Isolamento a cappotto: come e perché coibentare anche i balconi e gli sporti. Le conclusioni
Uno dei dettagli più problematici nella progettazione e nella esecuzione dell’isolamento con cappotto termico riguarda la coibentazione dei balconi e degli sporti. È necessario farla o la possiamo evitare? e nel caso come? totale o parziale? La risposta attraverso un percorso descritto a tappe, iniziato con la prima parte, e che si conclude con questo articolo in modo da fornire al progettista una comprensione tecnica completa e critica del ponte termico in corrispondenza del balcone e come risolverlo.
CONSIGLIO NON RICHIESTO N.5 - PARTE 2
I Consigli Non Richiesti è una rubrica a firma di Sergio Pesaresi. Una rubrica sottovoce che cerca di approfondire alcune tematiche importanti e problematiche per aiutare i progettisti a scegliere la strada migliore.
Nell'articolo che segue affrontiamo la parte conclusiva di un percorso per risolvere un nodo problematico che riguarda la coibentazione dei balconi e degli sporti.
Dopo una necessaria pausa di riflessione riprendiamo il nostro viaggio interrotto nella prima parte.
La quinta tappa: Isolamento del balcone totale
Dato che la strada intrapresa finora si è dimostrata non risolutiva ci apprestiamo ora ad un cambio di passo: progettiamo l’isolamento dell’estradosso del balcone in aggiunta all’isolamento dell’intradosso. Prevediamo, per semplicità, lo spesso pannello di eps di 5 cm.
La risposta che otteniamo dalla verifica ci conferma che siamo sulla strada giusta.
Ora finalmente abbiamo raggiunto la temperatura superficiale minima dello spigolo inferiore che cercavamo: 16.6°C. Sul fronte assenza di muffa e comfort abitativo possiamo ritenerci
soddisfatti, come del resto in termini energetici: la trasmittanza media Ufactor è ora pari a 0.33 W/m2K mentre il flusso è diminuito fino a 14.75 W (in sostanza abbiamo dimezzato la spesa energetica del nodo!).
La sesta tappa: migliorare ancora la temperatura dello spigolo
La soddisfazione di aver intrapreso la strada giusta ci può portare a cercare di migliorare ancora la temperatura superficiale dello spigolo inferiore ora giunta a 16.6°C. Proviamo allora ad aumentare lo spessore dei pannelli isolanti posati a fasciare il balcone: da 5 cm a 6 cm… così, per vedere di nascosto l’effetto che fa…
Notiamo subito, con soddisfazione, che la temperatura è aumentata anche se solo di un decimo di grado. E comunque anche i parametri energetici sono migliorati.
Per ottimizzare risultati e spesa ritengo che possiamo evitare questo aumento di spessore e tornare ai 5 cm.
La settima tappa: E se diminuisco la profondità dei pannelli?
Sorge spontanea una domanda: è necessario isolare l’intera profondità del balcone o posso limitarmi a 50 cm dalla parete?
L’analisi numerica ci dice che diminuendo la profondità di isolamento ottengo una diminuzione della temperatura critica e un aumento della spesa energetica. Personalmente ritengo che anche in termini architettonici oltre che operativi non sia una soluzione comunque valida.
L’ottava tappa: Voglio esagerare, cappotto da 10 cm e isolamento del balcone
Per migliorare la temperatura dello spigolo e diminuire la spesa energetica è sicuramente più vantaggioso applicare un cappotto con spessore maggiore (torniamo ai nostri 10 cm). In questo modo otteniamo i sospirati 16.7°C con una sensibile diminuzione della spesa energetica, passando ad un Ufactor di 0.3059 W/m2K (ricordiamo che siamo partiti da 0.6789 W/m2K) e ad un flusso pari a 13.67 W (il viaggio è partito da 30.34 W!).
....CONTINUA
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