Torre Garisenda di Bologna: per la messa in sicurezza saranno utilizzati i tralicci della Torre di Pisa

Il sistema di tralicci dovrebbe essere installato entro fine 2024

La Torre Garisenda come la Torre di Pisa: per mettere in sicurezza uno dei simboli di Bologna sarà impiegata la stessa "strategia" già utilizzata anni fa per il monumento toscano, ossia l'utilizzo di tralicci, che opportunamente modificati, consentiranno di accorciare i tempi della messa in sicurezza.

Come fa sapere il Comune di Bologna in una nota, un gruppo di esperti, guidato dai professori Nunziante Squeglia, Stefano Podestà, Massimo Majowiecki e l'architetto Francisco Giordano, ha svolto un'attenta analisi delle opzioni disponibili per proteggere la Torre Garisenda. In collaborazione con l'ingegner Gilberto Dallavalle e il responsabile unico del progetto (RUP), sono giunti alla conclusione che l'utilizzo dei tralicci provenienti dalla vicina città di Pisa rappresenta una soluzione efficace e conveniente.

L'approccio prevede tre fasi distinte:

• Fase di Preparazione: Qui verranno posizionate due torri di contrasto, stabilizzando la base della torre per consentire un intervento sicuro;
• Fase di Consolidamento: Verranno implementati interventi per rafforzare la muratura, comprese iniezioni di malta compatibili con quella esistente, garantendo una maggiore resistenza strutturale;
• Fase di Implementazione: Le torri di contrasto verranno tesate per ridurre lo stress sulla torre, migliorandone la sicurezza complessiva.

Un aspetto chiave di questa strategia è, come detto,  l'utilizzo dei tralicci originariamente impiegati per la Torre di Pisa. Questi robusti supporti, ancora in condizioni accettabili, verranno trasferiti da Pisa a Bologna e adeguati al contesto cittadino. Grazie alla collaborazione con l'azienda Soilmec, esperta nella manutenzione di tali strutture, l'intero processo di adattamento e installazione sarà efficiente e mirato.

Vantaggi e prossimi passi

Questa soluzione presenta numerosi vantaggi tangibili:

• Efficienza Temporale ed Economica: Evitando la necessità di progettare completamente una nuova soluzione, si risparmiano tempo e risorse finanziarie;
• Rispetto per il Patrimonio: Il riciclo delle tecnologie già testate significa anche preservare il patrimonio architettonico e evitare il degrado irreversibile delle strutture;
• Garanzia di Sicurezza: Grazie all'esperienza maturata con i tralicci di Pisa, si può confidare nella solidità della soluzione proposta.

I prossimi passi includono l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie. Una volta completati questi passaggi, ci si aspetta di poter avviare l'installazione dei tralicci entro la fine del 2024.

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I costi: per la messa in sicurezza serviranno 19 mln di euro, cifra già raggiunta con le donazioni private

Per la messa in sicurezza della Garisenda i costi stimati sono di poco inferiori ai 20 mln di euro (19 per la precisione), somma che è già stata racimolata grazie alle donazioni private, dopo che nei mesi scorsi il Comune di Bologna aveva fatto partire una raccolta fondi.

Cosa fu fatto per la Torre di Pisa

Come si legge nella nota del Comune di Bologna, "la presenza, nel gruppo di esperti del Comune, del prof. Massimo Majowiecki e del prof. Nunziante Squeglia, entrambi coinvolti, con diversi ruoli e in tempi diversi, nell’intervento di salvaguardia della Torre di Pisa, ha permesso di prendere in esame il possibile utilizzo del sistema di tralicci e stralli utilizzati a Pisa.

I tralicci a sostegno della Torre di Pisa sono infatti ancora disponibili nell’area dell’Opera Primaziale Pisana e costantemente manutenuti fino al 2019. Consistono in due grandi cavalletti, ancorati in fondazione con un sistema di pali che si spingono fino alla profondità di 30 metri.
I due cavalletti avevano un'altezza di 12 metri da terra ed erano disposti a 103 metri di distanza dalla torre.
Il sistema fu utilizzato con successo a Pisa, anche se non fu mai necessario esercitare il tiro massimo per il quale erano stati progettati".

Il gruppo di lavoro ha effettuato un sopralluogo presso l’Opera della Primaziale Pisana "rilevando che le macchine di tiro, ancora in opera all’interno di un’area di pertinenza della primaziale a ridosso delle mura cittadine, sono in buono stato, leggermente intaccate dalla ruggine nelle parti basse. È parso quindi di interesse valutare se fosse possibile riutilizzare i manufatti originali, facendone preliminarmente richiesta alla Opera Primaziale Pisana, che ha confermato la massima disponibilità alla cessione dei manufatti".