anche le attività elettive per il rinnovo del Consiglio di Indirizzo dell’Associazione, composto nel complesso da 24 membri, tra i quali Fabrizio Capaccioli era già risultato il più votato tra i consiglieri eletti dalla platea elettiva composta dai 375 soci dell’Associazione.

I 24 consiglieri hanno votato all’unanimità per Capaccioli Presidente, conferendogli un pieno mandato per guidare l’Associazione a cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate Associazioni, Università e comunità professionali italiane operanti nel settore dell’edilizia sostenibile.

In qualità di Presidente, Fabrizio Capaccioli avrà il compito di guidare Green Building Council Italia per il prossimo triennio consolidandone il ruolo nei confronti di tutti gli stakeholder di riferimento e potenziando il riconoscimento dell’Associazione quale punto di riferimento per garantire in Italia il pieno sviluppo sostenibile e certificato della filiera edile ed immobiliare, con una rinnovata attenzione al benessere di tutti i cittadini e in equilibrio con l’ambiente.

Prossimo passo per Capaccioli e il Consiglio di Indirizzo sarà la designazione della squadra di governo, vicepresidente e comitato esecutivo, che lo affiancherà nel triennio per la governance dell’Associazione.

L'intervista al neo presidente di GBC Italia Fabrizio Capaccioli

Andrea Dari

Green Building Council Italia rappresenta un importante riferimento per la qualificazione del patrimonio immobiliare, anche storico, nazionale. Quali sono le idee che porti con te per questo mandato di presidente?

Fabrizio Capaccioli

Quando abbiamo cominciato questo percorso nel 2008 potevamo essere visti come dei visionari, forse un po’ ancora fuori dal tempo, asincroni rispetto alla realtà del tempo. Oggi credo i tempi siano maturi nel nostro Paese, e questo grazie a molti fattori, certo anche grazie all’azione di GBC Italia. C'è sicuramente una maggiore consapevolezza su cosa sia necessario fare per migliorare concretamente la qualità della vita e il benessere dell'essere umano.

Fare sostenibilità in edilizia non vuol dire “solo” progettare e costruire case performanti che rendono più leggere le bollette per chi vive negli appartamenti. Fare sostenibilità in edilizia significa vedere il mondo secondo una logica circolare e non lineare, rendere questo approccio, gli strumenti e le competenze maturate in Associazione la quotidianità per il decisore pubblico. Ecco, non possiamo più prescindere dal fare leggi nel nostro Paese che non prevedano modelli di questo tipo.

La nostra Associazione si pone sempre di più come interlocutore di riferimento delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni e del mondo imprenditoriale.

Gli strumenti e l’approccio che vogliamo mettere a disposizione devono essere vissuti come auspicabili ed inevitabili nella vita di ognuno di noi, tutti i giorni. Dobbiamo arrivare a pensare di poter investire su una casa, su un appartamento, sul bene principale di ogni cittadino del nostro Paese, avendo contezza di quello che è l'investimento che si sta facendo, in maniera trasparente, certificata e sapendo qual è il risultato atteso da quell'edificio.

Oggi purtroppo l’uso dei protocolli è quasi esclusivamente limitato ad edifici di prestigio, ma il loro uso sarebbe utilissimo su qualsiasi tipo di intervento. La mia sensazione è che si tenda spesso a parlare a una élite di committenti e progettisti.

Protocolli di certificazione energetico ambientali: nuove azioni per una loro maggiore diffusione

Andrea Dari

Quali sono, secondo te, le azioni che si dovranno compiere per una maggiore diffusione dei protocolli in edilizia?

Fabrizio Capaccioli

Non possiamo pensare di continuare a discutere e ad affrontare i temi legati alla sostenibilità, ad immaginare case sempre più belle e performanti se sono fini a sé stesse, se non mettiamo all'interno di questo edificio l'essere umano, che resta primario in questo scenario secondo la mia e la nostra visione. All'inizio del mio mandato da vicepresidente parlavo di democratizzazione dell’approccio alla sostenibilità degli edifici.

Pensavo all'housing sociale certificato, facevo riferimento a una rigenerazione delle periferie vera, che non c'è ancora né a Milano, né a Roma. Il nostro obiettivo, oggi più di ieri e domani più di oggi, è fare in modo che i nostri strumenti ed il nostro approccio siano concretamente per tutti.

C’è bisogno di superare la fase della divulgazione, che pure resta importante, dobbiamo viaggiare verso un sistema di inclusività, bisogna far sì che tutti quanti possano beneficiare di questa scienza e possiamo farlo solo se ogni attore si responsabilizza in tal senso, che ognuno si senta investito di un ruolo attivo, che non aspetti che le azioni giungano da qualcun altro.

Si può e si deve fare edilizia sostenibile in maniera assolutamente sostenibile anche dal punto di vista economico e, questo, è necessario che si sappia. Qualcuno prima di me e, più importante di me, ha detto che la bellezza salverà il mondo, ebbene io vorrei aggiungere che il benessere salverà l'uomo.

Andrea Dari

In Italia vengono utilizzati numerosi protocolli energetico ambientali, nazionali e internazionali, e la mia impressione è che viga spesso più una concorrenza che una collaborazione, innanzitutto sul tema della divulgazione tecnica, e questo nuoccia al settore delle costruzioni. Quale il tuo giudizio e cosa si dovrebbe fare?

Fabrizio Capaccioli

In Italia ci sono eccellenze e competenze, tanto è stato fatto indubbiamente, ma tanto resta da fare, bisogna guardare alla realtà del nostro Paese con onestà di pensiero. Non sono un uomo che, per approccio e forma mentis, guarda alle cose autoconvincendosi che va tutto bene. Guardo al tanto che abbiamo in casa nella grande famiglia GBC in Italia, in Europa, nel mondo, ma sono altrettanto convinto che l’inclusività, valore in cui credo fermamente e le contaminazioni -purchè fatte con criterio - non snaturino, ma arricchiscano.

Abbiamo un solo “verbo” che è quello del fare e del fare bene. Sarebbe assurdo pensare, nell’era della condivisione e della interconnessione globale, che tutto possa iniziare e finire con noi. Vero è, che le nostre competenze, la grande capacità innovativa ed il nostro approccio credibile come interlocutori istituzionali, conferiscono alla nostra realtà quel valore che non è facile trovare altrove.

Programmi di GBC Italia per il triennio 2023-2026

Andrea Dari

Presto sarà costituita la squadra e dovranno essere presentati i programmi di GBC Italia per il prossimo triennio. Quali sono le tue idee? Ci saranno dei cambiamenti rispetto all’ultimo triennio?

Fabrizio Capaccioli

Innanzitutto, desidero ringraziare il Presidente uscente Marco Mari, l'intero Comitato Esecutivo e il Consiglio di Indirizzo del triennio che si sta concludendo per l’eccezionale impegno e il grande lavoro svolto.

È mia intenzione partire proprio da quanto di positivo è stato realizzato, che rappresenta una solida base su cui costruire una visione per il futuro, quanto più condivisa e partecipata possibile.

Il mio impegno sin d’ora sarà, infatti, orientato a tradurre le istanze dei soci e degli associati di GBC Italia in un piano strategico di attività che renda operative le linee guida che abbiamo indicato nel nostro Impact Report, portando le scelte all'interno di un Consiglio di Indirizzo che dovrà condividere in modo sinergico il programma per il prossimo triennio.

L’Associazione deve essere sempre più un punto di riferimento e un interlocutore autorevole per il decisore pubblico, per promuovere la sostenibilità in edilizia come una tematica di rilevanza per tutti e parte integrante della vita quotidiana di ogni cittadino del nostro Paese.

Sono già al lavoro per essere all’altezza della fiducia e del sostegno tributatomi.