La necessità di competenza nel posizionamento dei dosimetri per le misure passive di radon
La necessità di competenza nel posizionamento dei dosimetri per le misure passive di radon è un aspetto critico che richiede conoscenze tecniche specialistiche, aderenza alla legislazione e alle normative tecniche. In questo articolo viene dettagliato perché la competenza è fondamentale, un posizionamento inadeguato può infatti portare a sottostima o sovrastima dei livelli di radon, decisioni errate sulla necessità di mitigazione, sprechi di risorse economiche e potenziali rischi per la salute degli occupanti.
Come si misura il radon?
La misura del radon può essere eseguita con sistemi passivi - rilevatori a tracce nucleari (definiti anche dosimetri) e rilevatori a elettrete - oppure con sistemi attivi. La durata è variabile in funzione dello strumento di misura scelto e degli obiettivi. La norma UNI ISO 11665-4:2021 fornisce indicazioni sulla durata del campionamento in funzione della tipologia di misuratore utilizzato, queste sono riassunte nella tabella di seguito.

Il livello di riferimento del radon dettagliato nel Decreto Legislativo n. 101 (2020) viene misurato come media annuale. Ulteriori approfondimenti sono disponibili nell’articolo “Radon: indicazioni tecniche per progettare interventi mirati di risanamento” al seguente link
Tipologia sensore |
Posizionamento |
Durata del campionamento/esposizione |
Rivelatore di tracce nucleari a stato solido - configurazione aperta |
Interno |
Da una settimana a vari mesi |
Rivelatore di tracce nucleari a stato solido - configurazione chiusa |
Interno oppure esterno |
Da una settimana a vari mesi |
Rivelatore a elettrete |
Interno oppure esterno |
Da qualche giorno a vari mesi |
Carbone attivo |
Interno oppure esterno |
Qualche giorno |
Tabella 1 – Tipologia di sensore, posizionamento e durata del campionamento di radon. Fonte: elaborazione da UNI ISO 11665-4
Dove si misura il radon?
Il Decreto Legislativo 101/2020 e s.m.i. ha identificato le situazioni dove è più probabile riscontrare un rischio di esposizione al radon, chiedendo per queste la misurazione della concentrazione media annua in aria e prescrivendo o suggerendo l’adozione di misure correttive (interventi di risanamento) quando i livelli riscontrati siano superiori al Livello di riferimento, che è di 300 Bq/m3 per gli ambienti di lavoro e il residenziale costruito prima del 31.12.2024.
Per gli edifici pubblici il riferimento legislativo è il CAM Edilizia (Affidamento di servizi di progettazione e affidamento di lavori per interventi edilizi, adottati con DM 23 giugno 2022 n. 256, pubblicati in G.U. n. 183 del 6 agosto 2022 e s.m.i) dove è riportato un Livello di riferimento di 200 Bq/m3.
Per gli ambienti di lavoro INAIL ha realizzato un documento dal titolo “PREVENZIONE E PROTEZIONE DALL’ESPOSIZIONE AL RADON NEI LUOGHI DI LAVORO SECONDO LA NORMATIVA VIGENTE” nella quale sono dettagliati gli obblighi del datore di lavoro in termini di misura di radon e di risanamento.
Nella Figura 1 sono rappresentati gli obblighi di misura nei diversi contesti, pubblici e privati.

In Figura 2 è dettagliato dove deve essere eseguita una misura di radon negli ambienti di lavoro. Le specifiche sulle tempistiche e sulle modalità di collocazione dei misuratori sono descritte nel Decreto Legislativo 101/2020 e s.m.i.

Nel D.Lgs. n. 203, 2022 è stata dettagliata la definizione di “Luogo di lavoro sotterraneo”: locale o ambiente con almeno tre pareti sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno.
Collocazione e numero di misuratori passivi
Per poter posizionare correttamente i dosimetri sono necessarie alcune importanti informazioni che rendono obbligatorio un sopralluogo e competenza in materia di radon. Infatti il D.Lgs. n. 101, 2020 prescrive un numero minimo di misurazioni in funzione delle dimensioni in pianta degli ambienti (area):
- Area ≤ 100 mq: almeno un punto di misurazione ogni 50 mq o frazione
- Area > 100 mq: almeno un punto di misurazione ogni 100 mq o frazione.

Ulteriori dettagli sono descritti nella norma UNI ISO 11665-4:2021 dal titolo “Misura della radioattività nell'ambiente - Aria: radon-222 - Parte 4: Metodo di misura ad integrazione per la determinazione della concentrazione media di attività usando un campionamento passivo e analisi successiva”. La norma descrive le tecniche di misurazione integrata del radon con campionamento passivo. Fornisce indicazioni per determinare la concentrazione di attività media del radon nell'aria a partire da misurazioni basate su campionamenti passivi facili da usare e a basso costo, nonché le condizioni di utilizzo dei sensori.
Il documento riguarda campioni prelevati senza interruzione per periodi che variano da pochi giorni a un anno.
Nel caso specifico di misurazioni in ambienti interni, il sensore deve essere collocato in una zona normalmente occupata o occupabile, su una superficie libera tra 1 e 2 m dal pavimento, ovvero nella “zona dove si respira”, alle seguenti condizioni:
- lasciare uno spazio libero di almeno 20 cm intorno al sensore per evitare l'influenza dell'esalazione di toron dalle pareti
- il sensore deve essere collocato lontano da fonti di calore (termosifoni, camini, apparecchiature elettriche, televisori, luce solare diretta, ecc.) e da porte e finestre, pareti e fonti di ventilazione naturale
- le condizioni di installazione non devono essere disturbate durante la misurazione (libri che cadono, tecnici che lavorano, ecc.)
- il sensore deve essere messo in sicurezza durante la misurazione, per evitare che venga danneggiato
In Figura 4 è rappresentato un esempio di collocazione secondo al norma UNI ISO 11665-4:2021.

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