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Il nuovo standard dei raccordi modulari per la distribuzione idrica: Pexal XL

Pexal XL è il nuovo sistema di raccordi modulari in PPSU per i sistemi multistrato da 110 mm, realizzato da Valsir per tutte le principali applicazioni relative alla distribuzione idrica.

Con soli 14 componenti è possibile ottenere più di 250 figure, che permettono di realizzare tutti gli elementi di un impianto.

Pexal XL ha una struttura molto intuitiva: un corpo centrale assicurato ad un elemento terminale dalla chiusura di un collare

Pexal XL è il nuovo sistema di raccordi modulari in tecnopolimero per tubazioni multistrato da 110 mm realizzato da Valsir. Abbiamo chiesto all’ing. F. Folli Product Manager dell’azienda bresciana – di spiegarci nel dettaglio caratteristiche e punti di forza di questa nuova soluzione.

Abbiamo sviluppato Pexal XL pensando all’impiego sempre più frequente di tubazioni multistrato di grande diametro, con l’obiettivo di proporre una soluzione alternativa alle opzioni in commercio, che derivano soprattutto dai sistemi plastici o metallici e che, di conseguenza, non riescono a soddisfare tutte le esigenze del mercato termoidraulico.” 

Prima ancora di addentrarci nei dettagli del sistema, perché Valsir ha voluto sviluppare questa nuova tipologia di raccordi?
Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’utilizzo di tubazioni multistrato di grande diametro in ambito termoidraulico, soprattutto perché sono più numerosi i progetti edilizi legati ad edifici di grandi dimensioni, sia in ambito residenziale che industriale. E le soluzioni che il mercato ha proposto finora presentano delle limitazioni.

L’esigenza, in sostanza, è quella di individuare un’alternativa più vantaggiosa rispetto a quelle esistenti, soprattutto se pensiamo ai materiali con cui vengono realizzati i grandi impianti per la distribuzione di acqua sanitaria, gli impianti idronici e di riscaldamento. Le soluzioni più diffuse sono oggi le tubazioni plastiche in PPR o le tubazioni metalliche.

Teniamo presente che stiamo parlando di impianti imponenti, con un importante numero di diramazioni e moltissime utenze connesse.

Nel caso delle soluzioni plastiche, come il PPR, il limite è legato al comportamento delle tubazioni quando sono in esercizio: ad alte temperature queste ultime subiscono inevitabilmente delle dilatazioni, che (se non gestite correttamente) nel caso di impianti di queste dimensioni espongono il sistema al rischio di un collasso strutturale.

Inoltre, in casi particolari come quello delle strutture sanitarie, dobbiamo anche considerare i trattamenti di sanificazione degli impianti, che implicano anche l’utilizzo di agenti chimici molto aggressivi nei confronti di questo tipo di materiali.
Parlando invece delle soluzioni metalliche (come le tubazioni in acciaio), il problema è principalmente quello del peso, che rende molto impegnativa l’installazione di impianti di queste dimensioni. E poi, naturalmente, ci sono i costi del materiale, che sono ben diversi da quelli delle soluzioni plastiche.

Viene da qui la scelta di sviluppare la nuova gamma di raccordi in polifenilsulfone (o PPSU)?

Ovviamente abbiamo potuto attingere all’esperienza maturata negli anni grazie alle nostre gamme in tecnopolimero Bravopress e PexalEasy, che si sono rivelate perfette in qualsiasi condizione.
Abbiamo voluto essere i primi, quindi, a realizzare raccordi in PPSU da 110 mm, ampliando anche la gamma delle tubazioni Pexal che precedentemente arrivava “soltanto” a 90 mm.

Non abbiamo dubbi sulle caratteristiche vincenti di questo materiale (utilizzato inizialmente nel settore automotive, in quello aerospaziale e medicale), perché abbiamo già avuto modo di testarne le proprietà chimiche e meccaniche in moltissimi contesti, e di verificarne innumerevoli volte il comportamento in condizioni di stress.

Pexal XL è un raccordo modulare a pressare: che cosa significa?

Proprio perché parliamo di dimensioni importanti, non possiamo non considerare le implicazioni più concrete nell’utilizzo di questo tipo di raccordi. Un sistema leggero e componibile semplifica sia le operazioni di installazione, sia la gestione della logistica.

Da una parte perché il raccordo è costituito da componenti maneggevoli, dalle dimensioni contenute, che possono essere assemblati solo quando è necessario. Dall’altra perché attraverso la combinazione di pochi elementi è possibile ottenere un grandissimo numero di figure.

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Il raccordo, in sostanza, può essere prefabbricato a banco subito prima dell’installazione: se pensiamo agli interventi che si svolgono in quota, la semplificazione è enorme, perché l’unica operazione che l’installatore deve svolgere è la chiusura del collare che assicura il montaggio del raccordo (senza la necessità di alcuna attrezzatura).

Detto questo, Pexal XL non è concettualmente differente dagli altri raccordi a pressare, che sono i più utilizzati in assoluto: il collegamento raccordo-tubazione si realizza attraverso la classica pressatura della boccola in acciaio.

L’aspetto più importante nelle soluzioni a pressare è quello della tenuta idraulica, che nel caso dei nostri raccordi è affidata al doppio sistema di O-Ring.

Per il resto, Pexal XL è costituito semplicemente da un corpo centrale che viene assicurato ad un elemento terminale (che a seconda delle esigenze può essere un portagomma o un raccordo filettato) dalla chiusura di un collare.

Una soluzione estremamente intuitiva, dunque, che abbiamo deciso di adottare nello sviluppo di questa nuova gamma perché risolve egregiamente svariate esigenze legate agli impianti di grandi dimensioni.

Veniamo alla gamma: quali sono le possibilità previste dal sistema? Che impianti possono essere realizzati con Pexal XL?

Il sistema è composto in tutto da 14 articoli. Ovvero un numero di elementi che possono essere gestiti agevolmente sia in cantiere che in magazzino, anche a livello di ingombri.
Eppure, la combinazione di questi componenti permette di ottenere più di 250 figure, con cui è possibile realizzare tutti gli elementi di un impianto (stacchi, colonne, collettori, ecc.). In più la possibilità di assemblare un raccordo filettato consente di inserire nel sistema anche accessori specifici, come nanometri, valvole, elementi flangiati…le applicazioni sono veramente illimitate.

Tanto da permettere di realizzare soluzioni che oggi il mondo della progettazione sta ancora soltanto esplorando!

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